PASSA LO STRANIERO di Igor Man

PASSA LO STRANIERO PASSA LO STRANIERO In prima fila la Byatt, McEwan e Kundera L'ALTRO TEMPO DI AUDEN PUÒ' sembrare paradossale che un libro permeato di Europa sia stato pubblicato, nel 1940, quando l'autore aveva scelto una sorta di rifugio americano, che gli fu aspramente rimproverato. Mi riferisco a Un altro tempo di W. H. Auden, cioè una delle opere cruciali di uno dei maggiori poeti del secolo (con testo a fronte a cura di Nicola Gardini. Adelphi, pp. 216. L. 30.000). Ci interessa fino a un certo punto la scelta di Auden, che addirittura diventò cittadino degli Stati Uniti, e il fatto che egli, non senza ragione, guardi a un'Europa avviata alla catastrofe della seconda guerra mondiale. Conta, invece, che questa raccolta poetica celebri, in realtà, l'Europa, che la esplori e la rappresenti nelle sue pieghe, e non soltanto la nativa Inghilterra. Certo, nella figurazione visuale, paesaggistica, l'Inghilterra pretende una parte importante, e basterebbe pensare all'intenso Oxford. Ma c'è la fulminea Gare du Midi, con una Parigi sulla quale si stende l'ombra di un disastro futuro. E poi Bruxe//es d'inverno, dove «uno sguardo contiene la storia dell'uomo». Ma, soprattutto; i testi dedicati a evocare, a celebrare, alcune figure chiave che la cultura della vecchia Europa percorrono. Ecco Voltaire a Ferney, ecco Pascal, ecco Rimbaud. Gioiello incastonato nel libro, la poesia in morte di Freud, il quale ci ha posto di fronte «alla nostra mancanza di fede» al «nostro disonesto capriccio di negazione». A Vienna, nel cuore d'Europa, Auden tornò per morire, lasciando, come nel verso dedicato a Wagner, a noi europei e a tutti gli altri, «un formidabile grido». Claudio Gorlier A gerla di Babbo Natale offre un ventaglio stuzzicante di letture nella narrativa straniera. Libri popolari e sofisticati, storie d'amore e saghe familiari, thriller e avventure ecologiche, biografie e classici. Dai saggi di Thomas Mann al primo Borges, dai bestseller americani firmati da giovani scrittrici a un Simenon doc da gustare accanto al camino in una sera di neve. C'è la possibilità di inseguire i vagabondaggi e le apparizioni di padre Brown, il candido detective di Chesterton, o di assaporare i dolci brividi delle ghost-stories di Dickens, di rivivere infanzie miserabili e sottilmente umoristiche nell'Irlanda degli Anni 30 o di conoscere le mode trasgressive del mondo anglosassone, partecipare a un rave party condito da musica, allucinogeni e violenza. Si può essere innamorati in modo ragionevole? 0 un amore per essere autentico deve essere estremo, pato¬ logico, innescare meccanismi persecutori o aprire crisi di identità e voragini di paura? Fino a che punto il linguaggio permette di comunicare desideri e affetti agli esseri umani? Tentano di fornire una risposta a questi problemi i nuovi romanzi degli scrittori inglesi più innovativi di quest'ultimo scorcio di secolo, La Torre di Babele di Antonia Byatt, che con Possessione ha scritto una delle storie più belle dell'ultimo decennio per tensione narrativa e geometria di intreccio, e L'amore fatale di Jan McEwan, che utilizza situazioni estreme per raccontare emozioni, idee e sentimenti della vita quotidiana. Anche L'identità di Milan Kundera è una storia d'amore, un libro che farà discutere i lettori e ha già diviso la critica: piccolo capolavoro di leggerezza settecentesca per alcuni, manieristico bazar di banalità e luoghi comuni per altri. GERMANIA Thomas Mann e Hermann Broch CON il quarto e ultimo volume dedicato al teatro e agli epistolari (testi di Tieck, Kleist, Brentano, fratelli Schlegel e Wackenroder) si conclude la serie de I romantici tedeschi (Bòzzoli, pp. 854, L. 98.000) curati da Giuseppe Bevilacqua. In Nobiltà dello spirito e altri saggi (Mondadori, pp. 1798, L. 75.000), con un saggio di Claudio Magris, è raccolta la produzione saggistica di Thomas Mann, in cui la lettura degli autori diventa specchio di sé, desiderio di emulazione. Viene riproposto da Einaudi il libro di culto sul mito mitteleuropeo, I sonnambuli di Hermann Broch (pp. 694, L. 70.000) che definisce questo romanzo-specchio della crisi dell'Europa «la storia di un disastro annunciato», dove l'umanesimo è sconfitto dalla barbarie della violenza. SPAGNA E FRANCIA Da Borges e Camus a Celine e Simenon ADELPHI avvia la pubblicazione delle opere di Borges con due testi degli Anni Trenta, Storia universale dell'infamia (pp. 115, L. 20.000), che sulla scia delle Vite immaginarie di Schwob deforma e falsi- narra la vita dello scrittore maledetto. Due romanzi francesi, da tempo introvabili in libreria, vengono ora riproposti: La cospirazione (Baldini & Castoldi, pp. 283, L. 24.000) di Paul Nizan, uscito nel 1938, lo stesso anno de La nausea di Sartre, e I fantasmi del cappellaio (Adelphi, pp. 238, L. 26.000) di Georges Simenon, romanzo del 1949, perfetto gioco di specchi tra due personaggi che si spiano in una cittadina di provincia. AMERICA Dopo Bellow la Harrison UNA storia d'amore tenera e bizzarra tra un anziano orfano, che diventa consigliere di un miliardario, e una vedova, oggetto per quarant'anni di un silenzioso desiderio, è al centro dell'ultimo romanzo di Saul Bellow, Una domanda di matrimonio (Mondadori, pp. 124, L. 24.000). Con Sbarcare il lunario (Einaudi, pp. 427, L. 32.000), Paul Auster, l'autore della Trilogia di New York, traccia la sua autobiografia. Il volume raccoglie in appendice tre atti unici di sapore beckettiano, un romanzo poliziesco alla Chandler, un gioco di carte che ripropone le emozioni del baseball. Il Dio di mio padre (Marcos y Marcos, pp. 125, L. 22.000) è uno dei sette racconti, inediti per l'Italia, scritti da John Fante tra gli Anni 40 e 50. Con una scrittura viscerale e immediata l'autore narra la vita quotidiana degli italo-americani. Di Norman Mailer, divenuto celebre a venticinque anni con II nudo e il morto, esce ora un romanzo storico, Il Vangelo secondo il figlio (Baldini & Castoldi, pp. 171, L. 28.000), ambientato in una Galilea popolata da samaritani e farisei, miserabili e sbandati. Tre storie d'amore, drammatiche e travolgenti firmate da scrittrici giovani o giovanissime. Il bacio (Garzanti, pp. 167, L. 23.000) di Kathryn Harrison, in cui una bella ragazza viene sedotta dal padre. Il sale sulle labbra (Rizzoli, pp. 239, L. 26.000) di Jenn Crowell, appena diciannovenne, narra il dramma di una donna che perde l'adorato marito e rimane sola col figlio di otto anni. Ispirato alla leggenda delle sorelle-Brontè e-ambientato nelle brughiere dello Yorkshire, Cieli tempestosi (La Tartaruga, pp. 253, L. 28.000), primo romanzo della scrittrice canadese Jane Urquhart, intreccia due storie d'amore parallele ma dislocate su piani temporali diversi. LE SAGHE Tra Svezia e Israele i gigli di Updike DALLA Svezia, da Israele e dagli Stati Uniti ritorna il genere della saga. In Jerusalem (Iperborea, pp. 411, L. 34.000), scritto all'inizio del secolo dal Nobel Selma Lagerlòf, la comunità contadina di un villaggio svedese si trasferisce a Gerusalemme. Sempre in area nordica Arto Paasilinna, autore de L'anno della lepre, conferma il suo talento con II mugnaio urlante (Iperborea, pp. 276, L. 26.000), storia di un selvatico personaggio che rimette in funzione un vecchio mulino nelle foreste della Lapponia. L'autore de II minotauro, Benjamin Tammuz, in Requiem per Naaman (e/o, pp. 187, L. 25.000) narra la storia di quattro generazioni combattute tra utopia e sofferta costruzione dello Stato d'Israele. Luci e ombre di mi secolo di vita americana, dalle agitazioni operaie alla crisi del '29, dal proibizionismo alle due guerre mondiali, scorrono Nello splendore dei gigli (Guanda, pp. 544, L. 32.000) di John Updike. MISTERI Tornano Dickens e tutto Chesterton UN delizioso teatrino di fantasmi natalizi è allestito da Malcolm Skey sotto il titolo Da leggersi afi'imbrunire (Einaudi, pp. 332, L. 17.000), che raccoglie i racconti di fantasmi di Charles Dickens. Il saggio più penetrante sullo scrittore vittoriano spetta alla penna di G. K. Chesterton, di cui la Piemme avvia l'opera completa con tre volumi: l'Autobiografia (pp. 359, L. 28.000), Il candore di padre Brown (pp. 261, L. 28.000), e Le avventure di un uomo vivo (pp. 227, L. 24.000). Gli Editori Riuniti riscoprono le avvincenti Memorie di Stevenson (pp. 178, L. 22.000). VITE DIFFICILI Nell'Irlanda come a Hollywood DUE voci nuove di sicuro talento. Le parole della notte (Feltrinelli, pp. 219, L. 28.000) di Seamus Deane è una sottile esplorazione del mondo dell'infanzia nell'Irlanda del Nord tra gli Anni 40 e 50. Le ceneri di Angela (Adelphi, pp. 377, L. 32.000) di Frank McCourt è la storia di un'infanzia infelice negli Anni 30, con un padre ubriaco e una madre oppressa dalle continue gravidanze. Sotto il titolo Nell'antro dell'alchimista (Rizzoli, pp. 316, L. 27.000) esce il primo dei due volumi di racconti di Angela Carter, scomparsa cinque anni fa. Storie percorse dalla passione per il jazz e ambientate nel dorato mondo di Hollywood, popolate da gotici vampiri e licantropi, e le fiabe rovesciate in chiave erotica e femminista de La camera di sangue. Con il titolo di Ecstasy (Guanda, pp. 295, L. 26.000) l'autore di Trainspotting, Irvine Welsch, raccoglie tre romanzi brevi in cui racconta le allucinazioni e i deliri provocati dagli stupefacenti. Con un cappello da cowboy e un sigaro tra i denti, Kinky Friedman, ex musicista country, racconta i personaggi e i miti di New York in Elvis, Gesù e Coca-Cola (Feltrinelli, pp. 210, L. 23.000). AVVENTURA Gentiluomini, dame e piaceri della carne UNA divertente parodia del più popolare bestseller del Settecento, Pamela di Richardson, è Shamela del suo rivale Henry Fielding, ora proposta con testo a fronte da Daniela e Guido Fink (Marsilio, pp. 188, L. 22.000). Daniel De fica la vita dei personaggi conosciuti, e Storia dell'eternità (pp. 135, L. 20.000), divagazioni su teologia e metafisica, metafora e tempo circolare, traduttori delle Mille e una notte e arte dell'insulto. A due grandi scrittori francesi del '900 sono dedicate due biografie di accurata documentazione, Albert Camus (Bompiani, pp. 854, L. 65.000) di Olivier Todd, che ripercorre la carriera professionale, l'attività politica, le passioni e le amicizie dell'autore de L'étranger, e Celine (Corbaccio, pp. 560, L. 49.000) di Philippe Alméras, che La pipa, cèbandonata lì perconcentrarsi sulla scrittura, si piega un po' dì lato e comincia a raffreddarsi Ricorda la descrizione delle stelle quando i fisici provano a spiegarci l'entropia Foe, un anno dopo il successo di Robinson Crusoe, narra in Memorie di un cavaliere (Fazi, pp. 347, L. 30.000,) le avventure di un gentiluomo inglese coinvolto nella Guerra dei Trent'anni. Il profumo dell'avventura settecentesca è reso con perizia da Laurence Haloche in un romanzo che ricorda II profumo di Suskind. Dedicato al gusto invece che all'olfatto, I piaceri della carne (Sonzogno, pp. 287, L. 27.000) è la storia di Malvina, una donna di selvaggia bellezza, che conosce la realtà attraverso i sapori. Cercasi Babele e nuova identità l di NEL nuovo romanzo di Antonia Byatt, La Torre di Babele (Einaudi, pp. 614, L. 34.000) un'intellettuale raffinata si sente intrappolata nella gabbia di un matrimonio altoborghese e abbandona il marito alla ricerca di una dimensione nuova del vivere nella Londra degli Anni Sessanta, caratterizzata dalla musica dei Beatles, dai cortei pacifisti e dal processo a Lady Chatterley. Un umoristico e crudele album di famiglia è Dietro le quinte al museo (Frassinelli, pp. 384, L. 29.000), brillante esordio di Kate Atkinson, un romanzo ambientato nello Yorkshire della classe operaia, segnato da nascite, morti, matrimoni, fughe e ribellioni e raccontato dallo sguardo di una bambina. Due modi diversi di raccontare i sentimenti e le emozioni, le idee e i comportamenti della vita moderna vengono offerti da L'amore fatale (Einaudi, pp. 280, L. 28.000) di Jan McEwan, che utilizza un curioso incidente - la caduta di un pallone aerostatico sui prati intorno a Oxford, dove una coppia di intellettuali sta consumando un picnic per raccontare uno strano triangolo, in cui la passione estrema e delirante di un giovane nei confronti del protagonista mette in crisi il suo rapporto matrimoniale, e da L'identità (Adelphi, pp. 176, L. 26.000) di Milan Kundera, una storia d'amore sospesa tra il reale e l'irreale, un gioco di sguardi che innesca paure e lacerazioni difficili da ricomporre. a cura di Massimo Romano COME GLI IRLANDESI SALVARONO I.A CIVILTÀ' IL libro più europeo dell'anno è di un americano e parla del Medioevo. In Come gli Irlandesi salvarono la civiltà (Fazi, pp. 252, L. 28.000) Thomas Cahill racconta brillantemente di quando mentre l'Impero Romano veniva retrocesso all'analfabetismo dalle invasioni barbariche, i monaci della verde isola si dedicarono, unici nella cosiddetta Cristianità, a recuperare i classici grecoromani. La conversione dei celti d'Irlanda era avvenuta nel quinto secolo, grazie alla presa del messaggio cristiano su gente allevata a non dare importanza alla vita, a trovare un senso magico nella natura, a organizzarsi in piccole comunità; mentre Alarico saccheggiava l'Urbe e Odoacre deponeva Romolo Augustolo, e sia il continente sia l'Inghilterra erano terra bruciata, quegli ex pagani si erano appassionati al sapere antico altrove quasi cancellato dai popoli calati dal Nord. Passarono un paio di secoli, e i religiosi in tonaca bianca, fattisi da convertiti missionari, partirono per diffondere l'istruzione nel mondo che l'aveva dimenticata. Collezionisti e squisiti copisti di manoscritti antichi, riportarono alla devastata Europa quella cultura che era stata sua; e prima di soccombere a loro volta agli invasori vichinghi, fondarono dappertutto, da Auxerre a Ratisbona, da Vienna a Lucca, monasteri all'origine di nuove città. Masolino d'Amico OLISCALI A LEVANTE DTMAALOUF DALLA dissoluzione dell'Impero ottomano alla tragedia del conflitto fra Israele e i palestinesi, passando per la resistenza in Francia e, soprattutto, lungo la rotta fastosa degli «Scali del Levante»: Chio, Aleppo, Beirut, Costantinopoli, Alessandria, la galassia di quei porti dove lingue ed etnie diverse si sono mescolate, hanno commerciato, si sono parlate e si sono capite, in un lungo sogno cosmopolita bruscamente interrotto. Amin Maalouf ha scritto con Gli scali del Levante una saga tenera e ironica, drammatica e nello stesso tempo freddamente consapevole che fa di lui, libanese francofono, uno dei grandi autori nuovi della letteratura francese. Ma il romanzo (Bompiani, pp. 192, L. 26.000) è insieme a quelli, ad esempio, di un Tahar ben Jelloun, un libro davvero «mediterraneo», che sa parlare molto oltre i confini entro cui è stato scritto: sa raccontare una storia collettiva che ci riguarda tutti e che tutti, consapevoli o meno, abbiamo vissuto. Contro ogni retorica, il suo protagonista ha una fede semplice e chiara: il rifiuto dell'odio, da qualunque parte provenga. L'odio religioso, politico o razziale. L'odio come ciò che ci avvelena. E c'è in lui una scommessa continua contro una storia che sceglie sempre in nome e per conto degli uomini, ma a cui forse ci si può ribellare. Con quante speranze, Maalouf non sa. Ma come recita un proverbio yiddish, «andando dagli altri si capisce quel che succede a casa propria». Igor Man