A Sarajevo, per un'esplosione in camerata
Falciati anche due soldati portoghesi: avevano portato una mina negli alloggiamenti Falciati anche due soldati portoghesi: avevano portato una mina negli alloggiamenti liq; morto un italiano, 6 feriti A Sarajevo, per un 'esplosione in camerata SARAJEVO. Un soldato italiano e due portoghesi sono morti, e altri 7 militari (6 italiani) sono rimasti feriti, ieri intorno alle 20,30 in un'esplosione accidentale avvenuta all'interno di una camerata nell'ex ospedale pediatrico a Sarajevo che ospita il battaglione logistico della Brigata Garibaldi e il contingente portoghese. La vittima italiana è il caporalmaggiore Gerardo Antonucci, 22 anni. Tra i feriti, ricoverati nell'ospedale da campo francese, il più grave è Massimo Addio, 21 anni, le cui condizioni sono ritenute «gravissime»: il suo trasferimento in Italia, in una struttura sanitaria specialistica, dovrebbe avvenire quanto prima con un volo speciale. Ad esplodere sarebbe stato un «ordigno» che i militari «stavano maneggiando». La notizia è ancora da accertare, ma secondo questa versione si tratterebbe di una mina che i militari portoghesi avevano raccolto durante un'ispezione portandola incautamente in camerata. Il portavoce italiano, colon- nello Iacono, ha confermato il numero dei morti e dei feriti, nomi e nazionalità, limitandosi a dire che sulle cause della esplosione «c'è un'inchiesta in corso». Sempre ieri, per una singolare coincidenza, in un incidente pressoché analogo tre legionari francesi del contingente di pace Ifor sono rimasti feriti nei pressi di Sarajevo durante una esercitazione. I tre militari stavano maneggiando imprecisati ordigni a scopo di addestramento. Le vittime italiane in Bosnia, tra morti e feriti, salgono così a nove. La prima vittima era stato il maggiore dei carabinieri Ermanno Fenoglietti, 38 anni, torinese, morto il 27 dicembre '95, nel ribaltamento della sua auto sulla statale che collega Mostar a Sarajevo. Pòi, il 4 gennaio scorso, il caporalmaggiore Elio Sbordoni è rimasto ferito ad un braccio da una raffica di mitra sparata da un cecchino, mentre montava la guardia all'hotel «Biokovo», quartiere generale del nostro contingente. SERVIZIO A PAG. 7
Persone citate: Brigata Garibaldi, Elio Sbordoni, Ermanno Fenoglietti, Gerardo Antonucci, Iacono
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