Esplosione a Sarajevo, muore un italiano

La deflagrazione in una camerata: feriti sette militari, un bersagliere è gravissimo La deflagrazione in una camerata: feriti sette militari, un bersagliere è gravissimo Esplosione a Sarajevo, muore un italiano Uccisi anche due portoghesi: «E' stato un incidente» SARAJEVO. Un soldato italiano e due portoghesi sono morti, e altre sette militari (sei italiani) sono rimasti feriti, ieri sera alle 20,30, per un'esplosione accidentale avvenuta all'interno di una camerata nell'ex ospedale pediatrico a Sarajevo che ospita il battaglione logistico della Brigata Garibaldi e il 'contingente portoghese. La vittima italiana è il caporalmaggiore Gerardo Antonucci, di 22 anni, nato a Santa Prisca, nel Casertano. Gli altri italiani feriti sono Massimo Addio di 21 anni, Omar Adamuccio (22 anni), Loris Maruccia (23), Angelo Longo (21), Costantino Cimino (24), Antonio Varallo (31 anni). I feriti sono tutti ricoverati nell'ospedale da campo francese a Sarajevo. Le condizioni di Massimo Addio sono ritenute «gravissime»: il suo trasferimento in Italia, in una struttura sanitaria specialistica, dovrebbe avvenire quanto prima. In un episodio analogo avvenuto ieri a Rosalje, una località 5 chilometri a Sud di Sarajevo, tre legionari francesi, anche loro del contingente di pace dell'Ifor, sono rimasti feriti durante una esercitazione. I tre militari, secondo quanto ha riferito un portavoce della Nato, al momento dell'esplosione stavano maneggiando imprecisati ordigni a scopo di addestramento. Uno dei tre feriti, immediatamente soccorsi da una équipe medica, è in gravi condizioni e nelle prossime ore verrà trasportato d'urgenza in un ospedale di Parigi. In un primo tempo il portavoce della Nato nella capitale bo- sniaca, il britannico Simon Haselock, riferendosi all'episodio che ha coinvolto italiani e portoghesi, aveva detto, senza fornire altri particolari, che l'esplosione si era verificata nello stadio olimpico di Zetra, che è adiacente all'ex ospedale, ma le successive informazioni hanno chiarito che l'incidente si è verificato all'interno della ex struttura sanitaria. Anche in questo caso ad esplodere sarebbe stato un «ordigno» che i militari «stavano maneggiando»: una mina che i militari portoghesi avevano raccolto durante un'ispezione, portandola incautamente in camerata. Il portavoce italiano, colonnello Salvatore Iacono, ha confermato il numero dei morti e dei feriti, nomi e nazionalità, limitandosi a dire per il resto che sulle cause della esplosione «c'è un'inchiesta in corso». Le vittime italiane nella ex Jugoslavia, tra morti e feriti, salgono, complessivamente dall'inizio della guerra, a 17: 10 morti e 7 feriti. Il 7 gennaio 1992, un caccia dell'aviazione federale serba abbattè, nella regione di Varazclin a Nord di Zagabria, un elicottero italiano «ab-205» del contingente degli osservatori Cee, di ritomo da Sarajevo nella capitale croata. Morirono il primo pilota, tenente colonnello Enzo Venturini, il secondo pilota, sergente maggiore Marco Matta, e i marescialli Silvano Natale e Fiorenzo Ramacci. Con loro perse la vita il tenente di vascello francese Jean Loup Ejchenne. Il 3 settembre 1992, un «g-222» italiano che traspor- tava 4500 chili di lana per la popolazione bosniaca era stato abbattuto da un missile a circa 12 chilometri dall'aeroporto di Sarajevo. Morirono il pilota, maggiore Marco Betti, il secondo pilota, tenente Marco Rigliaco, e i marescialli Giuseppe Buttaglieli e Giuliano Velardi, tecnici di volo. Più recentemente, il maggiore dei carabinieri Ermanno Fenoglietti, 38 anni, torinese, è morto il 27 dicembre del '95, nel ribaltamento della sua auto sulla statale che collega Mostar a Sarajevo. Fenoglietti non faceva parte delle truppe dell'Ifor, ma comandava il piccolo contingente di 19 carabinieri incaricato di organizzare una polizia mista di croati e di bosniaci musulmani. Il caporalmaggiore Elio Sbordoni è stato invece ferito ad un braccio da una raffica di mitra sparata da un cecchino, mentre il 4 gennaio montava la guardia all'hotel «Biokovo», quartiere generale del nostro contingente a Sarajevo. Ancora ieri tre ragazzi sono rimasti feriti a Sarajevo, in due differenti episodi, da due mine esplose nei pressi di edifici recentemente abbandonati dai serbi. Due ragazzi, uno di 15 e uno di 17 anni, sono stati investiti da una deflagrazione mentre stavano per raccogliere un cinturone militare abbandonato per terra. Entrambi sono rimasti colpiti alle gambe e uno di loro ha perso un piede. Il terzo, la cui età non è stata precisata, è rimasto ferito a un piede da una mina esplosa nei pressi della linea del fronte che separa i settori musulmani da quelli serbi. Secondo la Nato, milioni di mine sono state disseminate per tutta la Bosnia nei quasi quattro anni di guerra civile. [e. st.] Due soldati italiani impegnati a Vogosca e, a destra, un altro bersagliere mentre distribuisce dolci ai bambini di Sarajevo Il contingente Ifor in Bosnia ieri sera ha subito le prime perdite SARAJEVO. Un soldato italiano e due portoghesi sono morti, e altre sette militari (sei italiani) sono rimasti feriti, ieri sera alle 20,30, per un'esplosione accidentale avvenuta all'interno di una camerata nell'ex ospedale pediatrico a Sarajevo che ospita il battaglione logistico della Brigata Garibaldi e il 'contingente portoghese. La vittima italiana è il caporalmaggiore Gerardo Antonucci, di 22 anni, nato a Santa Prisca, nel Casertano. Gli altri italiani feriti sono Massimo Addio di 21 anni, Omar Adamuccio (22 anni), Loris Maruccia (23), Angelo Longo (21), Costantino Cimino (24), Antonio Varallo (31 anni). I feriti sono tutti ricoverati nell'ospedale da campo francese a Sarajevo. Le condizioni di Massimo Addio sono ritenute «gravissime»: il suo trasferimento in Italia, in una struttura sanitaria specialistica, dovrebbe avvenire quanto prima. In un episodio analogo avvenuto ieri a Rosalje, una località 5 chilometri a Sud di Sarajevo, tre legionari francesi, anche loro del contingente di pace dell'Ifor, sono rimasti feriti durante una esercitazione. I tre militari, secondo quanto ha riferito un portavoce della Nato, al momento dell'esplosione stavano maneggiando imprecisati ordigni a scopo di addestramento. Uno dei tre feriti, immediatamente soccorsi da una équipe medica, è in gravi condizioni e nelle prossime ore verrà trasportato d'urgenza in un ospedale di Parigi. In un primo tempo il portavoce della Nato nella capitale bo- ■