Non prendiamo le misure a Dio; troppi rimedi contro il mal di gola

Non prendiamo le misure a Dio; troppi rimedi contro il mal di gola LETTERE AL GIORNALE Non prendiamo le misure a Dio; troppi rimedi contro il mal di gola tì prete, l'angoscia e la misericordia Mi permetto di inserirmi nel dibattito tra Luigi De Paoli e Domenico Del Rio sull'interpretazione delle affermazioni di Drewermann che «la Chiesa angoscia l'uomo riproponendo sempre peccati e colpe... perché l'uomo non accetta che gli vengano addossati peccati e colpe». La lettura che ne da De Paoli mi trova d'accordo e mi pare che anche il Del Rio in qualche modo concordi. Certo è che l'angoscia supera di gran lunga la misericordia. Il prete dedica la predica a cazziare i presenti per gli assenti anziché rampognare semmai questi ultimi. Vado in chiesa quando son tra la mia gente, ma vado altrettanto volentieri in una moschea, in una sinagoga, in una pagoda, in un tempio evangelico, dove il rito non viene interrotto da prediche angosciosissime, senza mai una parola di speranza. Anzi, ora noi occidentali siamo diventati dei mostri, dobbiamo vergognarci di essere nati. Per me Dio è Uno e cercare di prenderGli le misure stiracchiandoLo in questa o quella religione è una bestemmia ed un insulto. D'altra parte l'uomo esiste sulla Terra da milioni di anni e non ci si può far credere che solo da duemila anni a questa parte Dio si sia deciso a salvarci. Sarebbe stata una somma ingiustizia. Allora quelli che c'eran prima non erano degni di considerazione come noi? Questa è già una forma di angoscia, ma ve ne sono altre più gravi che conosciamo tutti. Vedi la bolla «Ad extirpanda» di Innocenzo III, mai revocata, cìie approvava la tortura ai fini dell'Inquisizione, «purché non scorresse sangue e non si rompessero ossa». Però, in caso di infortunio, lasciava ai giudici giudicare altri giudici e siccome anche allora la magistratura era indipendente... si sa come finiva. Il problema dell'angoscia mi richiama alla mente il Libro dei Maya, detto di Chilàm Balani di Chumayel, profeta dei Maya ai tempi della Conquista, citato da Ceronetti un paio di anni fa: «Ah, pesante è la schiavitù che arriva dal cristianesimo. Eccola che viene! Le parole saranno schiave, e saranno schiavi gli alberi, schiave le pietre, schiavi gli uomini quando verrà. Minaccioso è il volto del loro Dio. Tutto quello che dice è "Morrete!". Sordi saranno i suoi guerrieri, meschini i loro capitani. Preparatevi a portare il peso dell'amarezza che arriva in questo "katùn undici Aliau", che è il tempo della tristezza». Con quanto successo a pellirosse, Maya, Aztechi, Incas, altro che angoscia, comunque si interpreti Drewermann: a meno che mi si dimostri che a tali popoli non è successo niente! Chiaffredo Rosso, Moncalieri (To) Meno medicinali e più soldi in tasca Mi riferisco alla lettera del dottor G. Fiorucci dal titolo «Virus, batteri e mal di gola». Io vorrei chiedere: se questi rimedi venduti in farmacia, reclamizzati in tv e sulle riviste non sono del tutto innocui, né privi di effetti collaterali, perché la loro vendita è libera? Ho notato che la «reclame» è seguita dalle varie diciture: «Usare con cautela», «E' un medicinale», «Articolo tale... Legge tale...», ecc.. Ma saranno poi tante le persone in grado di stabilire se il prodotto è adatto... se potrebbe o ne aggravare eventuali patologie di cui soffrono? Se fossimo tutti più informati e non ci lasciassimo «abbagliare» dalla pubblicità avremmo più salute e più denari, non vi pare? Maria Teresa Ferrerò Costigliole d'Asti Gli aumenti e i sotterfugi Il «Comitato pro-abolizione dei privilegi concessi ai politici» mette in evidenza che, come sempre, approfittando del periodo festivo, la quasi totalità dei componenti il Collegio dei Questori della Camera dei Deputati rappresentanti i vari partiti, vara per i deputati l'aumento di ben due milioni mensili, esenti tasse, a titolo di rimborso spese, tra cui quelle riguardanti la copertura del prelievo Inps sulla «indennità dei portaborse». La casta dei nostri politici, ormai incolore ed idealmente omogenea, sta agendo con tale impu¬ denza e tracotanza come neppure il peggior signorotto dei tempi che furono avrebbe osato fare. Tutto ciò, mentre i governanti continuano a richiedere sacrifici sempre più pesanti al popolo onesto e laborioso. Il Presidente del Comitato, prof.ssa Danila Annesi, nel ribadire la necessità dell'abolizione di tutti i privilegi attribuiti ai nostri politici, tra cui quello di usufruire del «portaborse» retribuito con il denaro pubblico, chiede che il suddetto provvedimento non sia preso in considerazione; in caso contrario, l'aumento milionario dovrà essere esteso a tutti i pensionati e lavoratori che sognano di arrivare ad intascare due milioni al mese. Il presidente, prof.ssa Annesi invita, infine, gli italiani a ricordarsi degli uomini e dei partiti che tanto osano per farne buon uso al momento del voto, se mai esso ci sarà, dato l'attuale commissariamento del governo, anticamera di una probabile dittatura oligarchico-paititocratica. Prof.ssa Danila Annesi, Viterbo Il Kaos iniziale e l'idea di gallina Alcune considerazioni sulla vexata quaestio «E' nato prima l'uovo o la gallina?» e su quanto asserito in merito dal prof. Piergiorgio Odifreddi nel suo interessante articolo «Il gioco della Vita - Macchine e autoriproduzione» apparso su La Stampa - Tuttoscienze del 10 gennaio. Uno dei più antichi e ricorrenti mitologhemi è, senza dubbio, quello della Trinità che, nella sua aristoica versione presocratica, così si articola: Apeiron (Immanifesto - Spirito), Kaos (Manifestazione - Materia informale) e Cosmos (Creazione - Materia formale). Ed è il Logos (che è poi il biblico Verbo e la vedica Vakya, e cioè il demiurgico suono primordiale) la «forza formalizzante» che trasformerà il Kaos in Cosmos. Ed, al riguardo, è interessante notare come, in quasi tutte le cosmogonie, il Logos precede la Creazione («All'inizio vi era il Verbo» esordisce il Vangelo di Giovanni. «Prima che gli uomini e le cose fossero, vi era la Vakya» si legge nei Veda. «L'Universo ebbe inizio con un urlo di Thoth» sentenziano le antiche sacre scritture egizie). Nel Kaos, quùidi, vi è già l'idea della «gallina» (la «gallinità» direbbe Platone), idea che, ad opera del Logos, verrà concretizzata nel Cosmos. In tutti i tempi han vissuto dei grandi Iniziati - come il vivente Sai Babà - capaci - così si dice - di «creare dal nulla». In «fealtà, questi Adepti si avvalgono di un demiurgico formalizzante potere capace di trasformare «caotica energia» in «cosmici oggetti», uno dei quali potrebbe anche essere la «nostra gallina». dott. Mario Guglielminetti Torino La Rai, le agenzie e la musica pop Sono del tutto false le «voci» riportate nell'articolo su RadioRai su «appalti» per mandare in onda concerti di musica leggera «affidati a un'agenzia di Bologna». Lo straordinario ciclo di concerti «live» di musica leggera trasmesso da RadioRai nel secondo semestre 1995 (Pooh, Vasco Rossi, Antonacci, Litfiba, Pino Daniele, Guerini, Barbarossa, Cocciante, Ruggeri, Ron, Pavarotti e Jovanotti, Gianna Nannini, Bersani, Nomadi, Paolo Conte, Shaggi, Giorgia, Venditti, Ligabue, Simple Minds, Zucchero e Timoria) non ha infatti comportato l'utilizzo di strutture esterne all'Azienda né la corresponsione di una sola lira per l'acquisizione dei diritti relativi». Giuseppe Nava, Roma l'Ufficio stampa Rai Il vero peso del balenottera Nell'articolo di Isabella Lattes Coifmann, Il balenottera orfano, pubblicato sulla prima pagina della Stampa di domenica 14 gennaio, per un errore di battitura i quintali sono diventati chili. Il piccolo di balena non pesa quindi una «trentina di chili» (come scritto), ma una trentina di quintali. Ce ne scusiamo con l'autrice e con i lettori.

Luoghi citati: Bologna, Moncalieri, Roma, Torino