«E' durata nove minuti la mia paura di pilota»

durata nove minuti durata nove minuti LA CONFESSIONE DEL COMANDANTE E allora, comandante Mercorelli, come sono andate le cose l'altro giorno? «Con un po' di fortuna, tutto è andato molto bene. A bordo i passeggeri sono stati tranquilli, praticamente non si sono accorti di quanto stava succedendo. E io ho fatto le cose che andavano fatte in quella circostanza». Che cosa ha fatto? «Ho richiesto subito l'emergenza e mi hanno dato immediatamente la priorità all'atterraggio. I motori hanno retto, sono riuscito a scendere bene. Ho avvisato i passeggeri del cambio di programma, chiamiamolo così. Erano tranquilli, mi hanno riferito quelli dell'equipaggio, anche se avevano sentito i sobbalzi provocati dai motori. Ho detto loro: "Abbiamo qualche problemino, ma non c'è da preoccuparsi, atterreremo in pochi minuti". E così è stato». E lei, era tranquillo? «Guardi, un po' di paura, sì, l'ho avuta, ma è stato un attimo. Il tempo di pensare "qui dobbiamo portare la pelle a casa". Ma in quei momenti non puoi permettertela, la paura. Non c'è il tempo. Troppe cose a cui pensare, le cose da fare subito, intendo». Che cosa è, la paura, per lei? «Una qualità della vita, una di quelle cose che bisogna avere, altrimenti saremmo degli incoscienti». Soprattutto voi piloti... «Sì, soprattutto noi piloti». Ha pensato all'Antonov caduto a Verona? «Sì, ma ci avevo pensato prima di decollare. Faceva molto freddo e mentre io e il copilota era- vaino ancora nel parcheggio, gli ho detto: "Facciamo di tutto per non trovarci nei guai". Lui, ovviamente, era d'accordo. E infatti: siamo decollati con 20 minuti di ritardo, proprio perché ho chiesto lo sghiacciamento delle ali, ma anche quello supplementare della fusoliera. Poi ho fatto girare i motori per circa 15 secondi, prima del decollo, per "scaldarli" meglio. E ho inserito tutti i comandi antighiaccio. Pensavo che, dal a la bassa temperatura, fosse assolutamente indispensabile prendere tutte le precauzioni possibili». Però non è stato sufficiente ad evitare 9 minuti di paura... «... ma tutto è finito bene. Tutto è andato come doveva andare in un caso del genere. Noi dell'Alitalia siamo particolarmente preparati e addestrati ad affrontare qualunque emergenza: tutto e previsto, sai automaticamente come ti devi comportare». Quando riparte? «Domani». Tranquillo? «Tranquillo». Dopo rancidente» ha parlato dell'accaduto con il resto dell'equipaggio... «Sì, certamente. Abbiamo fatto una piccola riunione. Io penso che non bisogna mai nascondere quanto succede e che le nostre esperienze, soprattutto quelle brutte, debbano essere messe a disposizione degli altri colleghi. E''un'esperienza che va messa a frutto, perché non si ripeta più». Che cosa ha pensato, una volta seduto nell'ufficio? «Solo in quel momento ho provato un po' di paura. Sa, quella paura che si ha "a posteriori"... Ho pensato a mia moglie, ai miei figli, ma penso che sia normale. Ho chiesto un bicchiere d'acqua. Alcolici? Non posso bere, ho la gastrite». E poi, ha telefonato a sua moglie? «Sì, le ho raccontato l'accaduto, ma senza entrare nel vivo. In queste cose, in famiglia, io evito sempre i particolari». E qualche ora dopo avrete festeggiato il Capodanno, no? Lei oltretutto aveva anche un motivo in più, per festeggiare,.. «Diciamo che ho fatto un " disi in più e mi sono rip ma dentro di me, "è andat to bene, proprio tutto ben >nnLuto, tut- Bruneila Giovara «Ho anche pensato alla tragedia di Verona Mi sono detto: "Devo riuscire a salvarli"» X ì Un'immagine della tragedia di Verona

Persone citate: Giovara, Mercorelli

Luoghi citati: Verona