La pista filippina di F. Gal.

La pista filippina La pista filippina La vedova Marcos: così mio marito fece fortuna LONDRA. Due tonnellate di platino - una parte del «tesoro di Yamashita» - sono quanto di più concreto sia stato finora ritrovato dei mitici bottini di guerra dell'armata imperiale nipponica. Erano nelle Filippine, in un piccolo villaggio a Nord Est di Manila. A portare i ricercatori sul luogo esatto, nel febbraio scorso, è stato l'anonimo figlio di un ex soldato giapponese, che aveva combattuto nelle Filippine durante la seconda guerra mondiale: lo scavo aveva centrato in pieno l'obbiettivo. Il platino, raccolto dal generale Tomoyuki Yamashita - la «Tigre della Malesia», il conquistatore di Singapore poi condannato a morte nel 1946 per crimini di guerra - era stato fuso e ridotto a una massa informe, fra la sfera e la campana, larga circa 60 centimetri. Da sempre se ne parlava, ma pareva che si trattasse di una delle tante favole nate dopo la guerra. Ora si ricercano le altre parti del tesoro: alcune potrebbero trovarsi nella provincia di Cagayan, sotto venti metri d'acqua in una baia dove - dicono gli abitanti della zona - qualcosa era già stato trovato e fatto sparire due anni fa. Nelle Filippine tutti sono convinti che i tesori giapponesi, razziati durante l'occupazione nell'Asia del Sud-Est, siano nel loro Paese. Anche Imelda Marcos sostiene che fu l'oro nipponico a creare la ricchezza del marito, non la corruzione e le ruberie denunciate dagli avversari politici. [f. gal.]

Persone citate: Imelda Marcos, Tomoyuki Yamashita, Yamashita

Luoghi citati: Asia Del Sud-est, Filippine, Londra, Malesia, Manila, Nord Est, Singapore