Buckler sempre più sola

Alle spalle della capolista, battute d'arresto per Teamsystem e Cagiva Alle spalle della capolista, battute d'arresto per Teamsystem e Cagiva Buckier sempre più sola La Benetton trova un leader-. Rebraca TREVISO. La Benetton, reduce dalla sconfitta europea in Turchia, si riscatta respingendo la Teamsystem (75-61), facendo indirettamente un piacere all'altra bolognese Buckier, capolista sempre più solitaria. 1 tricolori festeggiano così nel modo migliore il loro capitano Roberto Brunamonti, 37 anni, arrivato alla 650H partita in A in 21 campionati (7 a Rieti, 14 a Bologna). Alle spalle dei campioni d'Italia ha perso, a Trieste, anche la Cagiva Varese, raggiunta così al terzo posto dalla Stefanel Milano che si era aggiudicata l'anticipo di sabato contro Pesaro. Stupiscono infine i ko casalinghi di Reggio Calabria e Verona. A Treviso, con Djordjevic in non buone condizioni, la Teamsystem si è aggrappata a Myers, ma Carlton non sempre può giocare divinamente. Ieri la guardia tuttofare dei bolognesi ha giocato soltanto «bene» e la Fortitudo avrebbe dovuto disputare una partita impeccabile, per spuntarla: non è stato così e il 47% al tiro dei bolognesi non poteva bastare per fare il colpaccio. La chiave della partita sta tutta qua: da una parte una Benetton con grandi soluzioni offensive, dall'altra una formazione Myers-dipendente. Le magagne fisiche di Djordjevic non devono comunque sminuire la grande serata dei trevigiani. Su tutti un uomo, il serbo Rebraca, troppo veloce per Gay, troppo furbo per Frosini. Il pivot è stato servito in maniera splendida dai compagni e ha chiuso con 13 su 17 al tiro (7 schiacciate), più 3 stoppate. Rebraca sta crescendo anche in difesa, quello che tutti considerano il suo punto debole, e ciò basta per far dormire sereno coach D'Antoni. Il ritardo in campionato non si cancella in una sera, ma il tempo per farlo c'è. La cronaca. Djordjevic non c'è nel quintetto iniziale della Teamsystem e la sua mancanza si sente tutta. L'avvìo Benetton è di quelli che uccidono. Il parziale lo firma Rebraca, che dopo aver stoppato Gay, mezzo metro sopra il ferro, infila un 4/4 di quelli che tolgono il respiro. Treviso è già avanti di 9 punti dopo 6'. Unico neo, i falli di Gracis: la guardia ne deve spendere due per fermare Myers. Le squadre si affrontano a uomo e la Benetton dimostra subito di avere nelle gambe un po' di energia in più. L'intensità difensiva è altissima, i contropiedi fulminanti. 1 punti di distacco diventano 12 a 9' dalla sirena del riposo. 11 tecnico ospite Scariolo si gira verso la panchina e con un cenno segnala a Djordjevic che è l'ora di alzarsi. Sasha entra e segna subito, ma è tutto quello che sta intorno a lui che non funziona. Ruggeri e Damiao pasticciano un po' e un Palaverde strapieno (come sempre quando arriva una squadra bolognese) non Ji aiuta certo a entrare in partita. Uno dopo l'altro i contropiedi trevigiani tagliano la difesa della Teamsystem che scivola a -17, con appena 16 punti all'attivo in 17'. Djordjevic si prende due stoppate ma la Benetton perde l'occasione per sferrare il colpo del ko. Allenta la pressione quel tanto che basta per dare a Myers la possibilità di svegliarsi: Carlton segna 7 punti con 3 tiri e tiene a galla i suoi. All'intervallo il distacco è di 10 punti (42-32). Il divario rimane immutato per 8', nei quali c'è quasi un duello personale a distanza tra Rebraca e Myers. I due si prendono la gran parte delle responsabilità di tiro, il primo però è assistito da Pittis e Bonora che lo cercano spesso e gli danno la possibilità di scegliere varie soluzioni, il secondo vive invece un po' troppo sui suoi uno-contro-uno. Così basta che Myers sbagli un paio di tiri e la Fortitudo è già in difficoltà. A 7' dalla fine i punti di distacco diventano 15, con Gay (che pure è un buon difensore) incapace di far fronte alla velocità del pivot serbo. Anche Williams e Pittis portano mattoni importanti per la Benetton e la decisione di Scariolo, probabilmente obbligata, di tenere in panchina Djordjevic è quasi una dichiarazione di resa anticipata da parte della Teamsystem. Alessandro Baschieri Il pivot serbo Rebraca è stato il migliore contro la Teamsysem: troppo lesto per Gay e troppo furbo per Frosini