Milan lezione di cinismo e poi di gioco

Sport L'Udinese comanda nel primo tempo, poi Bia s'infortuna, Maldini segna e il Diavolo domina Milan, lezione di cinismo e poi di gioco Assist di Baggio e raddoppio di Boban: uno spettacolo UDINE DAL NOSTRO INVIATO Prima lo stiletto, poi lo stile. Peschiamo a piene mani dal repertorio di Giovanni Arpino, scrittore sommo, per raccontare il Milan che passa a Udine e congela le fregole della Fiorentina. Se il gol con il quale Maldini sblocca il risultato è un colpo di fortuna per tante ragioni (la carambola gialappesca con il portiere, il minuto, il niente sin li espresso a livello di squadra), il raddoppio che firma Boban, su azione Savicevic-Baggio, è roba da cineteca. L'Udinese si sgonfia dopo un primo tempo di lodevole intensità, guarnito da una bomba di Desideri, rintuzzata da Rossi, e da un paio di leggiadre opportunità sprecate da Bierhoff e Poggi. Cruciale in rapporto alla classifica, alle assenze (Baresi, Weah) e a un mal di trasferta che stava assumendo contorni allarmanti (ultima vittoria, il 3 dicembre a Roma con la Lazio), il successo del Milan si snoda attraverso un avvio deprimente. Capello ridisegna la formazione. Le sorprese sono due: Albertini panchinaro in ossequio al turn over ed Eranio esterno destro, visto che Tassotti, botta a un'anca, non ce la fa. Dopodiché: Maldini centrale, al guinzaglio di Costacurta, Panucci a sinistra, e il recalcitrante Desailly a far legna, come sempre, nel mezzo. Donadoni copre la corsia mancina, Boban funge da fionda. Da Savicevic, piazzato sulla fascia destra, il tecnico esige un lavoro di tamponamento e raccordo che la pioggia e il terreno pesante rendono ancor più sfibrante. Il Milan balla. Il pressing dell'Udinese gli crea non trascurabili scompensi. Ametrano, Rossitto, Desideri e Stroppa determinano, spesso, una superiorità numerica che i ritorni del Genio mascherano a fatica. Baggio e Simone non ne azzeccano una. L'ardente 4-4-2 di Zaccheroni strappa metri preziosi a un avversario titubante, in palese affanno. Il mestiere di Costacurta e la classe di Maldini contribuiscono a limitare i danni. La tagliola del fuorigioco si abbatte, implacabile, sul moviolesco Bierhoff e sull'impalpabile Poggi. E' l'ora dello stiletto e del cinismo. Tackle rabbiosi, dodici falli (a due) in venticinque minuti, piglio provinciale, non un guizzo. Poi, all'improvviso, cambia tutto. Un terrificante cozzo con Desailly precura un trauma cranico a Bia, il play maker della difesa friulana. Non solo. Da un angolo del Codino nasce, al 43', una mischia che capitan Maldini, complici il portiere e statuine imbambolate, trasforma in una rete-ghigliottina. Un tiro un gol: il calcio è (anche) questo. Avvicendato Bia con Matrecano, l'Udinese accusa il colpo e si smarrisce. Il Milan, viceversa, si carica. Mors tua vita mea: un classico. Savicevic e Donadoni si scambiano di posto. Helveg e Kozminski vengono sistematicamente respinti al mittente. Calori si barcamena. Panucci disar¬ ma Ametrano, cala Desideri, combina poco Stroppa. In compenso, cresce il Genio. E' il momento dello stile. Il sipario cala al 15', quando Savicevic, Baggio e Boban confezionano lo splendido ricamo del 2-0. A Capello non sembra vero: fuori Simone, il peggiore, e dentro Albertini. Un chiaro avviso ai naviganti. Zaccheroni non dispone delle riserve auree del Milan, ma si complica la vita: richiama l'inconcludente Stroppa, inserisce il giovane Mauro, un trequartista, salvo toglierlo dalla circolazione nel giro di nove minuti scarsi, a beneficio di Stefano Pellegrini, un difensore. Ci arrendiamo. Il Milan, adesso, gioca sul velluto. Baggio, servito da Savicevic, sfiora il tris. Maldini e Costacurta, assistiti da Eranio e Panucci, molto tonici, non tollerano intrusi. L'Udinese non solleva più nulla, nemmeno polvere. Le staffette tra Baggio e Di Canio, e tra il Genio e Sordo, appartengono alla gestione, rigorosamente tattica, degli ultimi fuochi. Allo stadio Friuli, non dimentichiamolo, aveva vinto soltanto il Bari di Fascetti: e non senza l'ausDio degli dei. Per essere grandi, a volte non bisogna vergognarsi di usare le armi dei piccoli. Capello l'ha imparato, Capello l'ha insegnato. Roberto Beccantini UDSNESE (4 4 2) iffe MiLAEN (4 4 2) BATTISTINI 5 ROSSIS. 7 HELVEG 6 ERANIO 6.5 CALORI 6 MALDINI 8 BIA 6 COSTACURTA 7.5 (1' s.t. MATRECANO) 5 PANUCCI 6.5 KOZMINSKI 5.5 SAVICEVIC 6.5 AMETRANO 6 (45's.t. SORDO) S.v. ROSSITTO 6.5 DESAILLY 6 DESIDERI 6.5 BOBAN 6.5 STROPPA 4 DONADONI 6.5 (16' s.t. MAURO) s.v. BAGGIOR. 5.5 (25's.t. PELLEGRINI) s.v. (35's.t. Dl CANIO) s.v. BIERHOFF 5 SIMONE 4 POGGI 4 (16's.t.ALBERTINI) 6 AIL: ZACCHERONI 5 AIL: CAPELLO 7 2 Arbitro: TRENTALANGE 6 Reti: p.t.: 43' Maldini, s.t.: 15' Boban. Ammoniti: Boban, Helveg, Costacurta, Desailly. Spettatori: paganti 22.046, Incasso 1.223.820.000, abbonati 8.138, quota abbonati 294.460.054.

Luoghi citati: Bari, Friuli, Lazio, Roma, Udine