Corcione:ecco la bomba che ha ucciso Antonucci ministro fra le truppe a Sarajevo: voi rappresentate la civiltà

Cinquemila ai funerali dell'italiano vittima dell'esplosione nella caserma dei bersaglieri in Bosnia EX JUGOSLAVIA ^WiK»^» Cinquemila ai funerali dell'italiano vittima dell'esplosione nella caserma dei bersaglieri in Bosnia Cordone: ecco la bomba che ha ucciso Antonucci // ministro fra le truppe a Sarajevo: voi rappresentate la civiltà ROMA. «Sono qui per esprimervi solidarietà e comprensione, per dirvi che tutto il Paese vi è vicino, siete i rappresentanti della civiltà e della tradizione italiana in una missione di pace e di umanità». Lo ha detto il ministro della Difesa, generale Domenico Cordone, in un discorso pronunciato ieri alla base bosniaca di Vogosca, davanti a un centinaio di soldati in rappresentanza di tutti i corpi presenti nel contingente italiano della forza di pace Nato. Il discorso di Cordone ha provocato la commozione di molti e, dopo l'attenti e il saluto, contro ogni regola i soldati hanno applaudito. Frattanto a San Michele Arcangelo di Casagiove, in provincia di Caserta, paese natale del caporale maggiore Gerardo Antonucci, ieri si sono svolti i funerali del bersagliere ucciso mercoledì scorso dallo scoppio di una mina a Sarajevo. Erano in tanti, cinquemila, forse più, ad attendere il feretro, davanti al sagrato della parrocchia. Chi è rimasto a casa si trovava affacciato al balcone per lanciare pe¬ tali di fiori bianchi sulla bara. Quando la bara, portata a braccia dai commilitoni e dal padre della vittima, Angelo Antonucci, è comparsa sul sagrato, è stata accolta da un lungo applauso. Poi il corteo, aperto dai parenti e dalle autorità militari e civili, ha percorso in silenzio le stradine del centro fino al cimitero. A Sarajevo il ministro Cordone era arrivato ieri mattina ac- compagnato dai capi di stato maggiore della Difesa, generale Guido Venturoni, e dell'esercito, generale Bonifazio Incisa di Camerana. La visita, già prevista a fine gennaio a dispiegamento del contingente italiano completato, è stata anticipata dopo l'esplosione di mercoledì sera, che ha causato la morte di Gerardo Antonucci, di due marescialli portoghesi e il ferimento di altri set¬ te soldati, di cui sei italiani. Durante una conferenza stampa tenuta all'aeroporto di Sarajevo, prima di ripartire per Roma, il ministro ha mostrato una bomba come quella esplosa, un cilindro di metallo lungo poco più di 13 centimetri e del diametro di 5-6 centimetri. «E' una "cluster-bomb" - ha spiegato il ministro - ma può trarre in inganno perché sembra uno scari¬ co idraulico. Ha un'incisione in cirillico e può essere serba o russa». «Peraltro - ha aggiunto questo tipo di ordigni veniva fabbricato dai serbi nella ex Volkswagen trasformata in fabbrica d'armi durante il conflitto». La ex fabbrica Volkswagen si trova presso la base italiana di Vogosca, in zona sotto controllo serbo e, secondo alcune testimonianze, è proprio il luogo dove il maresciallo portoghese avrebbe raccolto la bomba portata poi nella camerata. Quanto alle polemiche con i portoghesi, secondo il ministro, «sono state enfatizzate». «Non è il caso di dire "è colpa mia, è colpa tua", sarebbe poco elegante - ha aggiunto Cordone -, non vogliamo rovinare il decennale rapporto che abbiamo con i portoghesi». Secondo il generale Venturoni, «nonostante il doloroso incidente, il morale degli uomini è alto e oggi (ndr per chi legge: ieri) abbiamo portato loro il nostro apprezzamento e quello del governo per ciò che hanno finora fatto». [Ansa] li ministro Domenico Cordone

Luoghi citati: Camerana, Casagiove, Caserta, Jugoslavia, Roma, Sarajevo