Se tuo figlio è un criminale di Lorenzo Mondo

«Panetti intervista Boutros Ghali non come cronista» PANEAL PANE Se tuo figlio è un criminale RRESTATO Ludwig? .Sì, quello che firmava con un nome tedesco le sue rivendicazioni assassine. Con il corredo di svastiche e rune, i simboli di una mal digerita mitologia nordica. Ci sono notizie che, proprio perché riportano alla memoria brandelli di un passato abominevole, hanno il potere di virare al bello o rendere quanto meno tollerabili la noia e l'ansietà del presente. Ma chi era questo Furlan, questo ragazzo dal nome bonario e scherzevole, finito a nascondersi nell'isola di Creta? Era - ci raccontano, ci risoweniamo - quel sedicente neonazista che si applicava con tecniche da consumato disinfestatore a massacrare frati, nomadi, omosessuali, tossici, gente che per statuto o per occasione potesse prestarsi a incarnare il «diverso». Quando lo hanno preso, la prima volta, stava per dare fuoco a una discoteca, per spegnere con un rogo da taniche di benzina una festa di Carnevale. Dal momento che lui e il suo complice, che sta scontando in galera la sua pena, non sono clinicamente matti, c'è da pensare con sgomento all'aria che li ha nutriti, da lasciarsi andare ad un respiro di sollievo. Finito il tempo delle stragi terroristiche, dei progetti delinquenziali intesi a cambiare il mondo, a purificarlo: quando il primo gesto adatto alla bisogna , sarebbe, stato semmai,, per i falsi redentori, di rivolgere contro se stessi la mano omicida. Addio dunque ai vecchi fantasmi che hanno trovato modo di manifestarsi altrove, fuori dai nostri confini, nelle guerre guerreggiate e attizzate. Permangono tuttavia lo stupore e la rabbia per una giustizia che continua a muoversi con passo lento e neghittoso. Se si parla oggi di Ludwig è perché quattro anni fa lo hanno lasciato scappare, diventar uccel di bosco con la solita, deprimente trafila: prima la custodia cautelare, poi, scaduti i termini di legge, il soggiorno obbligato e la ormai platonica condanna a 27 anni di reclusione per strage e 9 omicidi, sui 15 attribuiti al suo gruppo. Per dire che, da questo punto di vista, siamo ancora dentro a quel passato, anche se dobbiamo veI dercela con i mafiosi anziché I con i terroristi politici. Lu- dwig è stato rintracciato, pare, da un conterraneo che lo ha riconosciuto nell'officina di autonoleggio dove lavorava e lo ha denunciato. A Iraklion, a due passi dalle rovine di Cnosso, meta di studiosi e vacanzieri. Avrà pensato qualche volta, intrattenendosi con i turisti, al Minotauro e all'ascia bipenne, alle truci leggende mediterranee che hanno trovato qui la loro culla? Restano gli interrogativi su chi lo abbia aiutato, c'è chi pensa agli eventuali residui di una internazionale «nera». Ma gli investigatori sembrano piuttosto convinti che sia bastato l'appoggio dei familiari, persone agiate e normali che vivono a Verona. Se è vero, ci sono tutti gli elementi per una severa, e conturbante, inchiesta morale, la sola che interessi ormai in questa storia sciagurata. Con che cuore dei genitori, dei congiunti, possono soccorrere un criminale accertato, senza esigere il pagamento di un prezzo? Non si tratta di denunciarlo, e neanche di espungerlo da sé: sarebbe un comportamento oscillante , tra l'eroico e il mostruoso, che rende incerto il giudizio per la sua dismisura. Ma prima di concedergli aiuto, bisognerebbe chiedergli qualche forma di pentimento e di espiazione: che, stando alla testimonianza degli uomini della Digos, sembrano assenti dai suoi modi glaciali. D'accordo, l'uomo è un animale complicato, tocca, talvolta senza darlo a vedere, abissi e vette. Ma importa ricordare (e ricordarci) che ci sono limiti ai legami e alle obbligazioni del sangue, che una pietà incondizionata può degenerare in complicità oscura, legittimare nel nostro caso il razzismo che il criminale professava e praticava fino alle conseguenze più funeste. La pietà, insomma, che diventa empietà. E' in primo luogo affare di Ludwig e dei suoi. In primo luogo... Lorenzo Mondo doj

Persone citate: Furlan

Luoghi citati: Iraklion, Verona