L'impero di carta Libri periodici audiovisivi non solo Famiglia Cristiana di M. Nei.

L'impero di carta L'impero di carta Libri, periodici, audiovisivi non solo Famiglia Cristiana L A Società San Paolo è una congregazione religiosa - della quale è superiore generale don Silvio Pignotti - proprietaria di un gruppo editoriale multimediale con un migliaio di dipendenti e circa 300 miliardi di fatturato. Del Gruppo fanno parte, oltre alle Edizioni San Paolo (la casa editrice conosciuta come Paoline) e alla Audiovisivi San Paolo, i Periodici San Paolo: Famiglia Cristiana, diretta da don Leonardo Zega, oltre un milione di copie la settimana; il Giornalino, diretto da don Tommaso Mastrandrea, oltre 170 mila copie diffuse; il mensile Jesus, diretto da don Stefano Andreatta, 61 mila copie. A questi vanno aggiunti Vita pastorale, rivolto ai sacerdoti, e il mensile Famiglia oggi. Figura storica di Famiglia Cristiana fu il direttore don Giuseppe Zilli, del quale don Zega fu vicedirettore. Alla morte di don Zilli ne assunse l'incarico, dapprima anche come direttore dei Periodici, lasciando poi la poltrona a don Tommaso Andreatta e mantenendo la guida di Famiglia Cristiana. Alla Diffusione arrivò don Giovanni Serra. Così come per la vicedirezione aveva scelto un laico (Beppe Del Colle, oggi collaboratore), don Zega instaurò un ottimo rapporto con un altro laico, Corrado Minnella, l'uomo della pubblicità, che realizzò l'accordo tra San Paolo-Publiepi e Sipra. Un discorso delicato, giacché la direzione del giornale interveniva anche sulle aziende per decidere se accettare o meno, oppure per proporre modifiche alle pubblicità proposte dagli inserzionisti. Minnella è stato poi accusato da don Giovanni Serra di aver agito attraverso società proprie, una delle quali amministrata dalla moglie. Contratti, replica la congregazione, prettamente leciti e pubblici. L'uomo della pubblicità è stato licenziato dall'amministratore delegato Mastrandrea. Ma poco dopo è stato nominato un nuovo consiglio che l'ha richiamato. Presidente del nuovo eda è don Giuseppe Proietti, consiglieri fratel Antonio Micocci, fratel Ernesto Bergamin e don Pietro Campus, che è anche direttore generale. Le accuse all'interno del Gruppo vanno dalla gestione troppo disinvolta e personale dell'uno al culto di sé dell'altro, dall'invidia all'arroganza. Secondo i più, però, c'è stato soltanto un microgolpe seguito da pronta restaurazione firmata Roma e vaticano. [m. nei.]

Luoghi citati: Roma, San Paolo