I Miró della Collezione Maeght l'Italia settecentesca diHackert

IMiró della Collezione Maeght l'Italia settecentesca diHackert SCEGLIENDO TRA IMiró della Collezione Maeght l'Italia settecentesca diHackert PALERMO. Palazzo dei Normanni. «Miro. Mostra della Collezione Maeght» (fino al 20 febbraio). La prestigiosa raccolta comprende un'ottantina di opere: 32 sculture, alcune di grandi dimensioni, che sono sistemate nel cortile perimetrale del Palazzo, sei grandi dipinti a olio, sei gouaches, e una trentina di gravures. CASERTA. Palazzo Reale. «Jacob Philipp Hackert - Paesaggi del Regno» (fino al 10 gennaio). E' l'occasione di conoscere la ricchissima produzione di Hackert (Prenzian 1737-Firenze 1807), paesaggista famoso della seconda metà del '700, il quale dopo un apprendistato in Germania, Svezia, Francia, a partire dal 1768 si stabilì in Italia e scelse Napoli come luogo di residenza e fonte di ispirazione. MILANO. Chiesa Rossa e Fondazione Prada. «Dan Flavin a Milano». Opere 1964-1981 (fino al 31 gennaio). Flavin è uno dei protagonisti della Minimal Art americana con Sol Le Witt, Judd, Morris, Andre. La sua installazione di tubi fluorescenti di diversi colori continua la tradizione del dialogo tra ricerca visuale e luogo sacro. Interessante anche l'opera dedicata al Monumento per Tatlin (1964-1981) che ricorda l'immagine del Monumento dedicato alla III Internazionale di Tatlin, e diventa così un omaggio all'esistenza provvisoria e simbolica della luce. BOLOGNA. Galleria Spazia. «Germania Anni Venti. La nuova oggettività» (fino al 15 gennaio). La nuova oggettività rappresentò la riflessione di artisti e intellettuali, critica e polemica, nei confronti della vecchia società borghese falsa e corrotta. I lavori in mostra ritraggono scene tratte dalla vita nella città, nelle squallide strade di periferia, o negli affollati caffè della Germania di quegli anni. Opere di Beckmann, Dix, Grosz, Grundig, Holz, Radziwill, Schad, Vali, Wegner. SANREMO. Museo Civico. «Edward Lear» (fino al 15 gennaio). Lear (1812-1888), scrittore, viaggiatore, musicista, illustratore, disegnatore minuzioso e naturalista, amò molto la «veduta» (alla maniera di Claude Lorrain) romantica, con tagli scenici di ispirazione turneriana. Marisa Vescovo Una delle vedute di Jacob Philipp Hackert in mostra al Castello Reale di Caserta