Il business del ricatto
Il business del ricatto Il business del ricatto Quindicimila strozzini in provincia di Napoli NAPOLI. Nel Napoletano il business dell'usura è miliardario: prospera, infatti, una vera e propria industria specializzata nel recupero dei crediti concessi a tassi che vanno dal 15 al 20 per cento mensili. Un giro di miliardi che prospera attraverso non meno di quindicimila usurai (e sono ben quarantamila quelli che operano nella Campania) che sono in grado di dettare condizioni capestro, dai quartieri spagnoli alla periferia di Secondigliano ed in tutta provincia. Negli ultimi dieci anni è cambiato l'identikit di vittime e carnefici. Le prime non sono più umili massaie, impiegati che devono affrontare le spese di una malattia in famiglia oppure piccoli artigiani, ma soprattutto si tratta di imprenditori e commercianti. E anche il «prestasoldi» del quartiere ha un volto ben diverso, non più il tradizionale usuraio con il «banco» nel basso, ma pregiudicati legati alle criminalità organizzata e specializzati nel riciclaggio del denaro sporco attraverso il prestito ad usura. Un esercito di malavitosi contro il quale, in mancanza di denunce, per le forze dell'ordine è difficile combattere. Tacciono ' i commercianti, la categoria maggiormente presa di mira, mentre da qualche anno si moltiplicano in città le iniziative a favore delle vittime. Osservatorio privilegiato di questo fenomeno in pericolosa crescita è la Fondazione antiusura promossa da padre Massimo Rastrelli, il parroco napoletano che ha istituito un fondo di garanzia per le vittime dell'usura. La fondazione, dalla sua nascita nel febbraio del 1991, tratta circa 20 casi alla settimana: si tratta di persone provenienti da tutta la provincia. La stessa fondazione ha in corso oltre 350 finanziamenti e durante la sua attività ha erogato quattro miliardi di crediti, risolvendo circa 600 casi. Le cifre rappresentano soltanto un indicatore del fenomeno usura nel Napoletano; tenuto conto che la fondazione voluta da padre Rastrelli limita i propri interventi a situazioni in cui i debiti non superano i 30 milioni di lire. [r. cri.] A fianco Luigi Rivieccio, 55 anni, l'orafo suicida. Più a destra Principio Zanni, 47 anni, arrestato con l'accusa di concorso in usura e riciclaggio di denaro sporco
Persone citate: Luigi Rivieccio, Massimo Rastrelli, Napoletano
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