Ghiaccio nei motori, terrore sul jet

E L'avaria è stata segnalata nove minuti dopo il decollo, a bordo c'erano trentacinque persone Ghiaccio nei motori, terrore sul (et Atterraggio d'emergenza per il volo Bologna-Roma BOLOGNA. Nove minuti di paura, l'ultimo giorno dell'anno, sul volo dell'Alitalia Bologna-Roma delle 12,30. Tutta colpa del ghiaccio, come nell'incidente di Verona che è costato la vita alle 49 persone - equipaggio e passeggeri - imbarcate sull'Antonov 24 della Romavia diretto in Romania. Ed è stato tutto merito del comandante, Fabrizio Mercorelli, se le cose sono andate bene, e tutti sono potuti sbarcare sani e salvi, una manciata di minuti dopo il decollo. E adesso, il comandante parla di un po' di «fortuna», ma dice anche: «E' servita molto l'esperienza, seppur negativa, delle recenti tragedie». Prima del decollo infatti Mercorelli - 46 anni, da 30 pilota, da 26 in Alitalia - aveva fatto tutto il possibile per evitare il rischio ghiaccio. Nonostante questo, i due motori dell'aereo hanno avuto problemi tali da imporre l'immediato rientro a terra. E' stata aperta un'inchiesta (interna) per capire come sono andate esattamente le cose, ma è possibile che ne venga aperta anche una seconda, dell'aviazione civile. La cronaca. Domenica, aeroporto di Bologna. Trentacinque passeggeri attendono di imbarcarsi sul volo AZ3317 per Fiumicino. Sulla pista è pronto l'MDSO I-DAVI, che deve decollare alle 12,30. Fa freddo, il comandante chiede il «deicing», lo sghiacciamento delle ali. Sull'aereo sono già saliti, oltre a lui, il copilota, e l'equipaggio di cabina: 5 persone tra hostess e steward. Ma il freddo è troppo intenso. Mercorelli, dopo essersi assicurato che il «deicing» delle ali sia stato «rigorosissimo», decide di chiederne uno supplementare: sulla fusoliera. Ha già inserito tutti i comandi antighiaccio, e quando l'aereo è pronto al decollo, decide di «far girare i motori per 15 secondi circa, per "scaldare" meglio». Ore 13,07: decollo. L'aereo si stacca da terra, inizia a prendere quota, ma qualcosa non funziona. I motori. L'aereo sussulta. I passeggeri hanno le cinture allacciate, ma avvertono i sobbalzi. Sentono la voce del capitano che dice: «Abbiamo qualche problema, tra poco scenderemo a terra». Di là, nella cabina di pilotaggio, Mercorelli ha già richiesto l'emergenza. Ha segnalato «un inizio di avaria su entrambi i motori», racconta. La torre di controllo gli concede la priorità all'atterraggio. Il comandante avvia le procedure per l'atter¬ raggio, nell'aeroporto bolognese è già scattato l'allarme. I passeggeri, mentre l'aereo scende, vedono i mezzi dei vigili del fuoco schierati sulla pista, i lampeggianti accesi, tutto pronto. Ma tutto va bene. L'MD80 atterra. Sono le 13,16. I passeggeri vengono fatti scendere, ripartiranno per Fiumicino alle 15, su un altro aereo. L'equipaggio pure. Solo loro hanno davvero capito che cosa è successo. Intervengono i tecnici dell'Alitalia. L'aereo viene esaminato a fondo. Trovano del ghiaccio dentro ad un motore. Spiega l'Alitalia: «Era stato effettuato un accurato "deicing" sull'esterno, ma quel ghiaccio era all'interno del motore». Il comandante parla di avaria su entrambi i motori, e la definisce «anormale»: che cosa è successo? «E' stata aperta un'inchiesta per chiarire le cose. Comunque non riteniamo sia successo nulla di veramente grave. Il ghiaccio è un problema serio, ma i nostri piloti sono addestrati - come dimostra questo episodio - per affrontare anche il rischio ghiaccio. E quando ci sono avarie, è sempre consigliabile scendere. E' quello che ha fatto - correttamente - il nostro comandante. Dopo i nostri controlli, che sono stati assolutamente accurati, quell'aereo è ripartito regolarmente, per un'altra destinazione», [bru. gio.l L'Alitalia ha fatto scattare subito una doppia inchiesta MA™ 1 lliilll Paura sul volo Alitalia Bologna-Roma

Persone citate: Fabrizio Mercorelli, Mercorelli

Luoghi citati: Bologna, Roma, Romania, Verona