Tassista ferito con la siringa

Caccia al rapinatore, un fermo dei carabinieri Il cliente caricato in corso Potenza, l'aggressione in via Venaria a Collegno: l'autista aveva tentato di reagire Tassista ferito con la siringa Caccia al rapinatore, un fermo dei carabinieri VIOLENZA IN CITTA' Il rapinatore con la siringa ha colpito ancora. Si è saputo ieri, anche se il fatto è accaduto il primo giorno dell'anno: lunedì. Ma questa volta il tassista ha reagito alla rapina ed è stato punto con la siringa sporca di sangue. Per Maurizio M., 27 anni, torinese (per tutelare la vittima citiamo solo le iniziali), è cominciata una attesa angosciosa che durerà mesi, forse anni. Tanto ci vorrà per sapere se l'ago conficcatogli nella mano ha trasmesso il virus dell'Aids. Ed è scattata la caccia dei carabinieri al tossicodipendente senza scrupoli che negli ultimi giorni avrebbe già messo a segno quattro colpi. Di questi, tre sono certi, mentre in un quarto caso potrebbe anche trattarsi di un'altra persona. Le indagini comunque sono in pieno svolgimento. Maurizio M. lunedì pomeriggio, mentre la città si stava ripopolando dopo i veglioni di Capodanno, ha caricato sul suo taxi un giovane sui 25-30 anni, corporatura robusta, alto, con un giubbotto di pelle scuro, un paio di jeans e scarpe da ginnastica. Si è seduto sul sedile posteriore e ha chiesto di essere accompagnato a La Cassa, nella cintura torinese. Durante il tragitto poche parole, lo stretto indispensabile, mentre il tassametro macinava gli scatti. Arrivati a Collegno, in via Venaria, lo sconosciuto ha fatto accostare con una scusa il tassista, poi ha estratto la siringa sporca puntandola al volto e si è fatto consegnare il portafoglio con 150 mila lire. Poi, come aveva già fatto il giorno precedente, ha obbligato Maurizio a scendere e si è messo al posto di guida. Mentre il rapinatore cercava di fuggire, il giovane tassista si è aggrappato alla maniglia della portiera, ma il tossicodipendente, senza esitare, ha abbassato il finestrino e gli ha conficcato l'ago della siringa nella mano. Rotolato a terra, l'autista ha visto allontanarsi la sua auto bianca, ma ormai la paura si era già trasformata in incubo. Al pronto soccorso dell'ospe¬ dale di Venaria i medici lo hanno medicato per le contusioni e hanno eseguito le analisi del sangue per un primo controllo. Per conoscere il risultato, però, dovrà aspettare mesi, sottoporsi ad altri esami. Un lungo periodo di angoscia prima di sapere il verdetto. La vettura, invece, è stata trovata il giorno successivo, martedì, abbandonata a Venaria, ma nessuna traccia del rapinatore. Ora fra i tassisti cresce la paura e il passaparola corre anche sulle frequenze radio. «Sì, da qualche giorno non siamo più tranquilli - conferma Franco Bellia, 47 anni, dal suo taxi -. Tra noi non si parla d'altro». La voce si èra già diffusa nei giorni scorsi, quando si era sapu¬ to della rapina ai danni di Luciano Corderò, 69 anni, sulle frequenze conosciuto come «Como 31». L'aggressione era avvenuta domenica, con le stesse modalità. Un giovane era salito a Porta Nuova chiedendo di andare a La Loggia (la corsa comincia in città e la destinazione è sempre un Comune della cintura). Poi, quasi al termine del viaggio, la siringa puntata alla testa, le minacce, la consegna dei soldi e la fuga sull'auto. La descrizione coincide: corporatura robusta, capelli corti scuri, giubbotto di pelle scura, jeans e scarpe da ginnastica. Per i carabinieri restano pochi dubbi, si tratta della stessa persona. Anche se il lavoro degli inquirenti si prospetta difficile, uno spiraglio per arrivare al responsabile potrebbe già essere stato trovato: ieri sera, infatti, i carabinieri avrebbero già eseguito il fermo di un giovane. Sulla sua identità c'è ancora il più stretto riserbo. Nelle prossime, ore si tratterà di verificare se sia lui il rapinatore dei taxi. Giacomo Bramardo E' un uomo di 27 anni I colpi attribuiti al malvivente sono 4 E nei posteggi pubblici continuano a crescere tensione e paura Cresce la tensione tra i tassisti che temono di diventare il bersaglio del rapinatore con la siringa. Franco Bellìa, uno di loro: «Sì, adesso abbiamo veramente paura»

Persone citate: Franco Bellia, Franco Bellìa, Giacomo Bramardo, Luciano Corderò, Maurizio M.

Luoghi citati: Citta', Collegno, Como, La Loggia, Venaria