La Quinta di Beethoven per cancellare la guerra

La Quinta di Beethoven per cancellare la guerra La Quinta di Beethoven per cancellare la guerra ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Esplosioni, raffiche di mitragliatrici, colpi di pistole in un cielo attraversato da proiettili filanti e razzi bengala. Dopo quattro anni di guerra, Sarajevo ha festeggiato il primo Capodanno che offre una speranza di pace. E' stata la notte più piena di spari dall'arrivo delle forze dell'Ifor nella capitale bosniaca. Ma dopo i primi controlli, i soldati della Nato hanno appurato che non ci sono pericoli. Dopo gli inverni al buio e al freddo, la città era illuminata come un albero di Natale. Ma l'avvenimento della serata è stato il grande concerto della Filarmonica di Sarajevo al Teatro Nazionale. Diretti da Charles Ansbacher della Colorado Springs Symphony Orchestra, i musicisti di Sarajevo hanno suonato Beethoven, Strauss, Rimskij-Korsakov, Bizet e Bernstein. Le note della Quinta Sinfonia di Beethoven hanno entusiasmato il pubblico al Teatro Nazionale. «Ho scelto Beethoven perché la sua musica è particolarmente consona alla gente di Sarajevo e della Bosnia. Porta un messaggio di libertà individuale, richiam? un idealismo che è al di là delle classi, delle razze e di ogni tipo di questione etnica», ha detto il maestro Ansbacher, «Guardiamo avanti ad un anno che ha molte probabilità di essere un anno di pace, così è importante eseguire un concerto che guardi al futuro, che è in sé un'affermazione della persona umana», ha infine dichiarato il direttore d'orchestra, ricordando che lo scorso anno il maestro Zubin Mehta aveva diretto un concerto per piangere la morte della città. In quell'occasione, tra le rovine della Biblioteca Nazionale di Sarajevo, i musicisti avevano suonato il Requiem di Mozart. Anche il cantante degli U2, Bono, ha festeggiato il Capodanno a Sarajevo in compagnia di Muhamed Sacirbej, ministro degli Esteri bosniaco nonché suo vecchio amico. Intanto le truppe americane, che domenica hanno terminato la costruzione del ponte galleggiante sulla Sava, continuano ad attraversare il fiume che separa la Croazia dalla Bosnia per dislocarsi nella regione di Tuzla, a Nord del Paese. Saranno in tutto ventimila i soldati americani che a bordo dei loro mezzi militari attraverseranno i seicento metri del ponte. Le prime unità arrivate in Bosnia hanno già iniziato la loro missione di pattugliamento del corridoio della Posavina che collega i territori controllati dai serbi nella parte orientale e occidentale del Paese. Il ministro bosniaco, responsabile dei rapporti con la Nato, Hasan Muratovic, ha avvertito gli americani del rischio di nuove forme di terrorismo serbo finora sconosciute. Ingrid Badurina !

Luoghi citati: Colorado, Croazia, Sarajevo, Zagabria