Avvelenata a sedici mesi scambia i petardi per dolci

Avvelenata a sedici mesi scambia i petardi per dolci Avvelenata a sedici mesi scambia i petardi per dolci Centrata da un bengala bambina muore in strada PICCOLE VITE SPEZZATE NAPOLI ORSE ha creduto che fossero caramelle e non ha resistito alla tentazione di afferrarla e metterla in bocca. Tra le vittime di Capodanno, a Napoli c'è anche una bambina di 16 mesi. Ma questa volta la follia dei fuochi pericolosi, micidiali ordigni nelle mani di gente che ignora ogni prudenza, non è la causa della fine della piccola. A provocarne la morte è stato un assurdo incidente avvenuto tra le pareti domestiche quando già fervevano i preparativi per il cenone. Quelle palline colorate non erano dolciumi, ma giochi pirotecnici, petardi grandi come una nocciola e innocui. La bimba, però, li ha ingoiati ed è rimasta intossicata: quando i genitori l'hanno accompagnata in ospedale, era ormai troppo tardi. Nunzia De Martino era l'ultima dei tre figli di un venditore ambulante, Francesco, e di una casalinga, Carmela Ricci. La famiglia abita in uno dei nuovi palazzi costruiti dopo il terremoto dell'80 in via Botteghelle, nel popolare quartiere Ponticelli. Lì, in un modesto appartamento, si è consumato il dramma che ha trasformato la festa in un giorno di lutto. Non è ancora chiaro quando la bimba abbia ingerito i piccoli fuochi colorati, di quelli che esplodono se lanciati con forza contro una superficie. In casa ce n'era una scatola e i genitori suppongono che Nunzia possa aver mangiato i «botti» nelle prime ore del 31 dicembre. Di sicuro loro non si sono accorti di nulla, fino a quando la figlia, nel tardo pomeriggio, non ha cominciato a star male e ad accusare violenti dolori alla pancia. Il padre e la madre hanno chiesto ai due figli maggiori, Giuseppe, di 5 anni, e Antonio, di 4, se Nunzia avesse messo in bocca qualcosa in loro presenza. Ma i fratellini non hanno saputo dare spiegazioni. Quale fosse la causa del malessere i genitori lo hanno capito quanuo la bambina ha vomitato e hanno visto le tracce dei petardi che aveva ingoiato. Francesco e Carmela De Martino, aiutati dai nonni, hanno sperato che la bimba migliorasse e hanno tentato per alcune ore di far ricorso a vari rimedi. Poi si sono resi conto che era necessario rivolgersi ai medici di un pronto soccorso. Troppo tardi? Di sicuro la piccola è arrivata poco prima delle 11 di sera al presidio pediatrico Annunziata, da dove i sanitari ne hanno disposto il trasferimento all'ospedale pediatrico Santobono, dotato di migliori attrezzature ed apparecchi necessari per sottoporre la bambina ad analisi e vari accertamenti. Ma Nunzia non ce l'ha fatta: è morta ieri mattina. Sulla fine della bimba è stata aperta un'inchiesta e la magistratura ha disposto l'autopsia che sarà eseguita oggi. In attesa dei risultati, i medici non escludono che la piccola abbia perso la vita per una terribile coincidenza. Il contenuto dei petardi polvere pirica e sostanze solforose - potrebbe aver reagito con un antibiotico che i genitori avevano somministrato a Nunzia per curare una bronchite che le era stata diagnosticata nei giorni scorsi. Mariella Cirillo ROMA. Ha vissuto solo cinque minuti del 1996 Anna Rita Gianni. Poco dopo la mezzanotte un petardo lanciato la ha colpita alla testa e non c'è stato nulla da fare. E' morta durante la disperata corsa in ambulanza senza più riprendere conoscenza. La piccola stava trascorrendo il Capodanno con la sua famiglia a casa di amici, a Cornillo Vecchio, una frazione di Amatrice in provincia di Rieti. Secondo la ricostruzione dell'accaduto, al momento dell'incidente la bambina si trovava nell'aia davanti al casolare di Domenico Guerrini, dove si svolgeva il veglione di San Silvestro. Una notte di allegria tramutatasi in dramma. A festeggiare l'anno nuovo c'erano anche i bambini elettrizzati dalle luci dei fuochi. 11 brindisi per l'arrivo del 1996 ha preceduto di poco la disgrazia. Nel cortile c'era gran confusione, tra girandole di fuochi d'artificio e scambio d'auguri. Alcune persone stavano in casa, altre fuori, in cortile. Tra loro anche Amia Rita. E' stato un attimo e la bambina si è accasciata sulla ghiaia, vicino alla porta di ingresso, colpita alla testa da un petardo lanciato, forse, da una finestra al primo piano. Da quei davanzale la mano di un amico di famiglia, ancora senza un nome, si è trasformata in quella di un assassino. In un lago di sangue Anna Rita è subito stata circondata dai genitori e dagli amici. L'autoambulanza è arrivata in fretta, ma subito si è capito che la situazione era grave. Trasportate! all'ospedale Grifoni di Amatrice i medici, constatata l'entità delle lesioni, hanno deciso di trasferire la piccola a Terni dove esiste un centro più attrezzato per i traumi alla testa. Ma durante il percorso, in prossimità di Rieti, le condizioni di Anna Rita sono peggiorate ancora e l'equipaggio dell'ambulanza ha capito che non c'era altro tempo da perdere. Meglio raggiungere il più vicino ospedale di Rieti. Ma ormai era troppo tardi per la piccola Anna Rita che e morta prima di arrivare. Adesso alla frazione di Cornillo Vecchio, dove vivi: la famiglia eli Anna Ritti, regna la desolazioni' e 10 sgomento pei un incidente che poteva essere evitato. Una tragedia causala da chi pei il folle divertimento iti un alluno ha distrutto una vita e lia gettato nella disperazione una famiglia. Adesso tutto il paesi' vuole il colpevole. I carabinieri lo cercano tra gli invitati al veglioni' di San Silvestro dove c'era anche Anna Rita insieme alla famiglia 11 maresciallo dei carabinieri, Cento, comandante della stazione di Amatrice, ha iniziato ad interrogare sul posto, a bordo di un pullmino, tutte le persone che tirano presenti alla lesta, una trentina, per cercare di individuare chi ha lanciato in aria il petardo acceso finito sulla testa della bambina. Si punta soprattutto su chi durante i! lancio dei fuochi si trovava in casa al primo piano. Nessuno si è autoaccusato. E' stata una sequela di «non mi sono accolto di nulla». «Stavo dentro perché avevo paura dei fuochi». «Ho solo visto la confusione intorno alla bambina». 1,'inchiesta e condotta dal sostituto procuratore di Rieti, Bruno Iannolo. Non sono siati ancora sentiti i genitori della bambina: papa Mauro e mamma Silvana. Hanno lasciato l'altra figlia di 12 anni in casa di parenti e si sono chiusi nella loro casa all'inizio dell'abitato di Cornillo Vecchio. Con loro solo la rabbia, il dolore e 11 ricordo di Anna Rita. (Viaria Corbi Il dramma a Napoli: la piccola ha ingoiato i mortaretti grossi come una nocciola inutili i soccorsi La disgrazia in provincia di Rieti: il botto-killer lanciato da una finestra Non identificato l'autore m: APNidup Anche quest'anno nella notte di S. Silvestro la guerra dei botti ha fatto 3 morti e quasi mille feriti All'ospedale Pellegrini di Napoli gli infermieri cercano di trattenere uno dei feriti dai petardi

Luoghi citati: Amatrice, Napoli, Rieti, Roma