Morto suicida il regista Itami

Tckyo, è stato accusato dai giornali di tradire la moglie Tckyo, è stato accusato dai giornali di tradire la moglie Morto suicida il regista Itami «Solo così dimostro la mia innocenza» TOKYO. Juzo Itami, il regista giapponese più noto dopo Akira Kurosawa, nato a Kyoto nel 1933, si è tolto la vita gettandosi dal tetto del palazzo di otto piani in cui aveva il suo ufficio. E l'ha fatto poche ore prima che una rivista pubblicasse un articolo su una sua presunta relazione extraconiugale. In una conferenza stampa, Yasushi Tamaoki, amico del regista e presidente della sua casa cinematografica, ha letto parte di una nota lasciata da Itami: «Soltanto con la morte potrò dimostrare la mia innocenza», ha scritto l'autore di «Tampopo», pregando i giornalisti di non tormentare la sua famiglia con domande sul suo suicidio e di prendersi cura di Nobuko Miyamoto, «la migliore delle mogli, la più grande attrice giapponese». Oggi «Flash» uscirà con un articolo in cui si afferma che Itami aveva una relazione con una donna di 26 anni. Il regista aveva dichiarato che la giovane era soltanto un'amica, ma Kenji Kaneto, caporedattore di «Flash», ha confermato il contenuto dell'articolo. Nel 1984 Itami aveva diretto «Il funerale» e poi aveva girato altri nove film. Amava i personaggi femminili forti e sua moglie ne era la maggiore interprete. Il regista aveva sfidato la mafia nipponica che minacciava di ucciderlo a causa dei suoi film sul gan- gsterismo. Nel maggio del 1992, una settimana dopo l'uscita di «La gentile arte dell'estorsione giapponese», era stato accoltellato al volto e alla gola. «Non mi arrenderò. Spero che possiamo tutti continuare a combattere insieme», aveva affermato in una lettera scritta in ospedale. Nel 1995 aveva duetto «Una vita tranquilla», basato su un libro del cognato, il premio Nobel per la letteratura Kenzaburo Oe. [s. n.) II regista Itami morto a Tokyo

Persone citate: Akira Kurosawa, Itami, Juzo Itami, Kenji Kaneto, Miyamoto, Yasushi Tamaoki

Luoghi citati: Tokyo