Mandela: bianchi miserabili

«Ostacolano la marcia della democrazia» SUD AFRICA E il leader abbraccia Wìnnie tra gli applausi del congresso Anc Mandela: bianchi «Ostacolano la marcia della democrazia» JOHANNESBURG. Nelson Mandela ha lanciato ieri, nel suo discorso di addio alla presidenza dell'African National Congress (Anc), una violenta quanto applaudita - e lunga, oltre cinquanta cartelle, molte ore di discorso, con breve pausa pranzo - requisitoria contro i bianchi («il leopardo perde le macchie, ma non la pelle»), i partiti che li rappresentano, e i media che sarebbero nelle loro mani. Un discorso da vecchio rivoluzionario, tattico - secondo la maggioranza degli osservatori per evitare fughe a sinistra che la sua uscita dalla presidenza del partito potrebbe rendere sempre meno controllabili; comunque di rara virulenza. I partiti di opposizione bianchi (National Party e Democratic Party; discorso a parte, e ancor più duro, per la minoranza «dura e pura» del Freedom Front) sono stati liquidati come «un plotone di miserabili» che, insieme alla maggioranza dell'informazione, da loro controllata, «tentano di difendere i privilegi dell'apartheid». Non una semplice operazione di opposizione alla leadership dell'Anc, ma - sempre secondo Mandela - una vera e propria «organizzazione controrivoluzionaria attiva e radicata nella pubblica amministrazione, ma anche in altri settori della società, che rifiuta il principio della maggioranza, ed è ancora in grado di portare avanti azioni dirompenti». Malgrado ciò, ha detto Nelson Mandela, la democrazia in Sud Africa non corre seri rischi. Molto più generoso Mandela con il partito zulù - l'Inkatha Freedom Party, Ifp -, il che rilancia l'ipotesi di una prossima alleanza elettorale tattica tra Ifp e Anc rappresentanti di etnie che per secoli (ed ancor oggi) si sono combattute con efferatezza. Tale intesa dovrebbe assegnare al leader dell'Ifp, principe Mangosuthu Buthelezi, la vicepresidenza unica della Repubblica quando Thabo Mbeki - secondo le attese - succederà in quella carica, nelle elezioni del '99, a Mandela, dopo averne preso il posto come presidente dell'Anc nel corso del congresso apertosi ieri (si chiuderà sabato) a Mafikeng, nel Nord-Ovest del Sud Africa: molto platino, praterie e vacche; pochi alberghi, e delegati ed invitati ammucchiati malamente, ovvero ospitati nel vicino Botswana. Mandela, infine, ha ampiamente assolto il comportamento del governo, ossia dell'Anc. Ha rimosso del tutto, attaccandolo anzi come aperto nemico del nuovo corso, il ruolo del National Party (Np) che, pur bastione bianco dell'apartheid, ha garantito la transizione sostanzialmente indolore ed è rimasto nell'esecutivo di unità nazionale fino al febbraio del '95, uscendone poi per propria scelta, molto discussa all'interno. Dopo il discorso, Mandela è stato abbracciato e baciato dalla sua ex moglie Winnie, dalla quale è divorziato dall'anno scorso dopo anni di aspre recriminazioni. I due sono rimasti abbracciati per una decina di secondi, fra gli applausi dei delegati. [e. st.] L'abbraccio tra Nelson e Winnie Mandela

Persone citate: African, Freedom, Mangosuthu Buthelezi, Nelson Mandela, Thabo Mbeki, Winnie Mandela

Luoghi citati: Botswana, Front, Mandela, Sud Africa