Aborto incubo per quattro donne su dieci di Maria Corbi

La prima causa sono le anomalie del feto: fra i fattori a rischio anche smog, stress e cattiva alimentazione La prima causa sono le anomalie del feto: fra i fattori a rischio anche smog, stress e cattiva alimentazione Aborto, incubo per quattro donne su dieci Rapporto sulle interruzioni spontanee ROMA. Quattro donne su dieci interrompono la gravidanza. In Italia nei primi otto mesi del 1995 i casi sono stati oltre 35 mila. La causa principale è da ricercare nelle anomalie del feto, una sorta di selezione naturale, ma tra i fattori di rischio per una donna che aspetta un bambino c'è sicuramente anche l'ambiente. Lo smog con l'aumento di residui tossici nell'aria, come il piombo, possono incidere in maniera determinante sull'avvio di una gravidanza. Alle soglie del Duemila se da un lato ci sono più mezzi per combattere le patologie di un'«attesa» vi sono anche più nemici da combattere. Oltre all'inquinamento dell'aria c'è 10 stress, una cattiva alimentazione e anche una promiscuità nella vita sessuale che facilita infezioni e rende le gravidanze più fragili. Questi e altri dati sono usciti dal quarto meeting internazionale Artemisia sulla poliabortività a cui hanno partecipato oltre 500 specialisti, coordinati da Claudio Ghirlandino, docente di semeiotica ostetrica e membro del consiglio superiore di sanità e Antonio Vizzone dell'università «Tor Vergata» di Roma. E tra le nuove scoperte anche quella che «accusa» gli spermatozoi di aver un certo peso negli aborti spontanei. «Le aberrazioni cromosomiche dell'uomo - ha detto Antonio Vizzone - creano una responsabilità paterna intorno al 23% degli aborti». Questa patologia, tutta maschile, può essere individuata da un esame «fish» che consiste nel marcare con una sostanza fluorescente la parte centrale del cromosoma, controllando così se il feto diventerà un bambino sano o down. «In quest'ultimo caso circa l'80% delle donne - ha fatto rilevare il primario - preferisce abortire». I grandi problemi si hanno con i casi di aborti ripetuti. Una situazione estrema - più di tre interruzioni di gravidanza consecuitive - che deve affrontare una donna su trecento. «Vivere un aborto è più doloroso di una sterilità», ha detto 11 professor Giorlandino, che ha spiegato come in realtà la lettura dei dati che danno una diminuzione degli aborti spontanei non debba trarre in inganno. «Un gran numero di donne che comunque abortirebbero per ragioni naturali si sottopone, oggi - ha spiegato Giorlandino -, all'interruzione volontaria di gravidanza, nel timore di un esito negativo; questo fa sì che gli aborti spontanei sembrino in apparenza in diminuzione, ma solo perché essi vengono rubricati come interruzioni volontarie». «La poliabortività non è più un dato occasionale - ha detto il medico - ci sono sempre diagnosi più precise che quasi all'80% consentono di determinare con esattezza la causa». Nel passato per l'aborto spontaneo non si poteva fare quasi nulla, oggi nuovi farmaci e soprattutto la diagnosi precoce danno buone speranze di portare avanti la gravidanza. Anche per la poliabortività si è avanti con la ricerca. Cinque le cause principali: genetica, anatomica (per malformazioni uterine), endocrina, infettiva (genitali e collo utero) e immunologica. Ed è quest'ultima quella su cui si concentrano gli sforzi dei ricercatori. Nell'ipotesi di causa immunologica il grembo materno individua l'embrione come un corpo estraneo. C'è il rischio di rigetto come in un trapianto. Gli anticorpi (linfociti) prodotti dalla madre a protezione del sistema immunitario possono essere o in difetto o in eccesso, provocando una vera e propria aggressione al feto, e quindi compromettendo seriamente la gravidanza. Oggi esistono però terapie mirate. «Per la causa immunologica - ha detto a Giorlandino - stiamo sperimentando per primi dei vasodilatatori potentissimi come la nitroglicerina». Nella poliabortività vi è poi un rischio insidioso, avverte Giorlandino: «Finisce per sviluppare un'altra patologia che gli impedisce quasi di concepire, quasi una sterilità. Concepisce e perde il bambino per paura». Maria Corbi

Persone citate: Antonio Vizzone, Claudio Ghirlandino, Giorlandino

Luoghi citati: Italia, Roma