Blair. sul Welfare vado avanti di Foto Ansa

Il ribelle: i tagli riducono a barzelletta i nostri impegni per una società più giusta Il ribelle: i tagli riducono a barzelletta i nostri impegni per una società più giusta Blair: sul WeKare vado avanti Ma anche il ministro dell'Istruzione lo attacca LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Natale amaro, per Tony Blair, nell'anno del trionfo. L'«Independent on Sunday» lo nomina «uomo dell'anno» e la rivista americana «Newsweek» gli conferisce il non meno ambito titolo di «europeo dell'anno»; ma lui, anche nella giornata di relax allo stadio del Newcastle, è stato raggiunto da una delle tegole che da qualche giorno puntualmente lo colpiscono. Già coinvolto in una impopolare difesa del sottosegretario Geoffrey Robinson, il miliardario ex direttore della Jaguar che è suo amico e che è stato accusato dai giornali di avere eluso il fisco con una serie di disinvolte operazioni finanziarie, il primo ministro si è ritrovato a sua volta sul banco degli imputati, anzi esplicitamente criticato da un suo ministro, per il progettato taglio ai sussidi per gli inabili, ennesima misura nella drastica riforma del welfare avviata dal New Labour, E' stato il «Sunday Telegraph» a pubblicare una lettera, indirizzata al Cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown, in cui il ministro per l'Istruzione David Blunkett ha espresso «grave ansia» per i progettati tagli. Blair è stato costretto a intervenire per dichiarare che non ci sono fratture in seno al governo, che tutti i ministri «sono d'accordo sulla necessità di contenere la spesa sociale». Ma la spaccatura è fin troppo evidente. Già l'altra settimana, sul tema dei sussidi alle ragazze madri, Blair aveva subito una cocente umiliazione ai Comuni. In quella che è stata indicata come la ime della sua «luna di miele» con il partito, dopo la fine di quella con gli elettori già registrata nelle settimane precedenti, 47 deputati laburisti avevano votato contro il progetto del governo. Da allora c'è maretta: con il vicepremier John Prescott - riferisce il «Sunday Express» - convinto che il ministro per la Sicurezza sociale, Harriet Harman, sia «un completo disastro)». La Harman, oltre che impavida blairista, è l'artefice delle nuove misure in tema di welfare; ed è colpevole di avere ulteriormente antagonizzato il «vecchio» Labour affidando a un'azienda privata i controlli medici sulle richieste di pensioni d'invalidità. Per limitare i danni e tamponare le prime falle, ma forse convinto che il peggio fosse ormai passato, Blair ha annunciato sabato che avrebbe preso personalmente il timone della riforma: «Il partito che ha creato il welfare deve ora ristrutturarlo». Ma ecco la lettera di Blunkett, scritta all'inizio del mese; lettera che ha scosso il governo, anche se ieri lo stesso Blunkett si è visto costretto ad af¬ fermare di essere «totalmente impegnato» alla riforma che è, secondo Blair, «obiettivo dell'intero governo». «Profondi tagli degli aiuti agli invalidi che non possono lavorare o trovano soltanto impieghi compensati molto modestamente - denucia la lettera di Blunkett, che è cieco e la cui voce acquista su questo tema particolare significato - ridurrebbero a una barzelletta le nostre dichiarazioni d'intenti sull'esclusione sociale e i nostri impegni per costruire una società più giusta». Peggio, lo scontento raggiunge gli elettori, fino a ieri la grande forza di Blair. Un sondaggio del «Sunday Times» rivela che nelle ultime tre settimane un terzo dei suoi sostenitori ha perso fiducia in lui: soprattutto per la sua difesa di Robinson, il «miliardario rosso» che predica bene e razzola male. Robinson è il numero tre del ministero del Tesoro, incaricato di preparare una riforma che chiuda le scappatoie fiscali; proprio lui che ha basato le sue fortune nell'isola di Guernsey, un paradiso fiscale. Robinson afferma di non avere fatto nulla d'illecito, e forse ha ragione; ma Blair, che nella sua villa in Toscana trascorre le vacanze estive, forse non poteva o non doveva permettersi una difesa a oltranza dell'amico incauto. Perché ora è lui a pagarne le conseguenze in questo amaro Natale. Blair allo zenit del successo, prima delle attuali difficoltà, al suo ingresso a Downing Street il 2 maggio [foto ansa]

Luoghi citati: Guernsey, Londra, Newcastle, Toscana