Sting stecca sull'Fecstasy

La rockstar «Copiamo l'Olanda Là chi la usa la fa prima analizzare per accertarsi che sia genuina» Londra, coro di accuse al cantante: «E' un irresponsabile» Sting slega sulFecstasy «L'ho provata, bisogna legalizzarla» LONDRA NOSTRO SERVIZIO Ai tempi d'oro dei Police, Sting cantava «Message in a bottle» e nonostante menzionasse un Sos non allarmava nessuno. Oggi invece il suo ultimo messaggio nella bottiglia, affidato a un giornale svedese e ripreso con sdegno dal «Daily Mirrar», mette in ansia l'Inghilterra: «Bisogna legalizzare l'ecstasy - esorta la rock star e informare i ragazzi». A suo dire, le vittime muoiono per ignoranza e mancanza di controlli sulla qualità della droga. E' troppo per un Paese che nell'ultimo mese ha visto cadere come mosche i suoi ragazzi durante le feste «rave»: «E' una cosa disgustosa», insorgono i parenti delle vittime. «C'è un'enorme cultura dell'ecstasy, che non ammetto - ha premesso Sting -. Ma se lasciamo questa sostanza alle classi criminali, possono metterci dentro tutto quello che vogliono per lucrarci su». Per lui, l'esempio da seguire è quello dell'Olanda: «Là l'ecstasy è testata prima che i giovani la prendano. E' una cosa sensata. Ma i giovani inglesi non sanno che cosa c'è dentro quelle pillole, non sanno quanto forti siano. Non sanno che cosa fare se li prende il panico: bere tanta acqua o non bere affatto? Bisogna dibattere tutte queste cose». La rock star, 44 anni, ha detto che non permetterebbe ai suoi sei figli di prendere l'ecstasy e non consiglia a nessuno di farlo, ma ha ammesso di aver provato la sostanza un paio di volte, con effetti "interessanti": «Non in discoteca, ma in un bell'ambiente. La discoteca non è la cornice giusta. Dovrebbe essere una cosa molto più seria». Ma si è sbagliato di grosso quando ha detto: «I ragazzi leggono le statistiche. In Inghilterra si consumano mezzo milione di pastiglie ogni settimana. Tre o quattro sono morti in Dio sa quanti anni». Due sono morti in un mese, ima terza si è salvata per il rotto della cuffia. Lui è invece convinto che si tratti di «isteria, di un panico che fa veramente paura e che non serve ai nostri giovani». Sting ha voluto dare l'impressione di parlare da realista: «Tutti devono accettare che i ragazzi, anche i miei, sono esposti alle droghe. Tutti i giovani sono curiosi. Conoscono la tragedia di Leah Betts, ma vedono anche tutta la gente intorno a loro che prende la droga senza che gli accada nulla. Così sono disposti a rischiare. Comprendo appieno la famiglia Betts. Ma la loro figlia è stata uccisa dall'acqua, ne ha bevuta troppa o troppo poca: e questa è una questione di educazione». Gli inglesi, che hanno appena finito di seguire con raccapriccio la tragica vicenda di Leah, morta per una pastiglia di ecstasy inghiottita durante la festa del suo diciottesimo compleanno, e del suo coetaneo Andreas Bouzis, che si è accasciato a terra ed è morto poco dopo, sono esterrefatti e arrabbiati. «E' assolutamente spaventoso - ha mormorato il padre di Leah -. I giovani guardano a lui per prendere esempio». «Leah non è morta per eccesso di liquidi - ha reagito furibonda la madre della ragazza -. Il certificato di morte parla di avvelenamento da ecstasy. Sting dovrebbe documentarsi e cercare di dirne una giusta. Sono assolutamente disgustata». Un commissario molto noto della narcotici conferma: «Sting parte dal presupposto sbagliato che l'è- cstasy in forma non adulterata sia sicura». Helen Cousins, una diciottenne che due settimane fa era piombata in coma profondo dopo aver preso una pastiglia di ecstasy, non appena si è ripresa ha dichiarato alla stampa che questa droga è «una danza con la morte». Sua madre sbotta: «Non riesco a credere che una persona intelligente come Sting abbia detto queste cose». Ma la rockstar non ritratta. Ieri ha detto di non essere assolutamente pentito. Maria Chiara Bonazzi La rockstar «Copiamo l'Olanda Là chi la usa la fa prima analizzare per accertarsi che sia genuina» 996 CronaLondraStin«L'ho Sting in concerto: il suo appello per l'ecstasy ha scatenato l'indignazione di molti

Persone citate: Betts, Helen Cousins, Leah Betts, Maria Chiara Bonazzi, Police

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Olanda