Il professore-detective

GORKYMRK A TORINO Da oltre un mese gli inquirenti tentano, invano, di dare il nome a un cadavere Il professore-detective Col computer dà un volto al bruciato GORKYMRK A TORINO La maestria di un professore del liceo artistico, le performance grafiche di un computer, l'impegno dei carabinieri del Nucleo Operativo. Prende forma il volto dell'uomo ucciso e poi bruciato in un prato di San Benigno Canavese. Le foto che pubblichiamo sono quelle di una serie di identikit realizzati da un docente, il professor Raffaele Nocerino, che hanno ridato slancio ad un'inchiesta che, sino a pochi giorni fa, appariva «impossibile». Quel corpo martoriato, reso pressoché irriconoscibile dal fuoco e dalle ferite, sembrava destinato a rimauere ignoto, senza alcuna alternativa. Adesso una speranza c'è. Il cadavere dello sconosciuto fu rinvenuto da un contadino, nel pomeriggio del 20 dicembre. Ai carabinieri si presentò uno spettacolo raccapricciante: la sagome umana appariva quasi completamente bruciata. A quella persona, presumibilmente prima dell'esecuzione (compiuta con un colpo di pistola al capo) erano state legate le mani dietro la schiena, utilizzando il cavo di una prolunga elettrica. L'omicidio doveva risalire alla stessa giornata, considerato che il rogo del cadavadere era stato notato nel primo pomeriggio. . Il lavoro del medico legale Lorenzo Varetto è stato particolarmente difficile. Il perito, considerate le condizioni del corpo, non è infatti riuscito a raggiungere nessuna certezza. Al punto che il referto finale parla ancora oggi; genericamente, di «un soggetto di sesso maschile, alto 1,75, di corporatura normale e di età compresa fra venti e trent'anni». Del tutto inutili si sono rivelati alcuni «riconoscimenti personali» tentati da parenti di persone scomparse ed anche indagini compiuti nel mondo della prostituzione maschile, dove si era cercato di indagare dopo qualche soffiata. In questa situazione, con le indagini a un punto morto, i carabinieri hanno scelto una strada poco usuale, rivelatasi però straordinariamente efficace. I militari della Sezione Rilievi Scientifici del Nucleo Operativo hanno bussato alla porta del Liceo Artistico Parificato Vittorio Veneto, di via Toselli 1. E qui hanno trovato il professor Raffaele Nocerino, vicepreside nonché docente di «ornato e figura disegnata». Racconta. «Una ventina di giorni fa a scuola sono arrivati i carabinieri. Hanno chiesto una collaborazione per identificare un cadavere. E la preside ha pensato a me. Mi sono così trovato di fronte ad una serie di foto, solo parzialmente utili, ed allora ho chiesto ai carabinieri tutta una serie di misure. Ad esempio la lunghezza del naso, la larghezza della bocca, la distanza fra mento e punta del naso. Mi sono state fornite molto rapidamente». E poi? «Poi ho cominciato a disegnare, armato di matite, di un bianchetto, e di un foglio di carta extra-strong. In pratica ho ridisegnato quel volto, partendo da tutti gli elementi certi che possedevo. E perfezionandolo attraverso disegni successivi». Il risultato è stato buono? «1 primi disegni avevano qualche elemento da correggere. Così ho preferito scannerizzare l'immagine ed inserirla nel computer. Poi, attraverso una serie di manovre grafiche, sono riuscito a migliorarne l'aspetto ed anche ad aprirgli gli occhi». Lo schizzo finale presenta elementi importanti, non altrimenti ottenibili: «Il volto che ne esce è quasi certamente quello di un asiatico. Il taglio degli occhi è tipicamente orientale. Inoltre il naso è di dimensioni notevoli, a distanza ravvicinata dalla bocca. Si può escludere che si tratti di una fisionomia europea». E' un elemento nuovo che potrebbe indirizare le indagini su piste sinora trascurate. I pochissimi elementi in possesso degli investigatori (un paio di stivaletti, piuttoso demodé, ed un orologio di fabbricazione svizzera venduto in centinaia di migliaia di esemplari in tutto il mondo) avevano fatto pensare, piuttosto vagamente, ad un albanese oppure ad uno slavo. Ipotesi che hanno lasciato spazio alla pista asiatica, grazie al lavoro del professor Nocerino. Anche per l'accertamento dell'identità dell'ucciso, i carabinieri del Nucleo Operativo pensano di rivolgersi ad un docente. Ma questa volta dovrebbe trattarsi di un professore di antropologia della facoltà di Medicina, chiamato a restringere ulteriormente il campo fra i vari tipi asiatici. Si tratta di un cinese o di un giapponese? Di un tamil o di un vietnamita? Lo sapremo dopo la prossima tornata di accertamenti. Intanto è stato deciso anche il test del Dna, che potrebbe dare qualche ulteriore indicazione sull'origine dell'ucciso. La collaborazione fra carabinieri e docenti del liceo artistico pare destinata a non finire qui. «Si potrebbe anche lavorare, in casi analoghi - ha spiegato Nocerino - con i calchi in gesso del volto dell'ucciso, aggiungendo magari creta e mastice nei punti mangiati dal fuoco». Una tecnica che, a ben vedere, è tutt'altro che nuova. L'aveva usata, per ricostruire la sagoma umana partendo da scheletri o da cadaveri mutilati, anche il professor Igor Walloff dell'Accademia Sovietica. Uno dei protagonisti del film Gorky Park. Angelo Conti .,! , ■ W Le varie fasi che hanno condotto il professore a disegnare l'identikit definitivo dell'ucciso a San Benigno il 20 dicembre scorso (foto grande) Insegnante del Liceo Artistico «arruolato» dagli investigatori Dopo avergli sparato i killer avevano appiccato il fuoco al corpo

Persone citate: Angelo Conti, Gorky Park, Lorenzo Varetto, Nocerino, Raffaele Nocerino

Luoghi citati: San Benigno Canavese, Torino, Vittorio Veneto