E' notte, la paura viaggia sul tassì

L'ultimo episodio: con la siringa insanguinata ruba all'autista portafogli, orologio e vettura L'ultimo episodio: con la siringa insanguinata ruba all'autista portafogli, orologio e vettura E' notte, la paura viaggia sul tassì Aumentano i colpi dopo il tramonto E' salito sul taxi di fronte alla stazione di Porta Nuova, come un normale cliente, dicendo che doveva andare a La Loggia. Durante il tragitto poche parole. Poi, una volta arrivato a destinazione, di fronte allo stabilimento della «Alessio tubi», ha tirato fuori da una tasca la siringa sporca di sangue e ha minacciato il tassista, Luciano Corderò, 69 anni. «Dammi il portafoglio e l'orologio, altrimenti ti pungo» è stata la minaccia di quel giovane sui trent'anni. Il tassista, con la siringa puntata alla tempia, si è sfilato il Rolex e ha consegnato il portafoglio, contenente 300 mila lire. Nel frattempo il giovane è balzato sul sedile anteriore. Non gli bastavano soldi e orologio: per fuggire ha fatto scendere l'uomo e si è messo al posto di guida, allontanandosi con la Fiat Tipo bianca di «Como 31» (il suo codice) proprio mentre la radio lo richiedeva per un'altra corsa. Del giovane drogato si sono perse le tracce, l'automobile invece è stata ritrovata ieri a Vinovo: sul cruscotto i chilometri in più erano 5. L'episodio è accaduto l'ultimo giorno dell'anno, alle 18,45, ma se n'è avuta notizia soltanto ieri, dopo il recupero dell'automobile. I carabinieri che si occupavano del caso speravano probabilmente di poter rintracciare, attraverso l'auto ancora in circolazione, l'autore della rapina. «Non ho fatto resistenza - ha raccontato Luciano - perché in questi casi non si può mai sapere come va a finire. Come faccio a sapere se quella siringa è infetta oppure no?». «E poi - prosegue ancora il tassista - sono già stato rapinato sei anni fa. Mi avevano puntato una pistola di plastica alla testa per prendermi il portafoglio». Nelle ultime due settimane sarebbero almeno quattro i tassisti che hanno subito analoghe aggressioni a Torino. Soprattutto durante le ore notturne. E tra gli autisti ritorna la paura, memori di quanto accadde anni fa a un loro collega, Gregorio Manfrin, ucciso la sera del 12 aprile '91 da due tossicodipendenti che lo volevano rapinare. I due responsabili, Giuseppe Detoma e Patrizia De Santis, sono ora in carcere, dove stanno scontando rispettivamente l'ergastolo e 11 anni di reclusione, [g. bra.] Nella foto grande Luciano Corderò Il taxista rapinato e da sinistra i colleghi Roberto Martini e Leonardo Verve

Persone citate: Giuseppe Detoma, Gregorio Manfrin, Leonardo Verve, Luciano Corderò, Patrizia De Santis, Roberto Martini

Luoghi citati: Como, La Loggia, Torino, Vinovo