«Sono 30, non 22 lire»
«Sono 30, non 22 lire» «Sono 30, non 22 lire» Benzina, gli automobilisti furiosi «Ma come? La benzina senza piombo adesso costa 1760 lire al litro? Ma la tivù ha detto che l'aumento era di 22 lire... Da dove spuntano queste 30 lire in più?». E' uno dei tanti commenti inviperiti degli automobilisti torinesi, che ieri hanno verificato presso i distributori i primi effetti della stangatina di fine anno decisa dal governo Dini. Così, oltre alla rabbia per il rincaro annunciato, c'è stata l'amara scoperta di quel piccolo balzello in più, che nasce dalle tariffe differenziate di ciascuna compagnia petrolifera. Le reazioni sono di fuoco. «Potete immaginare: dicono di tutto contro il governo e i politici», riferisce Emilio Donna, uno dei benzinai più anziani di Torino, titolare del distributore Ip in piazza Zara. «Questa spiega il figlio Dario - è una zona della città privilegiata, ai piedi della collina, dove la gente non ha problemi a pagare qualche lira in più la benzina. Ma le lamentele arrivano persino da loro». I commenti si fanno più pesanti avvicinandosi a Mirafio- ri e in periferia. «I miei clienti dicono che è una vergogna, un vero schifo - riferisce Giovanni Vergasi, titolare dell'impianto Erg di via Sestriere angolo piazza Bengasi -, così il governo ci ruba anche i weekend, costringendoci a lasciare l'auto ferma in garage. E' ovvio: non potendo limitare l'uso della vettura durante la settimana lavorativa si evita di usarla sabato e domenica per gli svaghi». E alle polemiche per gli aumenti si aggiungono quelle legate ai problemi dell'inquinamento e del traffico cittadino. «Questo aumento è un controsenso soprattutto a Torino, perché l'amministrazione minaccia di chiudere al traffico le vie anche alle auto catalitiche», sostiene Carmine Scialdone, del distributore Agip in corso Traiano. «Una doppia truffa: prima hanno reclamizzato il carburante ecologico e le auto catalitiche convincendo molti a sostituire vetture a benzina super ancora perfettamente funzionanti, adesso impediscono la circolazione e in più aumentano anche le tariffe della benzina verde». Anche i benzinai storcono il naso: «Questo aumento penalizza pure noi - sottolinea Emilio Donna, di piazza Zara -. Visto che i nostri margini di guadagno restano invariati, l'aumento delle tariffe non ci porta in tasca neppure una lira in più». [m. acc] Giovanni Vergasi, (a destra) «I clienti dicono che è una vergogna» Carmine Scialdone (a sinistra) «L'aumento è un controsenso proprio a Torino»
Persone citate: Carmine Scialdone, Dini, Emilio Donna, Giovanni Vergasi
Luoghi citati: Torino
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