Tomba la stella nella notte di Sestriere

Il bolognese, che non vinceva da undici mesi, primo nel «gigantino» del Centenario Il bolognese, che non vinceva da undici mesi, primo nel «gigantino» del Centenario Tomba la stella nella notte di Sestriere «Dedico questo successo a Giovannino Agnelli» SESTRIERE DAL NOSTRO INVIATO Nella notte delle stelle, brilla quella di Tomba. Alberto toma alla vittoria: non saliva sul gradino più alto del podio da undici mesi, 30 gennaio 1997, a Schladming, in Austria, ancora in una prova serale, sotto i riflettori, in uno slalom. Ieri al Colle non c'era una corsa di Coppa del Mondo, ma è stata competizione vera e difficile. Bastava la presenza di due dei migliori gigantisti di questo periodo, il campione iridato Michael Von Gruenigen e l'austriaco Christian Mayer, vincitore pochi giorni fa in Val Badia, per dare lustro. E il bolognese, ha fornito una bella dimostrazione di forza, di volontà e del desiderio che lo attanaglia, quello di tornare ai vertici anche fra le porte larghe, nei prossimi impegni. E soprattutto per i Giochi di Nagano. Non è stato facile vincere. C'è voluta, per schiacciare gU avversari, di fronte a un pubblico entusiasta, una seconda manche straordinaria. Dopo essersi piazzato al posto d'onore nella prima delle tre discese (i concorrenti potevano assommare le due migliori), con tre centesimi di distacco dal bravissimo Patrick Holzer (uscito dalle qualificazioni del pomeriggio e protagonista della serata, con il terzo posto conquistato alle spalle di Jure Kosir) Tomba ha dato spettacolo nella successiva. Una furia in pista, ma tecnica soppraffina, con passaggi da brivido in tutte le porte. Con 30"51 il trentunenne emiliano ha ipotecato il successo. Ma è stato nella terza discesa che l'azzurro ha compiuto il suo capolavoro. Il tracciato, già liscio come un vetro, si è trasformato con i passaggi degli atleti in una lastra di ghiaccio (tanto è vero che si sono viste persino delle scintille uscire dal fondo degli sci). Tomba alla quinta porta si è sbilanciato, ha dato l'impressione di finire nelle reti, ma si è esibito in uno dei suoi atletici e miracolosi recuperi. E con una carica di rabbia ancora maggiore è arrivato al traguardo col 2° tempo parziale. «Su queste piste - ha detto Tomba - non posso non ricordare Giovannino Agnelli. Dedico la vittoria a lui e anche ai terremotati. Desideravo tanto questo successo, mi servirà come spinta per il futuro. E anche per far vedere a qualcuno che mi sono preparato bene. Credo che questa gara abbia dato un grande spettacolo. Dicono che sia un'alternativa a quelle di Coppa del Mondo. Io dico invece che la Coppa è un'alternativa a una competizione di questo genere. E mi sono rifatto delle precedenti edizioni, dove ero stato anche sfortunato. Nella terza manche avrei potuto fermarmi, ma ho voluto continuare. E credo di avere ottenuto un buon risultato. Ora sono felice». E poi, rivolto al suo amico Kosir: «Sono tornato». La prova è piaciuta anche a tut¬ ti gli altri concorrenti. Von Gruenigen, che desiderava strappare il successo (e pure i 45 milioni del primo premio) all'italiano, non ha potuto nascondere che il gigantino in tre manches costituisce una formula da prendere in considerazione. E, del resto, la gara organizzata dalla Gazzetta dello Sport con lo Sporting Club Sestriere ha soddisfatto specialmente i tifosi. E' proprio questa la soddisfazione più grande. Stasera si replica con le ragazze. La formula è la stessa. Lo «Slalom Rosa» vedrà al cancelletto di partenza le azzurre Magoni, Gallizio e Biavaschi, l'americana Koznick, l'australiana Steggall, l'austriaca Salvenmoser, le slovene Hrovat e Pretnar, la francese Piecard e la svizzera Martina Accola. Se si escludono la Compagnoni e la Nowen, che hanno preferito riposarsi, c'è l'elite della Coppa del Mondo. Le tre italiane sono in crescendo di forma, la statunitense è la sorpresa dell'anno, le slovene sono affamate di risultati e di premi. Sotto osservazione anche la Steggall. Show assicurato. Cristiano Chiavegato Finale: 1. Tomba (Ita) l'01"52; 2. Kosir (Slo) a 61/100; 3. Holzer (Ita) a 73; 4. Von Gruenigen (Svi) a 1"19; 5. Chenal (Fra) a 1"28; 6. Grandi (Can) a 1"59; 7. Mayer (Aut) a 1"66; 8. Amiez (Fra) a 2" 19; 9. Stiansen (Nor) a 2"55; 10. Jagge (Nor) a 2"38. GIGANTE IN TRE MANCHES BREVI IW ESSERE W GARA DEL FUTURO? 1 PERCHE' SI' Gara tirata con pochi partecipanti ma di alta qualità. Spettacolo concentrato in un'ora, con la possibilità di trasmissione tivù in momenti di massima audience. Non richiede piste lunghe e il tracciato può essere preparato con maggiori garanzie di tenuta. Il fatto di poter contare su tre manches, con una da scartare, consente agli atleti di esprimersi al massimo delle loro possibilità. In caso di visibilità precaria o di maltempo i fari consentono un minimo di regolarità della prova e condizioni quasi identiche per tutti. Il successo della manifestazione potrebbe costringere la Federazione Internazionale dello sci a rivedere le proprie regole e l'immobilismo dietro al quale si è trincerata da troppo tempo. Tutti gli sport hanno nel corso degli anni modificato le proprie norme. 1 PERCHE' HO Si rischia con le prove notturne di snaturare in parte la filosofia dello sci che è sport essenzialmente diurno. Gli investimenti richiesti per allestire pista e illuminazione sono notevoli e difficili da ammortizzare in un breve periodo. Inoltre il costo è elevato. Per il momento poche stazioni invernali sono in grado di organizzare gare di questo genere. Inoltre si creerebbe una disparità evidente fra slalomisti e gigantisti nei confronti degli atleti delle discipline veloci, che sarebbero messi in disparte. Se da una parte lo show può essere migliore, c'è anche il pericolo di limitare il movimento degli sciatori a poche decine di supercampioni professionisti. Quando solo 10 atleti gareggiano in notturna, gli altri sarebbero costretti a disputare delle qualificazioni. Alberto Tomba ha concluso la prima manche a 3 centesimi da Holzer, poi si è scatenato nella seconda; nella terza ha rischiato di uscire, ma ha compiuto un capolavoro

Luoghi citati: Austria, Sestriere