E la Silfide? Sì ma in parodia di Sergio Trombetta

41 Il giovane e intelligente coreografo Matthew Bourne per la Magnifica Danza E' la Silfide? Sì, ma in parodia Portentosa compagnia «Adventures in Motion Pictures» Ubriaco fradicio, impasticcato a dovere, lo scozzese James crolla fuori di sé nei cessi di una discoteca. Giubbotto di pelle nera e kilt regolamentare, si accascia con la testa appoggiata al bordo del pisciatoio. Bel posto per una apparizione celestiale. Ma è proprio lì che, stonato dalla droga, James intravede un essere soprannaturale: l'eterna Silfide. Già, perché, nonostante tutto, è proprio alla storia di James e della sua amata Silfide che stiamo assistendo. Solo che la Scozia ottocentesca ha lasciato il posto alla Glasgow grigia e industrale di oggi. E James e i suoi amici scombinati appartengono al giovane proleta- riato che si fa di birra e di disco. Ma non è una cosa seria. Nel senso che è fortemente parodistica la rilettura che ci ha dato della Silfide (prototipo del balletto romantico nato nel 1836 che vide trionfare sulle punte Maria Taglioni) il giovane e intelligente coreografo Matthew Bourne con la sua portentosa compagnia la «Adventures in Motion Pictures» lunedì sera al Teatro Alfieri per la Magnifica Danza. I suoi ballerini ci fanno assistere a una riscrittura aggiornata della vicenda di James che nel giorno delle nozze abbandona l'amata Effie per rincorrere il vagheggiato fantasma della donna eterea e incorporea, dove è tutto buttato sul comico, dove ogni episodio dell'originale balletto è parodizzato per fare ridere, ogni impennata della partitura primo '800 occasione per una gag. Comprese le incursioni della invisibile Silfide, che mette a soqquadro l'alloggio di James dove amici e fidanzata sono riuniti per andare alla nozze. E all'ultimo momento il giovine a Effie preferirà la Silfide e si lancerà dalla finestra per raggiungerla. Ma intanto la danza popolare (quella che nell'originale danzato ancora oggi a Copenhagen si fa con gli zoccoli) è costruita qui con una grande sapienza coreografica. Ad un livello altrettanto alto, se non di più, nel secondo atto, la danza delle Silfidi: tutta la compagnia, maschi e femmine, in camiciola bianca, faccia di biacca, occhi bistrati. Divertenti le dinamiche che si sviluppano fra James e il piccolo drappello: loro ballano aeree e leggere e lui cerca inutilmente di imitarle. Poi, stufo, invece di trasformarsi lui in essere boschivo, decide di rendere umana la sua amata privandola, con un bel colpo di forbici, delle ali. Ed è la fine. Sanguinante, in una improvvisa dimensione tragica, la Silfide muore, James finalmente diventa fantasma e appare alla finestra della stanza dove Effie e il suo nuovo fidanzato si coccolano in poltrona. Forse un po' goliardico, forse non geniale, ma davvero molto divertente. Sergio Trombetta Un momento della riscrittura aggiornata della «Silfide», balletto messo in scena dalla «Adventures in Motion Pictures»

Persone citate: Maria Taglioni, Matthew Bourne, Motion

Luoghi citati: Copenhagen, Glasgow, Scozia