«Gay, baciatevi la città vi ama» di Gian Antonio Orighi

Campagna nel Paese basco Campagna nel Paese basco «Gay, baciatevi la città vi ama» II sindaco affigge cartelloni e la gente di Vitoria approva MADRID nostro servizio Da sabato scorso un centinaio di cartelli plastificati in euskara e castigliano invitano i gay e le lesbiche di Vitoria, la città di 215 mila abitanti della capitale dei Paesi Baschi spagnoli, a baciarsi e toccarsi liberamente in pubblico. Il promotore di questa insolita campagna, la prima del genere in Spagna, non è un collettivo omosessuale, bensì il primo cittadino di Vitoria, l'amatissimo sindaco democristiano José Ange! Cuerda. E i poster, affissi in tutti gli uffici pubblici municipali, recano la firma del Comune. «In questo locale non si accettano comportamenti omofobi, per cui invitiamo uomini e donne omosessuali a comportarsi con totale libertà (queste due ultime parole sono scritte in grassetto, ndr)», recita raffiche che inaugura la «Campagna della liberazione degli spazi». Sotto lo choccante cartello compare il triangolo rosa, l'infame simbolo con cui i nazisti marchiavano i gay. «Nei giorni in cui celebriamo il 49° anniversario della Dichiarazione dei diritti umani, dobbiamo renderci conto che ancora non si rispettano i diritti di un gruppo molto importante di persone - ha dichiarato il battagliero sindaco, un notissimo antifranchisla sessantaquattrenne che governa Vitoria dà 20 anni e che raccoglie la stragrande maggioranza delle preferenze dei suoi concittadini -. I gay hanno sofferto moltissimi persecuzioni e sono stati discriminati durante la storia. Nella nostra città si continua a discriminare gli omosessuali, per cui ci siamo visti costretti a far stampare questi poster». I collettivi gay, inutile dirlo, sono al settimo cielo. «Qui il sindaco ha molta influenza e non è la stessa cosa un'affiche anti-omofobia esposta nei nostri locali e un poster a firma del Comune in una biblioteca o nell'ufficio dei vigili urbani - commenta soddisfatto Leopoldo Santos, dirigente di Gaytasuna, il collettivo "rosa" della regione -. Nasciamo liberi ed eguali, la nostra Costituzione garantisce la non discriminazione per ragioni sessuali, ma non viviamo ancora liberi ed eguali perché abbiamo un desiderio sessuale diverso dagli etera». A Vitoria, governata da una giunta formata dal democristiano Partito Nazionalista Basco e dalla conservatrice Union Alavesa, l'invito che farebbe morire di invidia perfino capitale gay come San Francisco sta riscuotendo un grande successo. Il poster anti-omofobia è richiestissimo anche da locali privati come centri commerciali, bar e cinema. «C'è un sacco di gente che va in Comune a richiederlo», assicura Maika Pecina, la presidentessa di Ala-Ala, l'Associazione lesbiche regionale.-— — L'iniziativa di Vitoria segue le orme di una campagna iniziata a Bilbao dal collettivo «omo», che aveva piazzato calteli^ simili a quelli di Cuerda in pub e ristoranti gay. Ma che un Comune invitasse gli omosessuali ad esprimere il loro affetto supera le più «rosee» previsioni. Gian Antonio Orighi

Persone citate: José Ange, Leopoldo Santos

Luoghi citati: Bilbao, Madrid, Paesi Baschi, San Francisco, Spagna, Vitoria