Debutto nel caos per il '96 dei cieli di Francesco Grignetti

Debutto nel caos per il '96 dei cieli Debutto nel caos per il '96 dei cieli Ritardi e cancellazioni in serie per neve e gelo NUOVA EMERGENZA DEI VOLI E' ' ROMA stato un Capodanno nero per gli aeroporti italiani, messi in ginocchio da neve e ghiaccio. Mentre i passeggeri scalpitavano per tornare a casa, il maltempo ha preso a infuriare. E gli aerei hanno accumulato ritardi pazzeschi. In molti casi, dopo ore di attesa, i voli sono stati cancellati senza troppe spiegazioni. Motivo banale quanto clamoroso: sono assolutamente inadeguate le apparecchiature contro il gelo. Il sindacato dei piloti Appi denuncia che presso il posto di polizia di Malpensa, il 31 dicembre, due piloti hanno presentato denunce contro la società Sea. Racconta il comandante Enzo Crocianelli, che ha passato il Capodanno alla cloche di un aereo Alitalia: «Io personalmente ho avuto problemi a sghiacciare il mio aereo. Dovevo pilotare un Milano-Reggio Calabria, che alla fine è stato annullato perché non si riusciva a trovare l'antighiaccio da spandere sulle ali. Mi hanno fatto aspettare cinque ore sulla pista e alla fine, quando erano le 23,40, il volo è stato cancellato perché ormai l'aeroporto di Reggio Calabria era chiuso. Immaginatevi voi la felicità di chi era atte- so fin dalle 19 a Reggio e ha trascorso la mezzanotte in un corridoio dell'aeroporto di Milano». Il maltempo, insomma, ha messo in crisi gli aeroporti. Dice ancora il comandante Crocianelli: «Mi risulta che un mio collega, il comandante Narduzzi, ha denunciato la società aeroportuale alla polizia per questa storia dell'antighiaccio. Doveva portare l'aereo ad Amsterdam e non gli sghiacciavano le ali. Ha atteso cinque ore e mezzo sulla pista». Scena grottesca, quella raccontata dagli iscritti all'Appi. In piena tormenta, mentre i passeggeri contavano le ore con le lacrime agli occhi, i piloti si sono messi a litigare per la fornitura di antighiaccio sul piazzale. Non appena arrivava un'autobotte carica di «Glicol» era subito ressa. E per un secondo carico, dicono, c'erano da aspettare altre ore. E' quanto dice anche l'altro sindacato dei piloti, l'Anpac, con tono più compassato: «Gli aeroporti sono inadeguati contro freddo e nebbia. Invitiamo il ministero dei Trasporti e tutti gli enti competenti a migliorare le condizioni operative de¬ gli aeroporti attualmente in difficoltà». Il caso del Bologna-Roma, dunque, un aereo messo in crisi dal gelo, non è isolato. In quel caso è addirittura scattata l'emergenza perché il pilota s'è accorto che il suo aereo perdeva potenza e forse il ghiaccio aveva insidiato il cuore della turbina. Ma di situazioni prossime alla crisi ce ne sono state tante. L'aeroporto di Linate è stato coperto da quindici centimetri di neve in poche ore. Tanto è bastato perché partissero in tutto il giorno solo cinque voli. «A Linate, per sghiacciare un aereo, possono passare anche sette ore - racconta sempre Crocianelli - e nel frattempo i passeggeri inferociti se la prendono con l'equipaggio. Quando poi un comandante decide che non ci sono le condizioni di sicurezza, è la rivolta. Ma la gente deve sapere che il mio aereo, a Milano, non me l'hanno saputo sghiacciare». Parole da incubo, specie pensando all'incidente di Verona. In quel caso, il pilota dell'Antonov decise che poteva farne a meno. E' finita con 49 morti. «Il nostro problema - dice un altro pilota, che chiede l'anonimato è che il comandante, una volta che la torre di controllo ha dato l'ok, è tenuto a partire II momento delicato è quello immediatamente precedente, quando io mi prendo la responsabilità di dire che tutto è a posto. Noi stiamo su un campo di battaglia, stretti tra i passeggeri inferociti e l'aeroporto che non ti aiuta. Ho volato anch'io il 31 dicembre e mi sono preso là febbre a forza di girare intorno all'aereo in maniche di camicia». La procedura di sghiacciamento ormai è nota. Quando l'aereo staziona sulla pista, e la temperatura scende troppo, si crea il ghiaccio sulle ali. Sopra il ghiaccio, si accumula la neve. E in quelle condizioni è pericolosissimo decollare. Scattano dunque le procedure di sicurezza. Spiega il comandante Gilberto Pepe, responsabile della commissione sicurezza, con il tipico gergo anglo-aeronautico: «Ci sono procedure di anti-ice e de-ice. L'anti-ice serve per prevenire e mantenere libere le superfici dalla formazione di ghiaccio per un certo periodo di tempo, mentre il deice consiste nell'eliminare il ghiaccio che già si è l'ormato sulle parti portanti dell'aeromobile». 1 piloti dell'Appi denunciano però che l'inefficienza dei sistemi aeroportuali non è capita dai passeggeri. «Quando s'è tolta la neve e il ghiaccio dalle ali, c'è un certo tempo da rispettare. Passato quello, se la torre di controllo non dà l'ok, si deve ripetere la procedura. Si chiede un nuovo sghiacciamento. Intanto passano le ore e a bordo ne succedono di cotte e di crude. C'è gente che proprio non capisce: prima della puntualità viene la sicurezza». Francesco Grignetti Ipiloti: aeroporti inadeguati al Nord Passeggeri in aeroporto: il '96 si è iniziato con ritardi e voli cancellati

Persone citate: Appi, Enzo Crocianelli, Gilberto Pepe, Narduzzi

Luoghi citati: Amsterdam, Milano, Reggio, Reggio Calabria, Roma, Verona