Tre ergastoli ai killer del giudice Borsellino

Diciotto anni al pentito Scarantino Diciotto anni al pentito Scarantino Tre ergastoli ai killer dei giudice Borsellino Caltanissetta, tensione nell'aula-bunker Un imputato urla: «Così mi rubate la vita» CALTANISSETTA. Tre condanne a vita per i manovali della mafia autori della strage di via D'Amelio, a Palermo, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e 5 agenti di scorta: ergastolo per Giuseppe Orofino, che ospitò nella sua officina la «126 bomba»; ergastolo per Salvatore Profeta, boss della Guadagna e organizzatore della strage; ergastolo per Pietro Scotto, operaio del settore conunicazioni, che si occupò di mettere a punto una centrale di intercettazione telefonica per spiare i movimenti di Borsellino. Condanna, a 18 anni, anche per Vincenzo Scarantino: ma il pentito non resterà in cella, visto clie i giudici hanno accolto la richiesta di scarcerazione dei difensori. Alla lettura della sentenza il pubblico resta smarrito, le donne si guardano in faccia, gli uomini sono di pietra. Dura un attimo, poi Orofino prende la testa tra le mani e si scaglia contro il vetro blindato della gabbia gridando alla corte: «La vita m'arrubasti». La Licata A PAG. 10

Persone citate: Borsellino, Borsellino Caltanissetta, Giuseppe Orofino, La Licata, Orofino, Paolo Borsellino, Salvatore Profeta, Scarantino, Vincenzo Scarantino

Luoghi citati: Palermo