Ferri Io Giulietta forte e testarda

Spettacoli Cronaca L'étoile domani è al Regio con il balletto di Mac Millan, musiche di Prokofìev Ferri: Io, Giulietta forte e testarda «Ho ancora gli stessi entusiasmi del personaggio» E Giulietta arriva, preceduta da molti trionfi. Dopo il successo a Montecarlo al Théàtre Garnier alla presenza della principessa Carolina di Monaco, Alessandra Ferri, grande étoile internazionale, ritorna in Italia. Domani è al Teatro Regio di Torino, protagonista di «Romeo e Giulietta» nella versione coreografica di Sir Kenneth Mac Millan su musiche di Prokofìev. Si esibirà sino al 13 gennaio accanto al francese Manuel Legris (5-7-9-10 gennaio), all'argentino Maximiliano Guerra (11-12-13 gennaio) e al Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano diretto da Elisabetta Terabust. Le scene dello spettacolo sono di Ezio Frigerio, i costumi di Franca Squarciapino. Per la Ferri, questo, è un ruolo molto amato. «Giulietta è una fanciulla forte, testarda, abituata a comandare, a non lasciarsi dominare dagli altri - spiega lei - Cresce e matura nel dolore, nella scoperta di un amore più grande di lei. E preferisce morire piuttosto che tradire il suo Romeo». Ma non si tratta solo di carattere: anche delle ragioni «biografiche» spiegano questo «affetto». «Quando Mac Millan mi chiese di interpretare per la prima volta Giulietta avevo 19 anni - racconta in un'intervista la Ferri -. Ero fuggita dall'Italia, mi trovavo al Royal Ballet, sapevo che la mia vita sarebbe cambiata. La bambina diventava donna, anche se io conservavo il carattere adolescienziale, gli entusiasmi dell'eroina shakesperiana». «Devo molto a Mac Millan, mi ha reso consapevole, giovanissima, di una profondità che credevo di non possedere - continua la Ferri - pensavo che la danza fosse un'arte puramente estetica. Invece è il cuore che palpita, che si confessa in scena». Del balletto, la protagonista preferisce l'inizio del terzo atto. «C'è qualcosa in quelle note che fa rabbrividire. I due protagonisti sono stati condannati dalla ferocia degli uomini, da eventi incomprensibili. E lottano sino alla fine contro presenze oscure, misteriose». Dopo Torino la ballerina è attesa il 23 gennaio all'Opera di Roma. Per la prima volta interpreterà il ruolo di Tatiana nell'«Onegin» di John Cranko, dall'opera di Ciajkovskij. Anche qui si parla di «fee- ling». «C'è molto di Giulietta in Tatiana - dice la Ferri - Anche lei è una sognatrice, innamorata dell'amore. Ma più impulsiva, vulnerabile e per questo moderna. Giulietta e Tatiana assomigliano a una mia maturazione interiore come donna e artista. All'inizio della carriera ero più intraprendente, mi buttavo nelle situazioni senza riflettere, un po' come Giulietta. Oggi sono diventata più riflessiva. Medito, valuto. E il buon senso mi guida». [s. n.] L'étoile Alessandra Ferri confessa: «Devo molto a Mac Millan»

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