«Una centrale per gli Sos» di G. Bra.

«Una centrale per gli Sos» «Una centrale per gli Sos» Ecco le proposte contro i rapinatori Sono circa 1500 i «tassinari» che lavorano in città. E per 200 di questi, ogni notte, si presenta l'angoscia di dover coprire i turni più difficili e rischiosi, quelli che vanno dalle 22 alle 6 del mattino. Non è un obbligo, certo. E' una scelta, ma una scelta rischiosa. Tra loro c'è anche chi ha avviato al lavoro sul¬ le auto bianche la figlia perché non riusciva a trovare un impiego. Ma non nasconde il suo pentimento, a patto dell'anonimato: «Per mia figlia non c'erano posti liberi, così le ho comprato un'auto e l'ho messa in regola. Da pochi mesi. Sapevo dei rischi, che corre, l'ho messa in guardia. Ma adesso sono pentito: in questi ultimi giorni sono già stati rapinati in quattro». I colleghi di Corderò, il tassista minacciato con la siringa domenica, non nascondono i loro timori. «E' accaduto anche a me - racconta Leonardo Verve, 46 anni -. Mi hanno rubato i soldi e l'auto puntandomi una pistola alla testa. Ho paura, come tanti altri colleghi a cui è successo. E nelle ore notturne non abbiamo nessuna possibilità di difenderci, di lavorare con un accettabile margine di sicurezza». Però, un modo per scongiurare le rapine, o quantomeno chiedere aiuto in caso di emergenza, ci sarebbe. Anzi, una volta c'era, poi è sparito. Roberto Martini, tassista da 26 anni: «Basterebbe creare una centrale unica al posto delle tre esistenti, che oggi rispondono ai numeri 5737, 5730 e 3399. In questo modo si potrebbe attuare un dispositivo per le emergenze: su ogni auto un pulsante collegato con la centrale che, in caso di rapina, avvisa in pochi secondi i colleghi o le forze dell'ordine». Secondo gli addetti ai lavori è un'ipotesi tanto semplice quanto lontana anni luce da una concreta attuazione. Il motivo lo spiegano proprio loro: «Parliamo chiaro. Ci sono troppe persone che hanno interesse a mantenere tre centrali diverse. Salterebbero anche posti di lavoro. Il numero unico, quindi, resta un'utopia. E dunque ci sono poche probabilità di costituire un sistema di collegamento che garantisca la nostra sicurezza, sia di giorno che di notte. Intanto rischiamo». [g. bra.]

Persone citate: Leonardo Verve, Roberto Martini