Manu toma al successo

Manu toma al successo Di Centa la, Edmondo 3 a Manu toma al successo STRBSKE PLESO. Aveva il mal di testa e temeva che ci fosse l'infuenza in arrivo. Uno dei tanti guai, piccolo stavolta, che hanno lastricato il cammino ; borioso di Manulea Di Centa di ;Ua Manu, la Principessa di Palu:::za. Invece, dal cielo, un omaggio alla campionessa, è arrivato ie ri il nono successo in Coppa del Mondo, il primo della stagione, forse persino il più gradito dopo quasi due anni di assenza sul gradino più alto del podio, uri digiuno di vittorie in seguito a:, serio intervento chirurgico al l'intestino (novembre '94) che non rendeva giustizia a lei, la regina olimpica di Lillehammer. M anu ha vinto a Strbske Pleso, in Slovacchia, sui monti Tatra la s ettima prova di Coppa, una 30 chilometri a tecnica libera che alla vigilia, per la verità, non sembrava alla sua portata per via delle condizioni fisiche non perfette e del valore delle avversarie, le russe, dominatrici prima d'ora di cinque delle sei gare disputate in stagione. Il successo della squadrei italiana, ieri ridotta a sole quftttro unità per colpa di un'influenza che ha costretto al forfait Gabriella Paruzzi, è stato completato dal terzo posto di Stefania Belmondo, anche lei non al massimo della forma a causa eli un persistente raffreddore. Le due azzurre, entrambe olimpioniche sulla distanza, Manu a Lillehammer, Steffi due anni prima ad Albertville, hanno fat.to il vuoto occupando per lunghi tratti della gara i primi due posti. Elena Vjalbe, Lubov Eg.orova e Larissa Lazutina, le tre atlete russe che insieme alla Belmondo (prima a Gallivare) avevan o vinto almeno una prova in < mesta stagione, sono state costrette al ruolo di comprimarie. S olo la Vjalbe, nel finale, ha avui;o una bella reazione, ha superat o Steffi piazzandosi al secondo posto con un distacco di un seco ndo da Manu e un vantaggio di S' )li otto decimi su Steffi. «Gareggiare è una gioir, quan¬ do si è in forma: la collaborazione con Stefania nel finale mi ha aiutato molto» ha detto la Di Centa dopo la vittoria, dimenticando il mal di testa, dolore passeggero, e persino la storica rivalità con la Belmondo. La quale ha detto «Grazie Manu» prima di abbracciare e baciare la vincitrice. In effetti !e vicende della gara sono state tali da favorire il disgelo, diciamo così, fra le due regine azzurre del fondo. Manu, con il numero 28, dopo una ventina di chilometri ha raggiunto Steffi partita con il 26. E da quel punto le due ragazze sono volate insieme verso il traguardo. Tiravano a turno, da brave amiche. Nell'ultimo chilometro Steffi ha cercato di reagire al ritorno della russa, ha superato Manu tentando l'ultimo allungo. L'argento però è sfumato a duecento metri dall'arrivo. Alla fine di un leggero pendio, la Belmondo ha atteso troppo ad iniziare la pattinata perdendo nuovamente contatto dalla Di Centa. Un'esitazione fatale, otto decimi e il secondo posto è volato via. «Ho bisogno di fortuna, ecco di cosa ho bisogno - ha detto Steffi - per nove decimi ho perso il podio a Brusson e per otto decimi l'argento qui. Ormai sono abituata a perdere posizioni per inezie». «Se non mi superava nell'ultimo chilometro - ha spiegato Manu - forse Stefania poteva tenersi il secondo posto. Quando l'ho raggiunta le ho detto "andiamo assieme" ma nel finale ha tentato l'allungo». Una piccola tirata d'orecchi, insomma: va bene la pace, ma non esageriamo. Sulla stessa pista si è svolta anche la 50 chilometri maschile. Silvio Fauner, che difendeva per la prima volta il titolo mondiale conquistato a Thunder Bay, si è piazzato sesto dopo essere stato a lungo in zona podio. Settimo il valdostano Gaudenzio Godioz. La gara è stata vinta, anzi dominata, dal kazako Vladimir Smirnov, campione olimpico sulla distanza, [r. se] , Per Manu Di Centa la prima vittoria dopo l'operazione nel novembre '94

Luoghi citati: Albertville, Brusson, Gallivare, Slovacchia