Fini: «L'uomo di destra? Intollerante e maschilista» di Marcello Veneziani

Fini: «L'uomo di destra? Intollerante e maschilista» Fini: «L'uomo di destra? Intollerante e maschilista» IL LEADER CONTRO ILMACHISMO LMf UOMO di destra? «lntollerante, sessuofobo, maschilista». Parola di Gianfranco Fini, che su Ideazione (bimestrale azzurro in edicola oggi) fustiga con energia i costumi dei colleghi. «Credo che il ritardo più consistente, e più grave, della destra, si registri sul terreno della tolleranza, del rispetto della diversità. Parlo di un percorso culturale che deve ancora consolidarsi, ma che sento come un problema. Se si accusa il moderatismo italiano di essere scssuofobico, maschilista, intollerante verso l'altro, io m'interrogo. E la risposta, il più delle volte, è sì: le critiche hanno qualche fondamento. La strada da compiere è ancora molta». L'uomo che non deve chiedere mai, insomma, e di destra. Sarà per quella suggestione virilista delle origini, per il nietzschiano ammonimento «Vai a donne? Portati la frusta», o per il piglio conquistatore di Mussolini che si vantava: «Questa notte ho stancato una donna» e voleva «un'Italia fascista con piii saldi caratteri e volontà più virili», mostrando una singolare predilezione per i simboli fallici. Sarà perché psicologicamente la destra è figlia della volontà di potenza e la sinistra della solidarietà verso i deboli (ergo, le donne). Certo «il maschilismo spiega Marcello Veneziani - e una tara del patrimonio genetico di destra. Ha due componenti: il conservatorismo, legato a una società tradizionale e patriarcale, con l'uomo al centro. E i! gallismo, inteso come vitalismo libertario a senso unico, che già nei primi anni del secolo Wilfrcdo Pareto contrapponeva..^ "virtuismo borghese"». Ma oggi? E' vero che la polarità uomo-donna è più forte a destra, nel bene e nel male, considerando che la diversità porta con sé il fascino dell'attrazione e il rischio della prevaricazione? Qualche donna la pensa così: «Non sopporto più mio marito, perché è di destra - scriveva tempo fa una signora a Natalia Aspesi -.Mi tratta come un oggetto, è prepotente e maschilista». Alba Parietti, soubrette di «sinistre» simpatie, asseriva: «Le avventure più passionali le ho vissute con uomini di destra. La differenza fa parte dell'attrazione». Mentre l'inafferrabile Carmen Llera tagliava corto: «Fare l'amore con im uomo di destra? Mai». Troppo possessivi. Chi non pare d'accordo, invece, sono proprio gli uomini di destra. «Non so quali letture abbia Fini alle spalle - esordisce provocatoriamente Tomaso Staiti di Cuddia, esponente della destra «storica» - probabilmente Roberto Gervaso. Perché le sue affermazioni mostrano una carenza culturale pesante, una mentalità un po' da "casino", da caserma. Noi questi problemi non li abbiamo mai avuti, li avrà avuti lui con sua moglie o nella sua corrente. La gente che ho conosciuto io, da Romualdi a Nicolai e Rauti, non è mai stata maschilista. Siamo ben coscienti che la nascita del msi nel 1946 è proprio dovuta a donne superiori, come la principessa Pignatelli, o Iole Giugni Lattari, la prima nostra deputala». Su un altro fronte attacca Pie- trangelo Buttafuoco, neodirettore dell'Italia settimanale: «La destra è storicamente sinonimo di anticonformismo, trasgressione, anarchia. Pensiamo ai futuristi e alle correnti culturali degli Anni 20 e 30. Ebbene, l'irruenza e la spavalderia, le componenti più belle della nostra cultura, sono scomparse quando ha fatto capolino la nebbia cattolica. A quel ptmto sono subentrati bigottismo, intolleranza e maschilismo. Consiglio a Fini di riscoprire il privilegio dell'avanguardia e il fascino dell'anarchia». Per molti, però, il maschilismo è morbo trasversale. «Io sono tollerantissimo - sbotta Francesco Storace - chiamo a testimonianza mia moglie! Non credo a questa distinzione categoriale. Anche la sinistra non ha invitato le donne in convento. Io distinguo fra persone per bene e no». E per Alessandro Meluzzi, deputato del Polo e psichiatra, «le vecchie categorie oggi sono completamente saltate: non è più applicabile la dicotomia "uomo di destra seduttivo-uomo di sinistra solidale".© "destra tradizione-sinistra innovazione": ci sono progressisti tradizionali e azzurri innovativi. La tematica femminile, poi, è trasversale ai poli. La verità è che il rapporto uomo-donna, se non poggia su una società feconda (e la nostra non lo è), è perdente a destra come a sinistra». «Sì, le cose stanno cambiando dice l'attore Luca Barbareschi purtroppo però a destra c'è una tradizione della donna-oggetto dura a morire, un'intolleranza per la di- a Vai aNon dimfifi Voglcaratterififi La msegnata fdella serv versità irritante, che fa dire a Fred Bongusto "ricchione" in tv e sentirsi spiritoso». Forse perché si ritiene più seduttivo l'uomo forte, e la tolleranza contraria all'attrazione? «Per favore... Sarà vero in un rapporto paleolitico, ma fra uomini e donne intelligenti non ce n'è alcun bisogno. Piuttosto il vero problema non è politico: il 60% degli italiani tradisce la moglie con i viados. Perché non ci interroghiamo su questo? Diciamolo chiaramente: è l'italiano a essere tendenzialmente maschilista». Canta Giorgio Gaber, con consueta, corrosiva ironia: «Un figpne resta sempre un'attrazione/ che va bene per sinistra e destra». Raffaella Silipo a Vai a donne? Non dimenticare la frusta NIETZSCHE fifi Voglio un'Italia fascista, con più saldi caratteri e una volontà più virile j j MUSSOLINI fifi La moglie ha una sua posizione sociale segnata fra la serva e l'amante. Un po'più su della serva e un po'più giù dell'amante np^ PREZZOLINI A sin. la donna in un'immagine dell'era fascista Qui sopra: Luca Barbareschi e Marcello Veneziani

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