Libera concorrenza Amato assolve la Tav

Libera concorrenza Amato assolve la Tav L'Antitrust raccomanda: «Più capitali privati» Libera concorrenza Amato assolve la Tav ROMA. Tav assolta dall'antitrust: non ha violato le norme sulla libera concorrenza quando ha affidato ai consorzi, ai «general contractors», la realizzazione chiavi in mano delle linee ferroviare ad alta velocità. Ma con una calda raccomandazione: in futuro inserisca più privato nel capitale sociale (oggi è al 60%), in modo da evitare possibili distorsioni del mercato, e chiarisca meglio gli aspetti contradditori del «Project financing», in particolare i rapporti Tav-Fs. L'organismo di controllo presieduto da Giuliano Amato, che aveva avviato l'indagine nel 1993, mette l'accento sui subappalti, da affidare a imprese terze «per una quota non inferiore al 40% dell'infrastruttura da realizzare». Perché, precisa l'antitrust, le pri¬ me indicazioni provenienti dalla realizzazione della Roma-Napoli «non sembrano fugare completamente le preoccupazioni». I comportamenti del consorzio Iricav Uno non paiono «produrre effetti di chiusura del mercato», tuttavia il doppio ruolo dei «general contractor» nonché il sistema delle prequalifiche «potrebbero discriminare i concorrenti nella competizione con le imprese appartenenti ai general contractor». Inoltre, qualunque soggetto dovrà avere la possibilità di accedere alla rete «a condizioni non discriminatore». In pratica, va distinto chi è coinvolto nella gestione della rete, da chi la utilizza «anche ricorrendo alla separazione contabile delle attività», [r. e. s.]

Persone citate: Giuliano Amato

Luoghi citati: Napoli, Roma