La scoprì D'Annunzio

Alis Levi Alis Levi La scoprì D'Annunzio ■ jjTl FIRENZE 1 ON poteva che trovarglielo 1 D'Annunzio mi sopramio1 me così aereo ed anche un i l_U po' kitsch: Ali Lievi. Ma già lei, di suo, nata a Manchester nel 1884, passata a Parigi a studiare con Carolus-Duran, il rutilante pittore pompier ed anche con Helleu, il ritrattista proustiano, possedeva un nome lirico e musicale, Alis Levi. Tutta la sua vita cosmopolita l'amicizia con Rilke e Hemingway, la consuetudine con Cocteau e Genet, la sintonia con De Pisis e Morandi - si svolge in Italia, tra Capri a La Spezia, Napoli e Cortina (vi muore nell'83). Ritratta da Casorati, espone in gallerie di prestigio, oltreché alla Biennale. In Italia ha sposato un uomo intelligente e volitivo, a sua volta amico di Scriabm e di Debussy, di Anton Rubmstein e di Casella, pure molto legato a Toscanini, Giorgio Levi, che rimase hnmortalato quale pianista del Notturno. Ed è proprio D'Annunzio ad ammettere d'aver tentato di comporre dei Ricercali «su l'esempio dei mirabili disegni insulari di Ali Lievi», col suo Buonarroto, cercando di «evitare il particolare minuto» per «significazioni arcane». E' merito di Marilena Bosco, responsabile degli Anditi degli Angiolini di Palazzo Pitti, aver ritrovato questi fumiganti, scheggiati carboncini litografici capresi, a mezzo tra déco e tardo cubismo, che Nino Barbantmi vedeva «rivelarsi musicalmente con la spettralità e l'immaterialità delle evocazioni effuiìS*re. Come se sgorgassero allucinatorie e fantastiche dall'incantesimo di un accordo, per dileguarsi non appena si disegnano». tm. vali.]

Luoghi citati: Capri, Casella, Cortina, Firenze, Italia, La Spezia, Manchester, Napoli, Parigi