Una matita arma il «Che» di Guido Tiberga

Adesso Guevara combatte nei fumetti Una matita arma il «Che» Adesso Guevara combatte nei fumetti MITI E DISEGNI CHE Guevara a fumetti, eroe dell'avventura disegnata come Tex Willer o Corto Maltese. Il tono è quello: «Ottantadue bagnati uomini dall'umidità della spiaggia - dice la prima didascalia, accanto a una vignetta dove un gruppo di castristi guada un fiume con le armi in pugno -. Non si vede niente. Ma Fidel sta urlando: "Verso la montagna, siamo a Cuba e vinceremo"...». Il «fumetto del Che», pubblicato in volume dalle edizioni Topolin di Milano e ripreso a puntate da Extra, il settimanale illustrato del manifesto, potrebbe sembrare l'ultimo esempio della «secolarizzazione» di uno dei santi dell'ideologia comunista. Oppure la classica operazione tra il celebrativo e il commerciale, come il film che sta preparando Ettore Scola o i terribili fumetti per il cinquantenario della Resistenza, con i partigiani langaroli che dicono «Gulp!» all'avvicinarsi delle Ss. Potrebbe essere, ma non è cosi. Perché il fumetto arriva direttamente da un passato drammatico, quando il mito del Che non era ancora roba da revival. L'autore dei testi, Hector German Oesterheld, è forse l'unico martire della storia del fumetto. Molto noto anche da noi, per la collaborazione con Hugo Pratt al primo Sergent Kirk e per la lunga saga fantascientifica dell'Eternauta. I disegni sono di Alberto Breccia, scomparso nel '93, e di suo figlio Enrique: due grandi del fumetto argentino. Un'opera - spiegano su Extra - venuta alla luce dopo una vicenda tanto avventurosa come quelle che racconta: nel '77, quando Oesterheld scomparve da Buenos Aires, inghiottito tra i desaparecidos della dittatura militare, i due Breccia nascosero la storia originale nel giardino di casa. Li, la sceneggiatura rimase per dieci anni, prima di essere riscoperta. Vista oggi, fa un certo effetto, con quel tono d'antan che ricorda l'epos Anni Settanta di certe canzoni degli luti Illimani: il Comandante che combatte «da soldato in prima linea, da medico nelle retrovie». Che «non dorme mai, perché si deve insegnare alle recluti»: un guerri¬ gliero non può essere analfabeta». Che fonda Cuba Libre, «la redazione è in una baracca, la rotativa è un ciclostile: la rivoluzione si espande, il regime traballa...». La storia di Oesterheld racconta della battaglia della Sierra Maestra. Nell'ultima vignetta si vede Batista che minaccia A sinistra: Guevara. Sopra: Batista Dal fumetto pubblicato su «Extra- di «ricacciare i ribe;!i nelle loro tane». Il finale, su Extra, non si vede. Non ancora, almeno. L'ultima frase è un classico del fumetto d'avventura: «Continua nella prossima puntata». Come Tex Willer, come Corto Maltese. Guido Tiberga ss 4 il mi r 'MSJH. ■■7 ir-

Luoghi citati: Buenos Aires, Cuba, Cuba Libre, Milano