L'Europa accoglie Mosca

Il comunista Ziuganov: grazie, non avete voluto un nuovo Muro RUSSIA Il comunista Ziuganov: grazie, non avete voluto un nuovo Muro l/Europq accoglie Mosca Entra nel Consiglio nonostante la Cecenia BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ci sono voluti due anni, ma alla fine la Russia è riuscita ad essere ammessa al Consiglio d'Europa, l'organizzazione, che raccoglie a Strasburgo tutti i Paesi dell'Europa occidentale, più dodici Paesi ex comunisti. L'esito del voto è rimasto incerto fino all'ultimo. La crudezza con cui il Cremlino conduce la guerra in Cecenia, infatti, ha sollevato un mare di dubbi sull'opportunità di un voto che era già stato rinviato proprio a causa dell'intervento armato nella piccola repubblica caucasica. Alla fine la Russia è stata ammessa con 164 voti a favore, 35 contrari e 15 astensioni, ma dovrà ora modificare il proprio sistema giudiziario e quello penitenziario. Dovrà ratificare la Convenzione europea sui diritti dell'uomo, e una serie di accordi sul rispetto delle minoranze, l'estradizione, la lotta al riciclaggio di denaro sporco. A votare a favore sono stati i socialisti, la sinistra unitaria, i liberali, i democristiani e Forza Italia. Tra i contrari, invece, si contavano alcuni conservatori, diversi deputati dei Paesi dell'Est e delle tre repubbliche baltiche ex sovietiche, e i leghisti italiani perché, come ha spiegato Francesco Speroni, «la Russia non rispetta in Cecenia il diritto all'auto-determinazione dei popoli». Secondo il ministro degli Esteri francese Hervé de Charette, però, «è preferibile avere la Russia seduta al tavolo, in modo che ci si possa parlare». E anche il senatore forzista Livio Caputo ha invitato a scegliere «tra due mali: ammettere un Paese che non corrisponde a tutti gli standard di democrazia, o scegliere di ricostruire una piccola cortina di ferro in mezzo all'Europa». Più o meno gli stessi argomenti erano stati avanzati dal leader comunista russo Ghennadij Ziuganov, membro della delegazione di osservatori inviata dal Parlamento di Mosca. «Accettando la candidatura della Russia farete del 25 gennaio 1996 la data d'ingresso dell'Europa nel ventunesimo secolo», ha detto e, con un'argomentazione che ha poco del «falco», ha aggiunto: «Un voto contrario, invece, creerebbe una nuova cortina di ferro, e darebbe più forza a Mosca al partito della guerra, ai nazionalisti e ai fondamentalisti». Tutt'altra musica ha suonato Vladimir Zhirinovskij, il pittoresco leader della destra. Ma forse è stato lui a convincere più deputati a votare sì: «Se rifiutate l'adesione della Russia mi fate un grande regalo per le elezioni presidenziali del 16 giugno», ha detto, confermando però il suo appoggio sostanziale a Eltsin: «Se lo criticate per la politica russa in Cecenia vi sbagliate. Eltsin è troppo umano, troppo morbido. Vorrei aprire un corridoio e far venire qui le orde cecene, allora capireste che Eltsin vi difende dai ceceni. Dimenticate che senza i soldati russi oggi sareste a Bucheri waid, e l'Europa del Sud sarebbe sotto il giogo turco». Fabio Squillante

Persone citate: Eltsin, Fabio Squillante, Francesco Speroni, Ghennadij Ziuganov, Livio Caputo, Vladimir Zhirinovskij, Ziuganov