2003 SBARCO SU MARTE

SU MARTE SU MARTE di idrogeno liquido, veicoli robotizzati per l'esplorazione della zona di atterraggio e un reattore nucleare da 50 KW montato su un piccolo camion - con motore a combustione interna che utilizza la stessa miscela della capsula Erv. Infine una parte importante del carico è costituita da un impianto chimico automatico per la sintesi del propellente liquido. Utilizzando la rarefatta atmosfera di Marte per rallentare la sua corsa, la nave cargo entra in orbita e comincia la discesa sulla superficie del pianeta con l'ausilio di grandi para¬ cadute. Quando il veicolo da trasporto ha raggiunto la superficie, il centro di controllo sulla Terra tele-pilota il reattore a distanza di sicurezza, e l'energia derivata dalla fissione nucleare può alimentare direttamente l'impianto chimico: la produzione di «combustibile marziano» incomincia. L'idrogeno trasportato dalla Terra è fatto reagire cataliticamente con l'anidride carbonica, presente nel suolo marziano, per produrre metano e acqua. Il metano viene liquefatto e utilizzato per riempire i serbatoi del modulo Erv, l'acqua viene dissociata elettroliticamente in idrogeno e ossigeno. Mentre l'ossigeno subisce lo stesso processo del metano - liquefatto e stoccato come elemento ossidante per i motori del velivolo di ritorno sulla Terra - l'idrogeno è riutilizzato nel procedimento di metanizzazione. Il ciclo completo produce una quantità di propellente metano-ossigeno pari a 18 volte la massa di idrogeno portata dalla Terra. Più del 90 per cento del propellente prodotto è utilizzato per il veicolo Erv, circa 12 tonnellate sono disponibili per alimentare gli automezzi per le missioni di ricognizione intorno all'area di atterraggio. Con un sito ben conosciuto e un veicolo pronto per il rientro sulla Terra, tutto ò pronto per l'arrivo del primo equipaggio umano. Nel 2003 due razzi vengono lanciati quasi contempo¬ raneamente. Il primo contiene un carico del tutto simile a quello lanciato due anni prima, mentre il secondo razzo ha a bordo quattro astronauti, alloggiati in un modulo destinato ad essere riutilizzato anche sulla superficie come abitazione e laboratorio. L'habitat contiene i sistemi vitali per l'equipaggio (ossigeno, acqua, cibo, controllo termico, controllo delle radiazioni solari) ed è dotato di scorte sufficienti per tri! anni di permanenza. Nella parte inferiore del modulo c'è una «Rover» pressurizzata per muoversi sul suolo marziano. Il veicolo pilotato si inserisce in orbita e atterra nel luogo esplorato dalla missione robotizzata. La nave cargo può essere diretta nella stessa area, per avere un secondo mezzo di ritorno in caso di emergenza, op-