Costa Rica un sequestro sfregia il Paradiso di Franco Pantarelli
La vedova Marcos: così mio marito fece fortuna Blitz in albergo di un commando, chiesti come riscatto un milione di dollari e concessioni politiche Costa Rica, un sequestro sfregia il Paradiso Una svizzera e una tedesca rapite al confine col Nicaragua UN MITO INFRANTO INEW YORK L tranquillo Costa Rica è sotto choc per il rapimento di due donne ad opera di un gruppo armato che forse è politico e forse no. Le rapite sono la guida turistica Susana Sigfried, 50 anni, cittadina svizzera residente in Costa Rica, e la turista tedesca Nicola Fleuchaus di 24 anni. La scena del rapimento è stata un albergo chiamato «Lagarto Lodge» che si trova quasi al confine con il Nicaragua, in una zona di giungla ancora poco contaminata e frequentata soprattutto dai cosiddetti «ecoturisti». L'altro ieri hanno fatto irruzione nell'albergo in una decina, hanno gridato a tutti i presenti di distendersi sul pavimento e poi, tenendoli sotto la minaccia delle armi (prevalentemente mitragliette russe AK-47), li hanno legati e imbavagliati e hanno preso i loro averi, denaro, orologi, gioielli. Poi hanno «scelto» gli ostaggi da prendere, le due donne, hanno dettato a un impiegato dell'albergo le condizioni per rilasciarle e se ne sono andati. Le condizioni poste sono economiche, un milione di dollari e un milione di colon (la moneta costaricana) equivalente ad altri 51 mila dollari, e politiche: l'aumento del 18 per cento dei salari dei lavoratori, il congelamento dei prezzi di acqua, elettricità e prodotti alimentari di base e la liberazione di 4 detenuti, responsabili nel 1993 dell'irruzione nel palazzo della Corte Suprema e della tenuta in ostaggio di 22 giudici. Hanno anche «firmato» il loro messaggio, definendosi «Commando Viviana Gallardo», dal nome di una donna che nel 1991 fu uccisa da un secondino, dopo che era stata messa in prigione per avere partecipato a un'altra azione terroristica. Insomma, tutto nel comportamento dei rapitori fa pensare a un'azione con scopi politici, ma il governo di San José, la capitale del Costarica, per bocca del suo ministro dell'Informazione Alejandro Soto, dice di non essere ancora sicuro che si tratti proprio di questo. Il Costa Rica ha una storia molto diversa da quella dei suoi vicini centroamericani. Privo di un esercito, il Paese è rimasto al riparo in questo secolo dal flagello «tipico» dei colpi di Stato. Le sue condizioni economiche e sociali sono da Terzo Mondo, ma la sua stabilità politica è invidiabile, e infatti ci sono alcune «isole» di ricchezza notevole, dove molti imprenditori stranieri non hanno paura a investire i loro soldi. In queste condizioni, ammettere l'esistenza di una guerriglia operante può essere molto duro, per cui le autorità ufficiali preferiscono parlare di un crimine comune «mascherato» da politico. Ieri il presidente José Maria Figueres ha convocato una riunione d'emergenza del suo governo per esaminare la cosa e per decidere che risposta dare ai rapitori, mentre centinaia di poliziotti stanno cercando di rintracciarli. Per ora è stata trovata solo la jeep che hanno usato. Era a 14 chilometri dall'albergo, sulla sponda costaricana del fiume San Juan che segna il confine con il Nicaragua, e questo fa pensare che i rapitori e i loro ostaggi si trovino ora dall'altra parte. Così alle ipotesi che si fanno si aggiunge anche quella che le due donne siano state prese da un gruppo nicaraguense. Nel Paese vicino, sconvolto per anni dalla guerra civile, le AK-47 abbondano, if ministro degli Esteri tedesco, Klaus Kinkel, ha mandato un messaggio a Figueres esortandolo a fare di tutto per salvare la vita delle due donne. Franco Pantarelli
Persone citate: Alejandro Soto, Figueres, José Maria Figueres, Klaus Kinkel, Lodge, Susana Sigfried, Viviana Gallardo
Luoghi citati: Costa Rica, Costarica, Nicaragua, San Juan
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