Top model stile grissino di Antonella Amapane

Top model stile grissino Top model stile grissino Le magre mannequin di Lagerfeld sfrattano la Schiffer e la Campbell PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Silhouette da fame. Magrezza al limite del denutrimento. Sono un filo le modelle scelte da Lagerfeld per indossare gli abiti couture di Chanel. Donne con sederi da bambola e seni in miniatura, fianchi inesistenti, caviglie come polsi. Sembra siano sopravvissute a una guerra immaginaria, lussuose reduci da chissà quali campi di sterminio. Le uniche in carne - Naomi e Claudia stonano accanto alla altre. Ma l'assenza di corpo è necessaria a valorizzare stretti e piccoli capi neri che sfilano spettacolari, per la prima volta, nella suite Windsor del Ritz, ^'albergo dove Coco alloggiò fino alla morte. A 26 anni dalla sua scomparsa Lagerfeld fa rivivere lo spirito di mademoiselle in queste sale. Dalle finestre si vede rue Cambon, sede dell'atelier, dove ieri - contemporaneamente - veniva trasmesso il défilé per un'altra fetta di pubblico. Indietro tutta. Il viaggio nel tempo incomincia dai modi, quindi approda alle mode. Come usava in . passato le mannequin camminano a un palmo dal pubblico. Lagerfeld è retro anche nelle forme degli abiti, Anni Quaranta. Le giacche si stringono di due misure più del dovuto. I vestiti lavorati a pannelli - fasciatissimi sui glutei - sono appena svasati in fondo. I robe manteau fino ai piedi fanno sembrare Shalom ancora più patita del solito. Kate Moss sfoggia le gambette a chiodo dalle sottane alla caviglia, con spacco a filo inguine. «Le gonne lunghe? Tutte le donne se le mettono d'estate quando non sono abbronzate» fa notare Lagerfeld e aggiunge: «Il passato può essere moderno anche dopo 100 anni, dipende da come lo si interpreta». Cappelli sulle ventitré, pennacchi da bersagliere e velette. La sera è tutto un fruscio, un pizzo che si gonfia, uno strascico. La lezione di eleganza del kaiser è la risposta al cattivo gusto dilagante. Una lotta fra pesi piuma e stratop è in atto. L'esercito di nuove anoressiche - sosia delle note modelle ma con molti chili meno - è pronto a rimpiazzare la vecchia guardia. Jodie Kidd, 1,85 per 48 chili vuol soffiare il posto a Kate Moss. L'ex panettiera polacca Adriana Sklenarikova, ora musa di Mugler, fa tremare Eva Erzegova. Tyra Banks, petto da Oscar e gambe sottilissime, toglie il sonno a Naomi. Claudia deve guardarsi da Valeria Mazza e da Bridget Hall. Rosemarie Wetzer è identica a Cindy, però costa molto meno ed è più giovane di 10 anni. Non si pone il problema del ricambio di volti Emanuel Ungaro. Lui ha sempre scelto ragazze sconosciute. Lo stilista sogna, immagina donne fiorite, pettinate da erinni, coperte di veli sfumanti che scoprono le cosce negli abiti drappeggiati e noi pepli cioccolata. Brillano le toilette oro, profilate di marabù rosa, alla Jessica Rabbit. Siamo di fronte a una femmina seducente e consapevole di esserlo? «Rispondo citando Picasso: Io faccio, gli altri spieghino», ma poi Ungaro racconta che la sua moda è pura, ingenua, come le 7 bimbe della scuola di ballo (compagne della figlia Cosima) che hanno accompagnato le tre spose in pedana. Ieri sera la Parigi che conta era all'Opera per assistere al défilé blindato del «De Bears»: 30 gioielli, fra cui la tiara da 4 miliardi creata da Versace, sono stati premiati. Antonella Amapane

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