I nostri jet tirano il freno

1 I nostri jet tirano il freno Bormio, trionfo degli austriaci Runggaldier 11°, Ghedina 14° BORMIO. Nessuno è profeta in patria. E per tenere fede al detto popolare, i liberisti azzurri deludono sulla Stelvio, una delle piste più belle e più tecniche del mondo. Continua a macinare successi invece l'invincibile armata austriaca. Nella prima delle due discese in programma in Valtellina ha vinto Hermman Maier, leader di Coppa, l'atleta che qualcuno ha già definito «L'Incredibile Hulk» per la sua prestanza fisica e la sua eccentricità. Dietro al campione di Flachau, che si è così vendicato dell'ingiusta squalifica subita nel superG in Val d'Isère, tre connazionali: Shifferer, Franz ed Eberharter, a conferma delle splendide condizioni dai ragazzi del Wundeiteam, dominatori di quasi ogni gara dall'inizio della stagione. Per trovare il primo italiano si deve scendere all' 1 la posizione del gardenese Peter Runggaldier, che si è fatto a dire il vero un regalo piuttosto misero per il suo 29° compleanno. Così come Ghedina (soltanto 14°) e tutti gli altri uomini jet della pattuglia tricolore, non ha commesso errori vistosi, ma non è stato prefetto. E ieri bisognava tirare al massimo, senza sbagliare una traiettoria neppure di un metro, per inserirsi fra i migliori. Agli austriaci non si possono fare concessioni, anche perché gli aquilotti non si risparmiano. Lo hanno dimostrato Josef e Fritz Strobl, volati via inesorabilmente per la foga eccessiva con cui si sono gettati in pista. Capitomboli paurosi, ma con pochi danni, a parte qualche ammaccatura. Meno fortuna ha avuto il francese Benjamin Melquiond, finito al pronto soccorso. Si respira aria di delusione in casa azzurra, ma Ghedina e compagni non fanno drammi. La specialità è difficile e sovente si va a corrente alternata: «Gli austriaci? Ci danno dentro come cannibali - dice Kristian -. Rischiano troppo. Io non me la sento di fare come loro e di mettere in ballo ogni volta l'osso del collo. Sono stato competitivo fino all'attacco dell'ultimo lungo schuss. Laggiù il tracciato era in ombra. Ci arrivavi dentro a 120 km all'ora e non vedevi nulla, soprattutto non si notavano le ondulazioni del terreno. In queste situazioni, istintivamente, non riesco a spingere come vorrei». Della stessa opinione è anche Werner Perathoner, 19°. L'altoatesino, che ha una carriera costellata di incidenti gravi, è da sempre considerato un atleta senza paura: «Però Maier e compagni sembrano non calcolare i rischi. Vanno giù come pazzi». Solo Runggaldier la pensa diversamente: «Rischiamo tutti. E se non si rischia, non si può vincere. La verità è che in questo momento gli austriaci stanno proprio bene sugli sci, meglio di noi. Speriamo che in gennaio vada meglio». L'unico italiano a non concludere la prova è stato Luca Cattaneo. Ma non è caduto: semplicemente ha saltato una porta. Anche l'eroe di casa, il valtellinese Pietro Vitalini, non ha disputato una buona gara, finendo 17°. Come attenuante ha il mal di schiena che va e viene: «Io vivo alla giornata, speriamo nella seconda discesa». Oggi, sulla stessa pista e sempre con partenza alle 12, è in programma appunto un'altra libera, valida come recupero della gara non disputata in Val d'Isère e neppure in Val Gardena la scorsa settimana. A Bormio le previsioni meteo sono ottime e si potrà finalmente andare in scena. Ir. s.l Discesa: 1. Maier (Aut) 2'01"59; 2. Schifferer (Aut) a 3/100; 3. Franz (Aut) a 20; 4. Eberharter (Aut) a 24; 5. Kjus (Nor) a 42; 6. Greber (Aut) a 59; 7. Besse (Svi) a 65; 8. Assinger (Aut) a 72; 9. Cretier (Fra) a 81 ; 10. Trinkl (Aut) a 86; 11. Runggaldier a 99; 14. Ghedina a 1"03; 17. Vitalini a 1"60; 19. Perathoner a 1"70; 26. Galli a 2"30; 28. Seletto a 2"46. Coppa Mondo: 1. Maier 589; 2. Eberharter 446; 3. Von Gruenigen 390; 4. Aamodt 323; 5. J. Strobl 308; 6. Schifferer 301 ; 7. Kjus 239; 8. Mayer 232; 9. Knaus 220; 10. Locher 199; 11. Ghedina 178.

Luoghi citati: Bormio, Stelvio