Sangue sul primo volo palestinese

Uccisi dagli israeliani 3 uomini di Hamas, un milione alle urne per il Consiglio di Autonomia Uccisi dagli israeliani 3 uomini di Hamas, un milione alle urne per il Consiglio di Autonomia Sangue sul primo volo palestinese Arafat: «Gerusalemme sarà nostra» TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Oltre un milione di palestinesi dei Territori si recano oggi a eleggere per la prima volta il loro presidente e gli 88 membri del Consiglio di Autonomia in un clima reso estremamente teso dal boicottaggio dei gruppi di opposizione (islamici e marxisti) e da una sparatoria in Cisgiordania in cui sono rimasti uccisi tre militanti di Hamas. Israele ha decretato la chiusura dei valichi con i Territori e ha dislocato migliaia di agenti a Gerusalemme Est dove i coloni preannunciano azioni di disturbo e manifestazioni. Migliaia di agenti palestinesi sono stati pure incaricati di mantenere l'ordine nelle zone di voto: sono entrati già ieri in azione a Ramallah disperdendo con la forza una dimostrazione del Fronte popolare. In un ultimo comizio alla popolazione di Gaza il leader dell'Olp Arafat ha chiesto un voto in massa e ha assicurato che queste elezioni «preannunciano la nascita di uno Stato palestinese che avrà Gerusalemme per capitale». La risposta di Hamas ò stata immediata. Per le vie della Striscia è così circolato un beffardo volantino che invitava ad andare alle urne e votare Yihia Ayash, lo stratega del terrorismo islamico rimasto ucciso due settimane fa in un attentato attribuito ai servizi segreti israeliani. L'esito del voto ò scontato. Gli ultimi sondaggi affermano che Arafat avrà non meno dell'80% dei voti, mentre la sua rivale (la settantenne sindacalista Samiha Khalil che critica fortemente gli accordi con Israele) dovrà accontentarsi del 7-8%. Fra i partiti in lizza al-Fatah dovrebbe far man bassa raccogliendo da solo due terzi dei voti. I piccoli gruppi di opposizione moderata (Fida, Partito del popolo, Coalizione nazional-democratica) dovrebbero ricevere una quindicina di seggi complessivamente. Il resto andrebbe ai candidati autonomi che sono in gran parte vicini ad al-Fatah. Il vero confronto vede opposti i giovani leader popolari emersi dall'Intifada e gli uomini di apparato giunti nei mesi scorsi da Tunisi e da altre capitali arabe. Più che di elezioni politiche si tratta in sostanza di un gigantesco referendum sul processo di pace con Israele in cui gli oppositori ideologici (si calcola siano il 20%) manifesteranno il loro dissenso con l'astensione. Nei giorni scorsi i militanti dell'opposizione hanno proseguito la lotta armata con un attentato presso Hebron (due militari israeliani uccisi) e con quotidiane sparatorie presso Gaza che non hanno fatto vittime. L'episodio più cruento dell'intera campagna elettorale è avvenuto ieri a Jenin (Cisgiordania) dove tre palestinesi sono rimasti uccisi in uno scontro a i'uoco presso un posto di blocco. Secondo il portavoce militare israeliano i tre - tutti attivisti di Hamas - hanno cercato di aprirsi la strada sparando e hanno ferito un soldato, prima di soccombere sotto il fuoco delle mitragliatrici. Intanto fra israeliani e palestinesi si profila già un nuovo contenzioso. Secondo Israele, uno dei primi compiti del Consiglio dell'Autonomia è l'emenda¬ mento di quei paragrafi della Carta nazionale palestinese che invocano la distruzione dello Stato ebraico. A settembre Arafat si era impegnato con l'allora premier Yitzhak Rabin ad emendare la Carta «entro due mesi dalle elezioni». Ma adesso vari esponenti palestinesi dicono che questo impegno non può essere mantenuto «perché - ricorda Marwan Barghuti, segretario generale di al-Fatah in Cisgiordania - la Carta appartiene a tutto il popolo palestinese e solo il Consiglio nazionale palestinese, il Parlamento in esilio, la può mutare». Identica opinione viene dall'ex negoziatore Haider Abdel Shafi (leader della Coalizione nazional-democratica): «Emenderemo la Carta - dice solo il giorno che Israele ricono¬ scerà il nostro diritto a uno Stato indipendente con Gerusalemme per capitale». Replica Ehud Barak, il ministro degli Esteri israeliano: «Già a Oslo l'Olp si è impegnata a emendare la Carta. Se ciò non avverrà in modo chiaro nei termini previsti il processo di pace si fermerà». Aldo Baquis Si annuncia il trionfo di al-Fatah (oltre l'80%) Volantino di Hamas: votate l'Ingegner Morte IL DEBUTTO DELIA CANDIDATI 672 HAMAS 28 DONNE JIHAD ISLAMICA SI CONTENDONO 88 SEGGI DEL FRONTE POPOLARE PER 1A LIBERAZIONE DELLA PALESTINA (GEORGE HABBASH) FRONTE DEMOCRATICO PER LA LIBERAZIONE DELLA PALESTINA (NAYEF HAWATMEH) litTOfllMi^S J6 CANDIDATI UFFICIALI AL FATAH |à PIÙ' CENTINAIA DI IYASSER ARAFATI CANDIDATI SIMPATIZZANTI URNE 1697 ELETTORI 1.013.235 UOMINI 51% CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DONNE 49% cinA 30 CANDIDATI ^m~L ADPr- .add/* W CORRENTE SCISSIONISTA (YASSER ABED RABBO) "T DEL FRONTE DEMOCRATICO PARTITO <4 21 CANDIDATI DEL POPOLO W EX PC. PALESTINESE (SULEIMAN NAJAB) CONSIGLIO DELL'AUTONOMIA COALIZIONE mio CANDIDATI NAZIONAL DEM. ~ (HAIDER ABDEL SHAFI) 6 SEGGI GARANTITI Al CRISTIANI PALESTINESI (2 A BETLEMME, 2 A GERUSALEMME, 2 A RAMAL1AH) 1 SEGGIO GARANTITO Al SAMARITANI DI NABLUS