Guastafeste del calendario
Guastafeste del calendario Guastafeste del calendario Da Ivan III Vasilievic a Gregorio XIII I L Novecento - scriveva Saba - pare abbia un solo desiderio: arrivare prima possibile al Duemila». Ora che questo obiettivo è a portata di mano, si possono immaginare molti modi di guastare la festa; ricordando, per esempio, che i musulmani non vi prenderanno parte, giacché entreranno fra poco nell'anno 1417 dell'Egira. Oppure riscoprendo che anche la cristianità ha seguito computi diversi: il gran principe di Mosca, Ivan III Vasilievic, scrivendo al duca di Milano pochi mesi dopo la scoperta dell'America, datava la lettera «Mosca, aprile, l'anno 7001 dalla creazione del mondo». I guastafeste più insidiosi, però, sono quelli che si industriano ad allontanare la fine del millennio, spiegando che un secolo è fatto di cent'anni, e perciò, se il primo secolo è cominciato l'anno uno e finito l'anno cento, il Ventesimo secolo dovrebbe cominciare nel 1901 e finire nel Duemila; insomma il terzo millennio comincerebbe solo nel 2001. Si dimentica, però, che il computo degli anni è un fatto culturale piuttosto che aritmetico, e si fonda su un insieme di convenzioni. In Italia, una convenzione molto popolare è quella per cui il numero di ogni secolo è diventato una sorta di nome proprio: il Settecento, l'Ottocento, il Novecento. Questa personalizzazione dei secoli, che per quanto ne so non ha riscontri in altre lingue, orienta in modo decisivo la nostra immagine del passato, conferendo a ogni secolo, con la sua arte e la sua letteratura, un carattere mdividuale. Ora, nessun matematico mi convincerà mai che l'anno 1900 apparteneva all'Ottocento, e che l'anno 2000 appartiene al Novecento. Il Novecento si chiuderà 0 31 dicembre 1999, e con esso, per forza di cose, il millennio. Certo, in questo modo, andando a ritroso troveremo un secolo, il primo, amputato d'un anno, e ridotto a durare dall'anno uno al 99; ma la nostra cronologia è sopravvissuta ad amputazioni non meno rudi, come quando papa Gregorio XIII abolì 10 giorni dell'anno 1582, passando di colpo dal 4 al 15 ottobre, per correggere l'errore del calendario giuliano. In nome del male minore, possiamo sacrificare anche il primo secolo e credo che nessuno, nemmeno gli antichisti, vorrà lamentarsene. Alessandro Barbero
Persone citate: Alessandro Barbero, Gregorio Xiii I, Ivan Iii Vasilievic
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