«Chiambretti mi ha offeso»

Continua la polemica sul «Laureato» dopo che il comico è stato «accorciato» Continua la polemica sul «Laureato» dopo che il comico è stato «accorciato» «Chiambretti mi ha offeso» Eb aggiunge: «Non mi incastra più» MILANO. «Chiambretti non ha delicatezza. E' un grossiere. Non indietreggia di un passo Dario Fo che, privato del monologo sul sesso, preparato apposta per «Il laureato bis», ha preferito non partecipare alla trasmissione registrata a Milano domenica scorsa. «Ora capisco come faccia a balzare a piedi giunti su persone e fatti, nelle sue famose interviste. E' come un panzer». Non si attenuano i toni della polemica che ha acceso i riflettori sull'attore, sul presentatore e sulla seconda puntata della trasmissione che quest'anno fatica a eguagliare i record di ascolto del 1995. Il sesso sta diventando ima vera ossessione per casa Fo: l'anno scorso è toccato a Franca Rame avere a che fare con la censura per il suo spettacolo «Sesso, grazie, tanto per gradire», tratto pure da un libro del figlio Jacopo. Ora la lezione di Dario su erotismo e sessualità bocciata da Chiambretti. «Non ho detto che è una primadonna - continua Dario Fo che alle prove si era fatto accompagnare dalla moglie -, i cronisti hanno esagerato. Odio le scenate isteriche, però ci sono rimasto male». Poi accusa: «L'ironia non è solo cattiveria, ma anche tenerezza, tatto, discrezione. Chiambretti non ha queste doti». Ricostruisce: «Mi ha chiamato come ospite della trasmissione e io ho subito accettato. L'avrei fatto perii piacere di stare con Jannacci che è un mio caro amico. Ho preparato la lozione sul sesso, peraltro un monologo del mio repertorio, aggiornato per questo intervento, e con Enzo, avevo provato la canzone "Veronica". Prova e riprova e alla fine Chiambretti dice: ma non si può arrivare subito alla canzone? A quel punto si vede che uno dei suoi assistenti deve avergli fatto notare che era proprio una buffonata. Se tutto si riduce a una presenza, grazie tante, ma non m'interessa. Chiambretti mi ha detto: ci rivediamo domani, poi sistemiamo, si vedrà». Quindi l'epilogo. «Mi sono agitato molto, sì, me la sono presa e subito ho sentito il cuore che batteva troppo forte. Quando me la prendo poi va sempre a finire così. A casa ho riflettuto: se Chiambretti vuole Dario Fo, gli fa fare il monologo, altrimenti mi chiamava come comparsa, come servo muto, che so, come fa fare Sgarbi. Mi sembrava di essere preso in giro. Ma come, un'ora prima avevo ricevuto a casa un cronista newyorkese che mi aveva intervistato per il suo giornale, un settimanale diffusissimo in America, e poi Chiambretti mi tratta così?». Signor Fo, non le sembra che Piero Chiambretti a questo punto possa accusare lei di fare la «primadonna» del teatro? «Sì, la primadonna delle pulizie, questa è la figura che voleva farmi fare. Ci mancava che mi dicesse: guarda Dario che c'è bisogno di qualcuno che pulisca il teatro stasera». Insomma, una lite senza ritorno. «Ma non è una lite, via. Abbiamo scherzato. Non c'è nulla da ricucire». Allora andrà a registrare la puntata di Udine, come ha anticipato Chiambretti? «No, non so ne parla. Non torno indietro, Chiambretti non m'incastra più. Del resto dovevo già ricordarmelo, l'anno scorso per il primo "Laureato" mi aveva concesso due minuti. Lo sa cosa sono due minuti in televisione? Neanche il tempo di una battuta». Olga Piscitelli Continua la polemica fra Dario Fo e Piero Chiambretti (foto a destra)

Luoghi citati: America, Milano, Udine