Dietro la porta cuori in burrasca di Silvia Francia

Spettacoli Cronaca La Compagnia Torino Spettacoli va in scena al Teatro Erba sino all'I 1 Dietro la porta, cuori in burrasca Beppe Braida in una commedia sui giovani d'oggi Muri bianchi come vele sghembe sull'acqua della vita. Pareti candide come fogli, dove si può registrare, in forma di graffito, l'andamento di giorni e emozioni. E poi carta di giornale ovunque, divani, secchi di vernice e scala da imbianchino, strumenti musicali, e altri oggetti, in disordine sparso. In una non-casa si ambienta una non-storia: emblemi di quella vaghezza giovanilista e minimalista che è il tratto saliente di «Non aprite la porta scorrevole», nuova produzione della Compagnia Torino Spettacoli, in scena all'Erba sino all'I 1. Lo spettacolo segna due debutti: nel ruolo di autrice, della giovane Eva Masturino, che ha scritto il testo con Elisabetta Gerardi e, in qualità di attore di prosa, del cabarettista Beppe Braida, interprete della divertente commedia con Elena Ghiaurov, Andrea Zalone, Esther Ruggiero, Daniela Calò e Andrea Occelli. Cast eterogeneo ma affiatato (malgrado la formazione cabarettistica del protagonista determini qualche dissonanza tonale) per uno spettacolo dedicato a un mondo di giovani, né assestato né assennato, sospeso tra infanzia e una maturità di là da venire. Seguendo una scansione da commedia tradizionale - propiziata anche dalla regia di Filippo Crivelli - si racconta una storia di giovani d'oggi: vicenda diso- rientata, elusiva nel finale, aperta a sogni, gioco e disincanto. E la si racconta con linguaggio efficacemente fedele al vero: lessico informale e informato, sboccato quanto basta per somigliare davvero a quello dei trentenni. Questa, all'incirca, l'età del protagonista Massimo, ortopedico e batterista dilettante, stravagante a modo suo (crede di indovinare il carattere delle persone dalle linee dei piedi) e simile ad altri quanto a problemi amoroso-esistenziali. La brusca conclusione del suo fidanzamento apre le porte alla crisi. Tra spleen e autoanalisi, le riflessioni e dietrologie del caso rimbalzano nel chiuso deh'appartamento come in un flipper impazzito. Il nostro, comicamente afflitto, e accudito da una quasi-famiglia (sodalizio di amici e parenti che vanno e vengono dalla sua casa), si dà da fare per trovar consolazione tra le braccia di una prorompente architetta. Ma in un microcosmo senza reticenze o ipocrisie (il tema orgasmo rientra nel copione, mentre il preserva- tivo figura tra l'oggettistica di scena), può accadere che la bramata fanciulla finisca a letto con la migliore amica del protagonista, peraltro innamorata di lui. Niente di scandaloso: doloroso, semmai. Un «casino» - per dirla con i nostri eroi che innesca altri maremoti sentimentali. Dove porterà la burrasca dei cuori? A nuove consapevolezze, chissà. Certamente, in un modo o nell'altro, a crescere. Silvia Francia Beppe Braida fra gli interpreti della divertente commedia «Non aprite la porta scorrevole»

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