«Su quelle strisce blu multano gli ammalati»

Non conoscono giorni di tregua i tre telefoni a disposizione dei lettori per segnalare piccole e grandi disfunzioni della viabilità Non conoscono giorni di tregua i tre telefoni a disposizione dei lettori per segnalare piccole e grandi disfunzioni della viabilità «Su quelle strisce blu multano gli ammalati» Accade davanti al San Giovanni Vecchio aspettando un medico Ancora la sosta a pagamento al centro delle polemiche raccolte dal servizio «Emergenza Traffico». Oggi però, insieme con le proteste più tradizionali, innescate dalle strisce blu intorno alla zona Molinette riportiamo quella di una lettrice, Marina F., che si lamenta dei parcometri intorno all'ospedale San Giovanni vecchio: «Purtroppo e spesso, i "clienti" di quelle strisce blu sono i malati che si recano in quel centro per sottoporsi a terapie lunghe e fastidiose. Non sempre si può prevedere con esattezza quanto tempo si rimarrà all'interno dell'ospedale. Ed è spiacevole uscire di lì per ritrovarsi una multa soltanto perché si è dovuto aspettare un medico che era in ritardo». Si uniscono a lei altri lettori. La richiestaè una sola: «Almeno intorno alla zona ospedali non si potrebbe fare a meno del caro-sosta? F' un provvedimento che finisce per penalizzare chi soffre». Ancora un mare di telefonate al centralino di «Emergenza Traffico». E dopo la pausa festiva, pure la buca delle lettere e la vaschetta dei fax torna a pullulare di nuove segnalazioni. Oggi prendiamo in considerazione problemi «minori», che riguardano anche soltanto piccole vie. SECONDA FILA. Si domanda Alberto P.: «Perché mai i vigili multano tutte le auto che parcheggiano in divieto di sosta in via Governolo angolo corso Re Umberto mentre ignorano tutte le auto in seconda fila?». VIA LOMELLINA. Continua a sollevare le proteste più diverse. Sostiene Simonetta L.: «L'assessore Corsico ci racconta che i panettoni sono stati installati per evitare incidenti. La cosa non è vera. Sono quindici anni che abito nella zona, percorro queste strade sei volte il giorno e non ne ho mai visto uno. La città è fatta per gente che lavora e che al mattino ha il diritto di recarsi al lavoro senza subire venti minuti di coda in via Lomellina». VIA PIETRO COSSA. Protesta Francesco S.: «Anni fa, in via Pietro Cossa, vicino al curvone sul ponte della Dora, l'asfalto era grezzo, ruvido. Da quando l'hanno rifatto è diventato scivoloso e pericolosissimo. Due settimane fa, l'ultimo incidente mortale in cui ha perso la vita un ragazzo di 22 anni. Perché non ripristinano quel vecchio tipo di rivestimento?». SEMAFORI. Secondo Simona B. ce ne vorrebbe uno (pedonale) di fronte a Porta Susa: «Ogni volta che arriva un treno, fiumi di persone si riversano fuori dalla stazione sfidando la sorte...». SAN SALVARIO. Secondo alcuni residenti non soltanto il caro-sosta non viene fatto rispettare, ma le strisce blu sono state fatte così male che sono già sparite (per usura) in più punti. PUZZA ROBILANT. Scrive Umberto B. «Vi faccio presente piazza Robilant: vi confluiscono più vie con un traffico sempre intenso. Ci sono più scuole, manca il semaforo e i vigili non si vedono mai. E i pedoni ne pagano le conseguenze». PIAZZA ARBARELLO. Secondo Benedetto O. l'uscita del parcheggio a pagamento di piazza Arbarello da parecchio tempo non funziona: «E così oltre alle inevitabili code, ci ritroviamo pure a dover pagare una congrua differenza di pedaggio, per tutto il tempo trascorso al volante in attesa di arrivare all'agognata sbarra». TOMBINI TORTURA. Ne scegliamo uno su dieci (tante sono le segnalazioni arrivate su questo argomento), è quello che sta all'altezza di corso Casale 299: «Abito a una decina di metri e ogni giorno ci passano sopra migliaia di macchine. Lascio a voi immaginare il frastuono». VIA TIRRENO. Scrive Salvatore G.: «Protesto per le buche che ci sono in via Tirreno all'angolo con corso Adriatico. Grazie all'incuria del Comune mi sono ritrovato il copertone squarciato». STRISCE PEDONALI. «In via Fratelli Carle, nel tratto compreso fra corso De Gasperi e corso Galileo Ferraris non c'è l'ombra di una striscia», protesta Giovanni F. VIA LODOVICA. Ce ne parla un residente che abita all'angolo con via Moncalvo. La definisce un inferno a causa delle auto che ad ogni ora del giorno e della notte stazionano di fronte all'Istituto La Salle. «Gente che schiamazza per lungo tempo sotto i nostri balconi. Ne ho parlato con il vigile di zona. Mi ha consigliato di gettar loro addosso un secchio d'acqua. Aiutateci voi, non sappiamo più a chi rivolgerci».

Persone citate: Alberto P., Benedetto O., Giovanni F.