Scalfaro «bacchetta» le Nazioni Unite di Andrea Di Robilant

Requisitoria a sorpresa durante le celebrazioni per il 50° anniversario. Dini smorza: dipende dai Paesi-membri Requisitoria a sorpresa durante le celebrazioni per il 50° anniversario. Dini smorza: dipende dai Paesi-membri Scalfaro «bacchetta» le Nazioni Unite A Ghali: Onu da ripensare ROMA. «Quanti sono stati gli orrori delle Nazioni Unite? Quante le assenze? Quanti i ritardi? Quante volte hanno provato un senso di impotenza? E, soprattutto, quante volte tutto questo si è ripetuto?». Doveva essere l'ennesimo tributo di circostanza. E invece il presidente Scalfaro, parlando ieri nella sala della Lupa a Montecitorio nel momento più solenne delle celebrazioni per il 50° anniversario delle Nazioni Unite, ha sorpreso la platea con una vera e propria requisitoria contro le disfunzioni dell'Onu. Il segretario generale Boutros Ghali, il «festeggiato», ha incassato le critiche con aplomb. «Se vogliamo rafforzare e correggere l'Onu dobbiamo tener conto di tutte le critiche, quindi anche di quelle del Presidente della Repubblica italiana», ha dichiarato più tardi. Ma Scalfaro è convinto che una semplice correzione di rotta e qualche aggiustamento non saranno sufficienti per tenere l'organizzazione al passo coi tempi. «Bisogna avere il coraggio di fare una revisione profonda dell'Onu», ha detto il Capo dello Stato, proponendo addirittura «lo smantellamento» di alcune sue organizzazioni. Per Scalfaro tutto questo festeggiare - Boutros Ghali sta facendo un giro di varie capitali - proprio quando l'immagine Onu ò così appannata rischia di apparire paradossale: «Il modo migliore di celebrare questo cinquantesimo anniversario sarebbe di fare un esame approfondito di ciò che di non positivo è stato fatto in questi cinquanta anni». Scalfaro parlava naturalmente da «credente», cioè da profondo sostenitore delle Nazioni Unite sin dalla nascita dell'organizzazione, ed ha ricordato che il bilancio di questo mezzo secolo «per le cose fatte e per quanto di male è stato evitato» è comunque positivo. Ma adesso è urgente ripensare l'intero edificio «altrimenti nessuno più lo smuove». Il capo dello Stato si è soffermato sui problemi finanziari che paralizzano l'organizzazione e ne complicano l'attività. Ed ha implicitamente preso di mira quei Paesi, in primo luogo gli Stati Uniti, che sono in grave ritardo con i pagamenti delle rispettive tranches: «In qualsiasi piccola associazione chi non paga le quote è sospeso. Esiste all'Ònu l'ipotesi della decadenza o della sospensiva?». E al di là dei pagamenti, cosa accade «a chi non adempie agli obblighi, chi non rispetta alcune norme, chi è implicato in traffico di droga ed armi, chi fomenta la violenza, chi svolge un doppio compito tutelando la pace nell'Assemblea per violarla in un'altra parte». Nel successivo dibattito alla Camera che ha concluso questi due giorni di celebrazioni, Lamberto Dini si è dimostrato assai più comprensivo e diplomatico nei confronti di Boutros Ghali e delle manchevolezze delle Nazioni Unite, ricordando che in fondo «può fare solo quello che i Paesi membri gli lasciano fare». E soprattutto i membri che contano, cioè quelli con un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza. Per Scalfaro, e su questo punto c'è piena sintonia con il governo e con il Parla¬ mento, proprio quel Consiglio di sicurezza va ripensato perché costituisce il principale freno a qualsiasi riforma dell'organizzazione. L'Italia ha già avanzato una proposta che prevede, oltre ai cinque membri permanenti (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna) del Consiglio di sicurezza, 1020 membri semi-permanenti (l'Italia naturalmente tra questi) che si avvicenderebbero nel Consiglio. La proposta mira ad accrescere il ruolo dell'Italia, ad allargare la rappresentatività del Consiglio e soprattutto a bloccare l'ipotesi alternativa, che è quella di ampliare l'at¬ tuale club dei membri permanenti alla Germania ed al Giappone. Nel corso del dibattito alla Camera, che Boutros Ghali ha seguito dalla tribuna, la proposta di riforma del governo ha ottenuto un larghissimo consenso da parte delle forze politiche. In mattinata Scalfaro aveva sottolineato che l'alternativa - il semplice allargamento a Germania e Giappone - concepita secondo una logica di forza, non farebbe che. aumentare la «solitudine» del Consiglio di sicurezza e la sua «distanza» dai Paesi membri. Andrea di Robilant Il segretario generale dell'Onu Boutros Ghali con il presidente Oscar Luigi Scalfaro. A lato, il ministro Susanna Agnelli ^^^^^^^^^^^^^^^^^^