Tomba s'arrende a Sykora e alla febbre di Cristiano Chiavegato

Nello slalom di Kitzbuehel l'azzurro, influenzato, è secondo dopo tre successi consecutivi Nello slalom di Kitzbuehel l'azzurro, influenzato, è secondo dopo tre successi consecutivi Tomba s'arrende a Sykora e alla febbre «E domani non andrò adAdelboden» KITZBUEHEL DAL NOSTRO INVIATO La valanga austriaca ha travolto tutti, anche un grandissimo Tomba. Nello slalom della Ganslern successo del redivivo Thomas Sykora per 6 centesimi sull'azzurro, al termine di una gara incredibile, spettacolare e tesa, una delle più belle degli ultimi tempi, davanti a una folla enorme, diverse decine di migliaia di tifosi inerpicati sulla montagna. Dopo tre successi consecutivi, il re ha dovuto cedere, ma da campione. Un Tomba che si è detto febbricitante per una forma influenzale, che continua tuttavia a mostrare segni di disaffezione per lo sci, di stanchezza. Anche se il secondo posto di ieri lo ha portato alla piazza d'onore in classifica alle spalle dell'infortunato Lasse Kjus, Alberto conferma di non avere alcun interesse per la Coppa del Mondo. «Non sto bene - ha raccontato al telefono, con voce rauca, dopo la gara il bolognese, che non si è presentato alla tradizionale conferenza stampa -. Sono raffreddato, ho la febbre a 38°, mi fa un po' male il ginocchio, mi sento affaticato. Non vado ad Adelboden per il gigante, preferisco tornare a casa per riposarmi e curarmi. In mattinata avevo già avuto dei problemi, non sono al massimo della forma. Sono contento che abbia vinto Sykora davanti al suo pubblico, a me va bene il gradino a metà podio». Un'ora prima Tomba si era battuto per vincere ma non come al solito. Secondo al termine della prima manche, dietro allo stesso Sykora per 4 centesimi (dopo essere stato nettamente il migliore nella prima metà della prova, e avere ceduto un po' nel finale) non è riuscito poi ad essere il solito leone dei grandi recuperi anche recenti. Ha sciato bene, forse troppo bene, un po' da professore, senza la solita grinta. Forse pensava che l'austriaco non ce l'avrebbe fatta, che avrebbe patito l'enorme pressione. Ma lui, Alberto, ha dato anche altre spiegazioni. «Aparte le mie precarie condi¬ zioni di salute - ha borbottato l'azzurro - nella seconda manche la pista era tutta in ombra, non vedevo nulla. C'erano delle buche attorno alle porte e ho dovuto girare largo. Hanno voluto applicare ancora una volta la regola dell'inversione dei primi trenta classificati, ma la situazione disastrosa della neve avrebbe richiesto al massimo il ribaltamento della partenza di cinque o sei atleti. Basta, sono proprio stanco». Dietro ai primi due si sono piazzati i soliti Kosir e Amiez, poi quattro austriaci in fila: Reiter, Mayer e Stangassinger. La squadra dell'Aquila è in un crescendo impressionante. Da una gara all'altra in tutte le discipline butta giù i suoi atleti come kamikaze e prima o poi uno doveva anche battere Tomba. Ci è riuscito Sykora che non aveva mai vinto una volta ma era arrivato diverse volte vicino all'enplein. Come se non bastasse, dopo essersi aggiudicato la discesa sabato, Guenther Mader ha vinto la combinata, portandosi a casa oltre ai 120 milioni comples¬ sivi di premi anche 200 punti di Coppa. Se Tomba non pensa alla sfera di cristallo, l'assenza forzata di Kjus potrebbe rendere goloso qualche altro sciatore. Si è rivisto fra i primi dieci anche Marc Girardelli, decimo appunto, miglior risultato per lui della stagione in slalom. L'austro-lussemburghese ha cambiato gli sci e pare avere ritrovato nuova vena, pur essendo ben lontano dall'apparire il fenomeno di altri tempi. Per gli azzurri solo qualche piccolo lampo dalle retrovie e un piccolo miglioramento di squadra, con cinque atleti in finale. De Crignis tredicesimo, Weiss 15°, finalmente al traguardo, Sergio Bergamelli 18° in fase di recupero e di trasformazione in slalomista. Ma l'uomo del giorno è stato il ventiduenne Gianluca Grigoletto, carabiniere di Rovereto, ventunesimo con il pettorale 59. Infine ancora un quarto posto per Ghedina, nella combinata, con Fattori sesto. Ma distacchi abissali. Coraggio. Cristiano Chiavegato J6 Alberto Tomba in azione: il bolognese è arrivato secondo per soli 6 centesimi

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