«la tv del Duemila è Baudo»

Il braccio destro della Moratti al «supermercato» dei programmi Usa Il braccio destro della Moratti al «supermercato» dei programmi Usa «la tv del Duemila è Baudo» Miccio: è finito il tempo dei Santoro ROMA. Muore la tv del dolore. Alla vigilia di una settimana che Letizia Moratti spera di vincere 2 a 0 (nomina di un nuovo direttore generale ad interim, Aldo Materia, e proroga del cda fino al 30 giugno da parte dei presidenti delle Camere), il suo ministro degli Esteri Mauro Miccio torna dal Napte di Las Vegas, la fiera mondiale della tv, con la mappa dei palinsesti che ci attendono per il futuro. Partiamo da una bella notizia, tanto per cambiare? «Gli show sulla realtà, quelli con la gente comune protagonista, sono in crisi. Poco più di un quarto dei prodotti offerti. Un anno fa erano il 70%. Me ne ricordo uno, incomprabile, sui carcerati che raccontavano le loro gesta più efferate». Strano che la truculenza non paghi più. «In effetti paga ancora, ma altrove: nelle tv americane lo sport in crescita è l'hockey su ghiaccio, per la sua violenza». L'hockey sì e le storiacce della «ggente» no? «Gli inserzionisti pubblicitari si sono accorti che non funzionavano più E poi si è mossa la politica: nel discorso sullo stato dell'Unione, Clinton ha attaccato duramente la tv come nemica della famiglia, e i repubblicani hanno fatto già chiudere tre show: uno lo produceva la Walt Disney. Una specie di Costanzo show pruriginoso. Il prossimo, invece, lo affideranno a una conduttrice che sembra Orietta Berti». Quindi vince Veltroni, la tv buonista? «Vince Pippo Baudo. Il genere televisivo riemergente è quello dei game-show». I tragici giochi a premi? «Hanno inventato nuovi "format", mentre quelli vecchi tipo "La ruota" di Mike Bongiorno vanno in pensione». E i talk show politici? «Poca roba. Praticamente niente». Santoro sarà a lutto. «Santoro pensa che la tv-varietà sia un problema solo italiano. Doveva farsi un giro fra gli stand di Las Vegas. In tutto il mondo si sta virando verso l'intrattenimento disimpegnato». Baudo batte Santoro? '^Santoro sbaglia ad attaccare Baudo, perché è l'uomo che ha salvato la Rai quando non avevamo più niente in magazzino. D'altronde Santoro lo sa: alla riunione in cui fu ideato Luna Park era presente anche lui». Vie di salvezza per i renitenti al giochino? «L'informazione di servizio, in America la chiamano "news for use": come compilare la dichiarazione dei red¬ diti, dove andare in vacanza, quale università scegliere, come farsi una pensione. Da noi ci sono solo Lubrano e i tg tematici: quello sulla salute va fortissimo». Nessuna alternativa da Las Vegas? «La contaminazione dei generi. Qualche mese fa avevamo pensato ad un programma sulle pensioni condotto*da Lubrano e Santoro, in coppia». E la fiction? «Siamo in trattative con la Metro Goldwin Mayer, che adesso ha un presidente italoamericano, Frank Mancuso. E la Warner vuole fare con noi una comproduzione sull'antica Roma, tratta dai romanzi della McCallough. La fiction è in ripresa. Per forza. Fra un anno avremo seicento canali digitali: con cosa li riempiamo?». Ci sarebbe anche lo sport, Miccio, se non ve lo faceste portare via tutto. «La perdita del Giro non è colpa nostra. Abbiamo deciso l'8 novembre un'offerta che è stata consegnata l'8 gennaio. Una lentezza inspiegabile persino per la Rai.'Minicucci ha aperto un'inchiesta, ma è chiaro che la responsabilità della "macchina" è del direttore generale». Perderete anche il pallone? «La nostra offerta era di 160 miliardi. Adesso c'è l'asta. Io mi auguro che le buste restino nel cassetto della Lega Calcio e nessuno le sbirci in anticipo». A chi allude? «Berlusconi e Cecchi Gori sono presidenti di club, la Rai no». E la pax televisiva, la famosa Rainvest? «A Las Vegas ho visto una concorrenza spietata di Fininvest e Telemontecarlo, a tutto vantaggio*degli americani che hanno potuto alzare i prezzi. Pare che Cecchi Gori abbia offerto sei miliardi per una partita della nazionale, che così verrebbe tolta a un italiano su due: Tmc copre appena il 60% del territorio». Massimo Gramellini «La politica non tira Il futuro è lo sport e il game-show Ma ora la Rai deve fare i conti anche con le offerte pazze di Cecchi Gori» «Gli sponsor non vogliono più scene violente Non aiutano le vendite» Mauro Miccio A sinistra: Baudo e Santoro Vittorio Cecchi Gori

Luoghi citati: America, Las Vegas, Roma